In passato vi avevo già parlato di
Emma Perodi (1850-1918), una giornalista e
scrittrice italiana, autrice soprattutto di letteratura per l'infanzia. Se vi ricordate la sua opera principale fu "Le novelle della nonna",
una raccolta di racconti fantastici ambientati nel Casentino,
pubblicata tra il 1892 e il 1893. In precedenza vi avevo parlato del volume integrale pubblicato dalla Einaudi che si intitolava: "Fiabe fantastiche: Le novelle della nonna", quello che vi propongo oggi invece faceva parte di un cofanetto edito dalla Salani composto da cinque volumi, tutti illustrati da C. Vitoli Russo, di cui questo è il quarto.
Sopra: Delle foto (prese da ebay) del cofanetto completo con tutti i volumi.
L'opera è una raccolta di fiabe/novelle scritte dalla Perodi, le quali, ricordiamo, derivano da fiabe popolari, ma sono
rimaneggiate dall'autrice, tanto che lei stessa si inventerà una
novellatrice per questi suoi racconti: una certa Regina Marcucci, da
Farneta. Tali storie, sebbe destinate ai bambini,
contengono temi inquietanti, goticheggianti, quasi horror, che sono
apprezzabili appieno da lettori maturi.
Tutte le fiabe fantastiche che la nonna racconta nei vari capitoli sono
ambientate nel Casentino e si denota il rapporto non certo amichevole
che questa popolazione ha con Firenze.
Ogni
storia inizia raccontando prima e dopo una qualche vicenda che accade
alla famiglia Marcucci, roba che solitamente riguarda qualche
fidanzamento o proposte di matrimonio di qualche membro della famiglia,
oppure proposte di lavoro per i figli e nuove mansioni da intraprendere,
oppure ospiti in visita. L'ultimo capitolo è proprio dedicato a
raccontare cosa ne è stato di questa famiglia (che, ricordiamolo, in
realtà è completamente frutto dell'invenzione della Parodi).
Il
quadro narrativo infatti si basa sulla storia della famiglia Marcucci, famiglia
contadina con struttura patriarcale che abitava in un podere del
Casentino. Come d'abitudine, ogni domenica sera d'inverno, i familiari
si radunavano davanti al focolare e la Nonna Regina raccontava ai
nipoti, ai figli e alle nuore le vicende che, come tradizione, erano a
quell'epoca quasi tutte a sfondo religioso e nelle quali angeli e santi
erano sempre pronti a difendere il malcapitato dal diavolo di turno. Anche alcune delle storie di questa raccolta vedono come protagonisti frati (o altre figure religiose
come la Madonna, santi e sante) contrapporsi a diavoli. In questa raccolta tuttavia, sebbene l'elemento religioso sia sempre spesso presente, fatalità non sono state scelte molte storie con protagonisti figure della religione (i volumi suddividono l'opera integrale in 5 parti), anche se non mancano comunque gli elementi soprannaturali.
Sopra: A sinistra un'illustrazione a colori di Russo, mentre a destra un'incisione di Piattoli. Entrambe rappresentano un momento simile tratto dall medesima fiaba "L'incantatrice".
Tale volume è corredato dalle illustrazioni di C. Vitoli Russo, un artista che illustrò diversi titoli tra gli anni Sessanta e Settanta, libri come: "Le avventure di Pinocchio" di Collodi (1974), "Le avventure di Tom Sawyer" di Twain (1964), "Novelle di Andersen" di Andersen (1964), "Novelle" di Perrault (1964) ecc...
I questa edizione sono contenute due tipi di immagini: diverse in bianco e nero e alcune a colori. Queste ultime sono in tutto solamente quattro, sono immagini a tutta pagina, dai colori abbastanza accesi, vividi e brillanti.
Ben maggiore è il numero dei disegni in bianco e nero, anche perchè ve ne sono di diversi tipi: ad esempio ce n'è uno, di forma rettangolare, allungata, che precede ogni fiaba ed è posto proprio sopra il titolo; ve n'è poi uno alla fine di ogni racconto, questa volta di dimensioni più piccole in quanto mostra semplicemente degli oggetti, significativi per la storia, ma senza sfondo. La maggior parte delle illustrazioni è invece di medie dimensioni, solitamente mezza pagina, vi sono tuttavia anche alcuni disegni in bianco e nero a tutta pagina. Le immagini ritraggono scene descritte nelle varie
storie, e sotto ogni immagine non manca mai una frase ripresa proprio dai
testi, per far comprendere al lettore su quale scena di preciso è basata
la rappresentazione.
Le incisioni sono piuttosto dettagliate, anche se non come quelle di Chiostro o Piattoli, e ritraggono scene con parecchie elementi, con personaggi e ambienti ritratto in modo realistico e accurato: ogni persona è accuratamente abbigliata con i vestiti dell'epoca e della propria classe sociale, e le ambientazioni possono ritrarre stanze di lussuosi palazzi, cucine di castelli, sprazzi di borghi e città, sentieri o boschi ecc.. Rispetto alle incisioni dei già citati Chiostro e Piattoli queste di Russo, sebbene comunque mantengano un aspetto realistico e dettagliato, sembrano comunque più semplici e meno dettagliate rispetto alle altre, più adatte ad un pubblico più giovane, pubblico a cui questa edizione è maggiormente indirizzata (basta vedere il formato grande e le scritte dei testi molto grandi e ariose).
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo
Le incisioni sono piuttosto dettagliate, anche se non come quelle di Chiostro o Piattoli, e ritraggono scene con parecchie elementi, con personaggi e ambienti ritratto in modo realistico e accurato: ogni persona è accuratamente abbigliata con i vestiti dell'epoca e della propria classe sociale, e le ambientazioni possono ritrarre stanze di lussuosi palazzi, cucine di castelli, sprazzi di borghi e città, sentieri o boschi ecc.. Rispetto alle incisioni dei già citati Chiostro e Piattoli queste di Russo, sebbene comunque mantengano un aspetto realistico e dettagliato, sembrano comunque più semplici e meno dettagliate rispetto alle altre, più adatte ad un pubblico più giovane, pubblico a cui questa edizione è maggiormente indirizzata (basta vedere il formato grande e le scritte dei testi molto grandi e ariose).
Sopra:
Alcune incisioni tratte da alcuni racconti del libro: in alto a
sinistra ne abbiamo una proveniente da "Il coltello del traditore", a destra una da "L'albergo rosso", in centro vi sono due immagini tratte da "Il gatto del vicario", quella a sinistra è opera di Russo, mentre quella a destra è di Piattoli. In basso invece una scena tratta dal racconto "L'impiccato vivo".
"Le novelle della nonna"
di Emma Perodi è un'interessante raccolta di storie passate, ricche di
atmosfera e spesso contenenti elementi soprannaturali e religiosi come
diavoli, madonne e defunti.
Come
detto anche nell'introduzione, sebbene l'elemento religioso sia sempre spesso presente (in "L'impiccato vivo" è san Giuseppe in persona ad aiutare Fazio il protagonista, mentre in "La criniera del leone" Valfredo addomestica un leone grazie all'aiuto di San Marco), non sono state
scelte molte storie con protagonisti figure della religione, anche se
non mancano mai preghiere e richieste d'aiuto a santi e madonne.
Non mancano comunque gli elementi soprannaturali, ad esempio in "L'albergo Rosso" un cavaliere chiede di sostare nell'albergo ed accetta di stare nella stanza rossa, la quale è infestata da un fantasma; in "La criniera del leone", Valfredo riesce ad addomesticare un leone grazie alla fede in San Marco; in "Il Gatto del vicario" il vicario Cicciaporco è in possesso di un gatto che in realtà è un essere soprannaturale (un Diavolo), in grado di fare prodezze; in "Il grembiule di MAdonna Chiara" Chiara possiede un grembiule, filatole dalla devota madre, in grando di fare magie come trasformare cibi e vestiti in fiori ....
Le storie sono come sempre molto affascinanti, dal sapore antico e fiabesco, mentre narrano spesso incredibili vicende.
Nei
racconti troviamo diversi tipi di persone, anche se nessuno è re, principe o principessa, si tratta solitamente di poveretti, come Fazio in "L'impiccato vivo" a cui i genitori sono morti senza nulla, contadini, cavalieri o nobili (come Gentile da San Godenzo, colui che dorme nella camera rossa di "L'Albergo rosso" oppure il vicario di Firenze Cicciaporco Cicciaporci, il quale stringe un patto con un diavolo in "Il gatto del vicario"). Si tratta nella maggior parte dei casi di uomini e giovani intraprendenti, molti dei quali si mettono in viaggio per cercar ricchezza e fortuna, oppure si impegnano in qualche importante impresa, come Gentile da San Gideno che si impegna a cercare l'assassino dello zio; altri invece sono meno nobili d'animo, come il vicario Cicciaporco, ma altrettanto decisi a rimanere in possesso dei loro beni o a far fortuna, anche in modo poco nobile.
Molti dei personaggi positivi sono anche pii e non mancano di pregare Dio, la Madonna o qualche altro santo, i quali a volte intervengono direttamente (in molti altri racconti della Perodi capitava) anche se non tanto spesso nei racconti di questa raccolta, più volte danno semplicemente segno di aver udito le preghiere a loro rivolte facendo qualche miracolo.
Anche
la storia che funge da cornice narrativa è piuttosto interessante, in
quanto pian piano il lettore imparerà a conoscere i vari membri della
famiglia della narratrice, appassionandosi un po' anche alle loro
vicende, anche se in misura minore rispetto al volume integrale, in quanto, essendoci nella raccolta meno racconti, i lettori finiscono per interagire di meno anche con la famiglia Marcucci.
Un buon volume, contenente alcune belle storie affascinanti, con elementi religiosi e soprannaturale, talvolta anche un po' macabri, adatte a partire dai 7/8 anni in su. Disponendo di tutti i volumi del cofanetto si può avere a disposizione l'opera integrale della Perodi, in un'edizione meno tascabile e maneggevole ma evidentemente maggiormente pensata per un pubblico di bambini, visto la grandezza dei volumi, la grandezza e la spaziatura dei caratteri e la grande presenza di illustrazioni, anche se poche a colori.
Questo libro è stato pubblicato nel 1964 dalle Edizioni Salani, ha 179 pagine, una copertina rigida, misura 24,8 cm d'altezza e 19 cm di lunghezza. Il volume, come segnalato all'inizio, faceva parte di una collana intitolata "I primi grandi libri" edita nel 1960, poi riunita in un unico cofanetto.
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