Sopra: Sulla copertina è possibile vedere un'illustrazione di Arthur Rackham.
Questa raccolta, edita dalla BUR, contiene una sessantina di fiabe dei fratelli Grimm illustrate da Arthur Rackham e precedute dall'introduzione di Luciana Marinangeli, in cui vengono illustrati al lettore alcuni pregi e caratteristiche del genere fiabesco, come il fatto di riuscire a tranquillizzare i bambini parlando loro con un linguaggio semplice, diretto, anche se non realistico ma figurato.
Sempre secondo Marinangeli un altro grande pregio delle fiabe è che "ci fanno sentire che non siamo soli con le nostre emozioni difficili [...], ci sollevano dal peso oppressivo della recita di una falsa inesistente innocenza e dell'alibi della buona creanza". Le fiabe quindi aiutano a sconfiggere il perbenismo convenzionale, così come anche quel senso di incapacità e di inadeguatezza che spesso accompagna i bambini e gli adolescenti. Esse, inoltre, aiutano ad affrontare e a sconfiggere anche le paure, infondendo speranza poiché "le notti buie nel bosco pauroso [...] sono lì per dire ai bambini che poi c'è il mattino dopo, l'uscita dalla foresta: si tratta di resistere, di non voler tutto subito, di superare lo stato dell'oralità smaniosa, distruttiva del senso di rispetto del sé", grazie al linguaggio diretto che parla ai bambini dei bisogni e delle paure dell'umanità.
Insomma, come spiega Marinangeli: "Nelle fiabe c'è tutto quello che ci occorre per sapere vivere". E anche i fratelli Grimm credevano molto nell'importanza delle fiabe, loro infatti "credevano che le fiabe fossero frammenti di miti antichissimi, risalenti al tempo ij cui i popoli originari interpretavano in modo simbolico i fenomeni naturali", per questo anche altri studiosi ritengono che i racconti fiabeschi abbiano origine dai miti e da antichi riti di iniziazione.
Dopo l'introduzione, che spiega al lettore varie caratteristiche delle fiabe, citando anche alcune famose teorie, inizia la parte che contiene le storie. Qui di seguito ho voluto confrontare alcuni stralci di alcune delle fiabe contenute in questa raccolta con quelli tratti dall'edizione "Fiabe" di Jacob e Wilhelm Grimm edita dalla Einaudi (con la prefazione di Giuseppe Cocchiara e la traduzione di Clara Bovero).
1) "Cenerentola" Ed. BUR (2017): "Dall'uomo, la mattina dopo, andò con la scarpetta e gli disse: <<Solo colei a cui questa scarpa d'oro starà a pennello sarà la mia sposa>>. Le due sorelle se ne felicitarono, fiere dei loro bei piedini, e la maggiore, che si era portata la scarpa in camera, fece per mettersela. C'era anche la madre, ma per quanti sforzi facesse non c'era verso, l'alluce non voleva entrarci, la scarpa era troppo piccola. Allora la madre le porse un coltello: <<Tagliati il dito>> disse <<tanto, quando sarai regina non avrai più bisogno di andare a piedi>>. La ragazza si mozzò il dito, costrinse il piede nella scarpetta, e soffocando il dolore andò dal principe. Il principe la prese con sè sul suo cavallo come futura sposa e spronò il cavallo. Ma dovevano passare davanti alla tomba, e sul nocciolo due colombelle avvertirono:
<<Gu, gu, gu, che giucco trucco
lo scarpino è tutto stucco
dalla scarpa cola il sangue
quella vera a casa langue >>."
1) "Cenerentola" Ed. Einaudi (1951): "La mattina dopo andò dal padre di Cenerentola e disse- "Sarà mia sposa soltanto colei che potrà calzare questa scarpa d'oro-. Allora le due sorelle si rallegrarono, perché avevano un bel piedino. La maggiore andò con la scarpa in camera sua e volle provarla davanti a sua madre. Ma il dito grosso non entrava e la scarpa era troppo piccolina; allora la madre le porse un coltello e disse: - Tagliati il dito; quando sei regina, non hai più bisogno di andare a piedi-. La fanciulla si mozzò il dito, serrò il piede nella scarpa, contenne il dolore e andò dal principe. Egli la mise sul suo cavallo come sua sposa e partì con lei. Ma dovevano passare davanti alla tomba; due colombelle, posate sul cespuglio di nocciolo, gridarono:
- Volgiti, volgiti, guarda:
c'è sangue nella scarpa.
Strettina è la scarpetta.
La vera sposa è ancor nella casetta."
2) "Biancaneve" Ed. BUR (2017): "C'era una volta (era inverno e i fiocchi di neve scendevano dal cielo come piume) una regina che cucina vicino a una finestra dalla cornice d'ebano. Cuciva e guardava ogni tanto la neve, ma poi si punse un dito con l'ago e sulla neve caddero tre gocce di sangue. Il rosso del sangue le parve così bello sulla neve candida che pensò: <<Ah, se avessi una bambina bianca come la neve, rossa come il sangue e nera come l'ebano!>>. Poco dopo le nacque una figlioletta che era proprio bianca come la neve, rossa come il sangue e coi capelli neri come l'ebano. Perciò la chiamarono Biancaneve. Ma quando nacque la regina morì.
Passò un anno il re riprese moglie. La donna era bella ma superba e prepotente, non tollerava che ci fosse un'altra più bella di lei.
2) "Biancaneve" Ed. Einaudi (1951): "Una volta, nel cuore dell'inverno, mentre i fiocchi di neve cadevano dal cielo come piume, una regina cuciva, seduta accanto a una finestra dalla cornice d'ebano. E così, cucendo e alzando gli occhi al cielo per guardar la neve, si punse un dito, e caddero nella neve tre gocce di sangue. Il rosso era così bello su quel candore, ch'ella pensò: <<Avessi una bambina bianca come la neve, rossa come il sangue e dai capelli neri come il legno di questa finestra!>>
Poco dopo diede alla luce una figlioletta bianca come la neve, rossa come il sangue e dai capelli neri come l'ebano; e la chiamarono Biancaneve. E quando nacque la regina morì.
Dopo un anno il re prese un'altra moglie: era bella ma superba e prepotente, e non poteva sopportare che qualcuno la superasse in bellezza.
Come avete potuto leggere entrambe le traduzioni sono valide, sebbene presentino delle piccole differenze nella scelta della terminologia (come ad esempio l'uso di "nacque" al posto di "diede alla luce") o della punteggiatura, che però non minano il significato del racconto. Anche quando è la struttura sintattica (come quando nella fiaba di "Biancaneve" viene detto "sulla neve caddero" invece di "caddero nella neve") a risultare differente si può comunque notare come, alla fine, siano presenti tutte le parti importanti della frase.
Sopra: Un'illustrazione di Arthur Rackham della fiaba di "Biancaneve".
Le fiabe di questa raccolta sono accompagnate dalle splendide illustrazioni, sia a colori che in bianco e nero, di Arthur Rackham, uno dei più famosi illustratori del Diciannovesimo secolo. Le sue immagini sono molto belle e ricche di dettagli, dotate di un fascino molto particolare in quanto pervase da un'atmosfera onirica e magica, nonché anche un poco cupa e inquietante.
Le illustrazioni di questo artista si caratterizzano infatti per gli alberi nodosi, per le sue creature dall'aspetto raggrinzito e rugoso, per le sue fanciulle dai tratti graziosi, raffinati, delicati e quasi eterei.
Sopra:
Le immagini di Rackham sono dotate di un
fascino molto particolare in quanto pervase da un'atmosfera
onirica e magica, nonché anche un poco cupa e inquietante. Le
illustrazioni di questo artista si caratterizzano infatti per gli
alberi nodosi, per le sue creature dall'aspetto raggrinzito e rugoso (come la strega di "Hansel e Gretel" a sinistra),
per le sue fanciulle dai tratti raffinati, delicati e quasi eterei (come quella dell'illustrazione in bianco e nero
di "L'innamorato Rolando", a destra).
Le immagini
di Rackham si presentano sempre sui toni del marrone, il che conferisce
loro
un'atmosfera un po' opprimente e cupa. Infatti, anche quando l'artista
utilizza il bianco non lo stende mai in maniera pulita, ma sempre un po'
sporcato, per cui non risulta mai essere candido, ma ne esce piuttosto
un bianco sporco. L'artista utilizza comunque spesso anche il nero, per
tracciare i contorni delle sue figure nonchè altri elementi quali ombre,
crepe, pieghe degli abiti, venature del legno....Nonostante l'artista preferisca utilizzare colori dai toni poco accesi, preferendo per gli abiti e l'incarnato dei personaggi toni pastello, può capitare che alche lui ogni tanto utilizzi colori un po' più accesi e intensi, come ad esempio il rosso.
Sopra: Le immagini di Rackham si presentano sempre sui toni del marrone, il che dà loro
un'atmosfera un po' opprimente e cupa. Nonostante l'artista preferisca utilizzare colori dai toni mai troppo
accesi, preferendo per gli abiti e l'incarnato dei personaggi toni
pastello, può capitare che alche lui ogni tanto utilizzi colori un po'
più accesi e intensi, come ad esempio il rosso della mantellina di Cappuccetto Rosso.
"Fiabe" di Jacob e Wilhelm Grimm e con le illustrazioni di Arthur Rackham è un'ottima raccolta, che contiene una sessantina di fiabe dei due fratelli, le quali sono state tradotte fedelmente sulla base della settima edizione del 1857 dei Grimm.
Grazie a tale volume, che contiene anche le splendide e raffinate illustrazioni di Rackham, il lettore potrà godersi appieno questi racconti fiabeschi ricchi di magia e meraviglia, ma anche di atmosfere ed eventi cupi e tenebrosi.
Questa raccolta è stata edita nel 2017 dalla BUR per la collana "Classici BUR deluxe", mentre il titolo originale dell'opera era "Kinder-und Hausmarchen". Il volume ha la copertina flessibile dotata di una sovracopertina dai riflessi perlati, ha 420 pagine, misura
23,2 cm d'altezza e 16,7 cm di lunghezza e costa 19 euro.
P.S. Ecco gli altri libri di fiabe editi dalla BUR per la collana "Classici BUR deluxe":
P.S. Ecco gli altri libri di fiabe editi dalla BUR per la collana "Classici BUR deluxe":
- "Masha e orso e altre fiabe russe" di
- "La regina delle nevi e altri racconti" di Hans Christian Andersen e Edmund Dulac (2016)
- "Fiabe" di Charles Perrault e Gustave Dorè (2017)
- "Fiabe irlandesi" di James Stephens e Arthur Rackham (2018)
Sopra: Le copertine degli altri volumi di fiabe editi dalla BUR per la collana "Classici BUR deluxe".
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