lunedì 23 settembre 2024

La pineta delle anime mozzate di Maurizio Novigno

"La pineta delle anime mozzate" è un libro di paura/ironico scritto da Maurizio Novigno e illustrato da Carlo Molinari, che vede come protagonista un padre e un figlio in sella a una macchina nuova fiammante, e che vivranno un'avventura che mai avrebbero pensato.
 
Sopra: Nella copertina l'attenzione del lettore si focalizza nell'angolo in basso a destra dove si vedono dall'alto i due protagonisti, mentre più dietro si vede la macchina rossa e in alto e a sinistra, anche se in modo incompleto, si vede una figura spettrale.
 
Bab e Gii, padre e figlio, decidono di intraprendere una vacanza a bordo della nuova auto del padre: "Dunque, padre e figlio vanno in vacanza insieme.
- Ho comprato qualcosa apposta per le vacanze.
Seguimi, Gii.
Che cosa avrà comprato? Il genitore davanti e il figlio dietro scendono le scale di casa che portano alle cantine e al garage. [...]
Bab svolta verso la porta del garage. Dietro la porta di metallo ci sono tutte le macchine di chi abita nel palazzo.
- Pronto?-  Con la mano sulla maniglia, aspetta ad aprire. - Reggiti bene sulle gambe... - E apre.
Gii vede le solite auto, nulla di nuovo. Sta per rivolgersi a suo padre, quando in un angolo luccica del metallo rosso. Sulla destra, accostati alla parete, due fari slungati su un muso rosso aguzzo hanno lo sguardo di una donna sconosciuta. Scintilla un raggio di sole sul paraurti: una dentiera forte e mansueta d'acciaio..
- Ecco che cosa ho comprato: una Amethyst Shaft ultimo modello!- esclama Bab
Gii è senza fiato davanti alla bellezza. [...]
- Bellissima. - Il ragazzino fissa affascinato la vernice rossa, lustra, liscia, forse ancora liquida.
È una tremila, 32 valvole, sovralimentata con doppio turbocompressore. Fra trecento lanciata e raggiunge i cento all'ora in sei secondi."
Dentro un bolide rosso Gii parte con il padre per una vacanza in montagna, anche se il figlio sogna il mare e un'amica bionda, la più bella della scuola, la quale gli ha lasciato l'indirizzo di dove passa le vacanze... al mare appunto, ma suo padre vuole passare le ferie on un hotel in montagna, in compagnia solo delle mucche.
Mentre si stanno dirigendo all'hotel Bab è costretto a fermarsi per una ragazza in mezzo alla strada, che non parla la lingua dei protagonisti, ma fa capire loro che una sua amica è ferita e deve essere portata in ospedale. Il padre di Gii fa quindi una deviazione, ma ad un certo punto deve frenare nuovamente e le due ragazze ne approfittano per scendere dall'auto e svignarsela. 
Ormai è tardi per arrivare all'hotel che Bab aveva prenotato, così sono costretti a fermarsi al mare, parcheggiando l'auto all'interno di una pineta, visto che alla macchina si è accesa una spia e Bab non sa di preciso di cosa si tratta, e non ci sono meccanici aperti a cui chiedere.
E nella misteriosa pineta... ombre, incubi, fantasmi, mettono alla prova l'auto e l'amicizia tra padre e figlio.
 
 Sopra: Due pagine che segnano l'inizio di un nuovo racconto, di cui nella pagina a sinistra possiamo vedere il titolo, mentre in quella destra è presente un'illustrazione di Molinari.
 
I tesi sono accompagnati dalle illustrazioni in bianco e nero di Carlo Molinari che sono piuttosto belline e rappresentano scene descritte nei testi e nella storia con un certo phatos.
Lo stile dei disegni è abbastanza realistico, dinamico, con prospettive particolari, che focalizzano immediatamente l'attenzione del lettore su un determinato oggetto o persona, e con personaggi rappresentati in maniera piuttosto curata, nonostante l'artista vada spesso a rappresentare scene e situazioni soprannaturali e spesso spaventose come: ragazze che compaiono in mezzo alla strada, orde di scheletri viventi, fantasmi che svolazzano, uomini dall'aspetto poco raccomandabile...
Ogni disegno è a pagina intera e mostra sia i personaggi (i quali sono molto espressivi, mostrando con chiarezza espressioni di rabbia, felicità, entusiasmo, terrore, preoccupazione...) che gli ambienti circostanti, dando al lettore una prospettiva completa della situazione.

 

 Sopra: In alto la scena con la ragazza che si mette in mezzo alla strada per fermare la macchina, a destra un esercito di scheletri riemerge dal terreno su cui è parcheggiata la macchina e infine, in basso, un disegno dedicato alla storia della principessa che si innamora del principe rivale dei propri fratelli.
 
"La pineta delle anime mozzate" di Maurizio Novigno è una storia che inizia subito con una scena spaventosa: "Padre e figlio non volevano vedere quello che vedevano. Stavano acquattati nel buio dietro i cespugli, però sapevano che non erano nascosti. Quella cosa lì poteva vederli anche lei, quando volva. Bastava che girasse i suoi occhi verso di loro. Se quella cosa lì aveva gli occhi... Un buco nero, questo si vedeva al posto degli occhi. Un vuoto spaventoso perchè quel vestito bianco nella notte era appoggiato su un corpo. E cieco non era perchè camminava. o volava.
Anche le gambe non si vedevano, Eppure avanzava e poi, a caso, con una giravolta, tornava indietro. Come inghiottito da un buco nero."
Un inizio quindi in medias res, per poi tornare indietro, con la pellicola che si riavvolge per partire effettivamente dall'inizio del racconto, quando un padre, detto Bab e un figlio, detto Gii, decidono di intraprendere una vacanza assieme, a bordo di un'auto nuova fiammante.
La vacanza però non va come previsto e Bab e Gii invece che in montagna si ritrovano a dormire in macchina dentro una pineta in una località marittima, dopo aver accompagnato verso l'ospedale dei ragazze di cui una lamentava si essere ferita, ma che poi sono scappate all'improvviso.
Dentro questa pineta, detta "delle anime mozzate" i due iniziano a incontrare un sacco di gente strana, tra cui anche degli spettri, come quello della sposa scheletrica, oppure vampiri e scheletri.
Ma incappano anche in una vecchia che abita in un camper dalle ruote sgonfie e che a volte farfuglia storie senza senso: di essere stata una principessa il cui amato fu ucciso dai propri fratelli in quanto era un principe rivale, e che da allora lei si nasconde nel bosco aspettando che un principe vada a salvarla. 
Novigno racconta una storia che più che fare paura è quasi divertente per quanto a volte sembri sconclusionata, dovuto forse anche al modo di narrare dell'autore, che spesso fa il simpaticone. Questo ad esempio è un dialogo del padre: "Tra quattro ore siamo in montagna e arriviamo le quattro ruote motrici, i rapporti ridotti, vrum e scaliamo le vette come stambecchi. L'albergo è su un piano dove ci sono solo mucche. Non vedi quante cose qua attorno? Troppe. Io ho voglia di vedere solo mucche. Di sentire solo mucche. Muuuuh. Come dice? Muuuuh. Sono d'accordo con lei, proprio muuuuh. Mucche e basta. Ho voglia di pestare una cacca di mucca."
Altra cosa che i lettori dovrebbero trovare simpatica è il fatto che Bab, il padre, è sempre preoccupato per la sua nuova auto, la quale subirà invece parecchi danni durante la notte, anche se molti provocati in realtà dall'uomo stesso, che si ritrova costretto a sacrificare la sua uto nuova per salvare la sua vita e quella del figlio, oltre che quella dei personaggi che abitano la pineta.
Libro interessante anche se mi aspettavo qualcosa di diverso: essendo un'opera rivolta ai minori di 14 anni mi aspettavo una serie di racconti di paura (almeno un po' spaventosi) che avessero come cornice e filo conduttore i due protagonisti, padre e figlio, che viaggiano in auto. In realtà, come ho detto, il libro non fa propriamente paura, nonostante l'inizio possa ingannare, poiché le creature che i protagonisti incontrano nella selva non sono né mostri né fantasmi, ma qualcos'altro. Un qualcosa di abbastanza inaspettato devo dire... E letterario, se così vogliamo dire.
Boh, storia particolare, simpatica per certi versi, a tratti presenta anche delle scene di paura, ma a tratti è anche un po' ridicola, ma penso si un ridicolo volontario (basta vedere anche solo i nomi dei due protagonisti), inoltre l'idea di base è interessante e originale. Non facendo poi così paura secondo me è adatta a essere letta anche a partire dai 10/11 anni visto la brevità della storia e la presenza dei disegni.
 
Il volume è stato edito nel 2000 dalla Giunti Edizioni, ha 128 pagine, una copertina flessibile, e misura 19,5 cm d'altezza e 13 cm di lunghezza e costava 10.000 Lire o 5,16 euro.

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