Ultimamente vi ho proposto più di qualche titolo dedicato a Re Artù e ai suoi cavalieri e oggi ve ne propongo un altro edito da una casa editrice italiana molto famosa: la Gribaudo. Il volume che vi propongo oggi è: "Le più belle storie di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda" scritto da Luisa Mattia e illustrato da Elisa Bellotti; una raccolta delle vicende più famose che hanno per protagonisti
re Artù e i suoi cavalieri: dall’estrazione della spada nella roccia
all’incontro con Merlino, Morgana e la bella Ginevra; dalle battaglie
contro i draghi ai feroci scontri con i nemici per conquistare e poi
difendere la Britannia, fino a fondare uno smisurato impero; dall’arrivo
di Lancillotto alla ricerca del Sacro Graal.
Sopra: Al centro della copertina, incorniciata da una cornice decorata con foglie, fiori e stemmi medievali, compare la scena in cui Artù estrae Exalibur dall'incudine.
Come viene spiegato nell'introduzione: "Questo volume raccoglie gli episodi più noti del ciclo bretone, che hanno per protagonista Artù e i suoi cavalieri."
All'interno sono infatti riportate vicende quali: la battaglia dei draghi a cui assiste il re Vortigern; il concepimento di Artù grazie all'inganno di Merlino (che farà assumere a Uher l'aspetto del marito di Igraine, Hoel); l'infanzia e la gioventù di Morgana; l'estrazione della spada nella roccia e l'incontro con Merlino; come Artù recupererà una nuova Exalibur dopo che la prima si era spezzata in un duello; le battaglie tra Artù e gli altri sovrani che non erano disposti a riconoscerlo come loro sovrano; l'incontro e le nozze con Ginevra; la fondazione della Tavola
Rotonda; la lotta di Artù contro il gigante e con il cavaliere Accolon (mandato da Morgana); le peripezie di Lancillotto; il rapimento e la liberazione di Ginevra; le insidie di Mordred; la ricerca del Santo Graal e la comparsa di Gaalad; le vicende di Merlino e Viviana.
Il volume risulta ampio e abbastanza completo riguardo le vicende di Merlino, Ginevra, Artù, e dei suoi cavalieri e le storie narrate in questa edizione sono (quasi) tutte piuttosto fedeli a quelle del ciclo arturiano. Ad esempio l'episodio riguardo al concepimento di Artù è stato riportato correttamente, con Uther Pendragon che chiede a Merlino di aiutarlo ad avere Igraine, moglie del re di Cornovaglia: "<<Voglio che Igraine mi ami e diventi mia moglie>> affermò sicuro il sovrano". Merlino accetta e spiega ad Uther il piano: "... Farò in modo che tu ti trasformi in Hoel. Avrai la sua faccia, la sua forza, la sua voce. Igraine ti vedrà e penserà che tu sia suo marito". Merlino rassicura anche il re sul fatto che il duca di Tintagel sta combattendo una battaglia ai confini del regno e lui farà in modo che il sovrano perisca nello scontro. In cambio di ciò Merlino convince Uther a dare a lui il figlio che Igraine partorirà. Questa è poi la scena dell'incontro tra Uther e Igraine: "Re Uther accettò. E, dopo un attimo, Merlino, con un solo gesto della mano, ne cambiò l'aspetto. Il re si guardò allo specchio e vide riflessa l'immagine del marito di Igraine. Senza perdere un secondo, fece il percorso a ritroso, salì a cavallo e corse fino a Tintagel.
Igraine quando lo vide, scambiandolo per suo marito, gli corse incontro e lo abbracciò, lo baciò come fa una moglie innamorata. Uther rimase a Tintagel, a vivere con Igraine, per alcuni giorni. Dopo nove mesi, la bella duchessa di Tintagel diede alla luce un bambino. Merlino, il mago, lo chiamò Artù".
Questa vicenda, così come la maggior parte delle successive, è stata tutto sommato mantenuta fedele a quanto narrato nel ciclo arturiano. Solamente le vicende tra Artù, Ginevra e Lancillotto, e poi quelle riguardanti la fine di Merlino, ho trovato che siano state troppo addolcite dall'autrice. Per parlare di questo vi aspetto però alla fine della recensione.
Sopra: Un'illustrazione che ritrae probabilmente il momento più iconico della saga di Re Artù, cioè quando il giovane sovrano estrae per la prima volta la spada Exalibur dall'incudine.
I testi sono riccamente accompagnati dalle illustrazioni di Elisa Bellotti, che sono belle, incantevoli e molto colorate. Esse possono occupare una pagina intera, mezza pagina o due mezze pagine a seconda della scena o del soggetto rappresentato. Ad esempio i disegni a pagina intera (e talvolta a mezza pagina) sono solitamente destinati a ritrarre l'aspetto di un particolare personaggio come, ad esempio, la regina Ginevra, la fata Morgana, Lancillotto, la Dama del Lago, Sir Galaad...
Le mezze immagini a singola o doppia pagina solitamente invece ritraggono scene più dinamiche, narrate nella storia, come ad esempio scene di duelli, tornei, scontri, viaggi, incontri...
Sopra: I disegni a pagina intera (e talvolta a
mezza pagina) sono solitamente destinati a ritrarre l'aspetto di un
particolare personaggio come, ad esempio, la Dama del Lago in alto a sinistra, Sir Galaad a destra, o Lancillotto che si trova più in basso. Le mezze immagini a singola o doppia pagina solitamente invece ritraggono scene più dinamiche.
Le illustrazioni della Bellotti ritraggono scene e personaggi descritti nei testi, i quali sono tratteggiati in modo abbastanza semplice ma aggraziato, con tratti netti e precisi, almeno per quanto riguarda i volti, mentre il vestiario risulta più ricco e complesso; nell'insieme comunque tutte le immagini risultano piuttosto dettagliate e ricche di particolari.
Come ho detto anche precedentemente tutti i disegni sono molto colorati, con una gran varietà di colori, dai toni accesi, brillanti e vivaci, oltre che piuttosto intensi e forti.
"Le più belle storie di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda" di Luisa Mattia è una bella opera piuttosto ampia che narra le storie del ciclo arturiano abbastanza fedelmente, anche se come vi accennavo prima, alcune cose cose sono state addolcite dall'autrice. Le vicende che più risultano essere state rabbonite riguardano più che altro la questione tra Ginevra, Lancillotto e Artù. Nel ciclo arturiano, infatti, quando la relazione tra Lancillotto e Ginevra viene scoperta, quest'ultima viene condannata al rogo, secondo le leggi di Camelot; Lancillotto però interviene per salvarla, uccidendo i figli di Lot, e la porta nella Gioiosa Guardia per proteggerla. Ne nasce poi una battaglia tra Lancillotto e i suoi soldati e Artù e il suo esercito, da tale guerra deriverà poi la caduta di Camelot e la morte di Artù, tradito da Mordred.
Ecco, nella versione della Mattia la cosa finisce un po', come si suol dire, "alla tarallucci e vino", in quanto alla fine non c'è alcun conflitto o scontro grazie, a quanto pare, all'intervento del PAPA DI ROMA. La vicenda si conclude così: "La notizia che Artù e Lancillotto si combattevano giunse fino alle stanze del papa di Roma che, incredulo, scrisse un messaggio al re di Camelot, in cui gli ordinava di accordarsi con il suo valoroso cavaliere affinché la regina potesse riprendere il suo posto accanto a lui, sul trono d'Inghilterra. Artù lesse il messaggio del papa con grande sollievo e mandò a dire a Lancillotto che voleva riconciliarsi e restituire a Ginevra il trono che le spettava". Cioè, Artù riceve una lettera dal Papa che gli dice di non litigare più con Lancillotto e il sovrano dice "ok, va bene, faccio pace e mi riprendo Ginevra", e del tradimento di quest'ultima con il cavaliere non si fa più menzione.
Comunque, a parte questo episodio (abbastanza increscioso e un po' ridicolo) e qualche particolare che vi dirò a breve, il resto delle storie seguono piuttosto fedelmente quelle riportate nella saga arturiana, riprendendo le vicende narrate in Historia Regum Brittoniae del 1138 di Goffredo di Monmouth e quelle di "Lancillotto o il cavaliere della carretta" di Chrétien de Troyes, che introduce e approfondisce per primo il personaggio di Lacillotto del Lago.
La storia di Artù e di Camelot viene però conclusa con i suoi cavalieri che partono alla ricerca del Graal (che sarebbe stata una vicenda antecedente invece alle vicende tra Lancillotto e Ginevra), invece che con la caduta di Camelot e la morte di Artù: "Lì giunti, Gaalad, Galvano, Lancillotto e tutti gli altri cavalieri si levarono l'elmo e, l'uno dopo l'altro, andarono da Artù a dargli il bacio d'addio; pi ciascuno partì per la propria avventura, mentre il re, travolto dalla malinconia, tornava a Camelot. Sentiva già la mancanza dei suoi cavalieri".
L'ultimo episodio riportato in questa raccolta non riguarda però Artù, ma Merlino, l'ultimo capitolo è infatti dedicato al mago e Viviana, e si conclude con l'intrappolamento dell'uomo da parte della fata. Diciamo che anche in questo caso l'autrice ha cercato di indorare la pillola. Fa credere praticamente al lettore che l'imprigionamento di Merlino sia stato consensuale: "... insegnami a imprigionare per l'eternità il cuore di un uomo. Voglio imparare a dare forma all'amore di un uomo, al tuo amore per me, e imprigionarti affinchè possa essere certa che solo me amerai. Per sempre". Merlino a quanto pare accetta senza proteste, insegnandole anche questo incantesimo così Viviana "accarezzò il volto di Merlino e lo imprigionò in una grande bolla di cristallo e aria, che restò nella foresta di Brocelandia per sempre, a difendere e proteggere il mago Merlino e il suo amore per la bella Viviana". Come potete leggere Mattia ha cercato di conferire all'imprigionamento di Merlino, che in realtà era stato un vero e proprio tradimento da parte di Viviana, un alone romantico che a me è risultato parecchio fastidioso, perchè se ami qualcuno non decidi di imprigionarlo per sempre, tanto meno per "difende e proteggere", anche perché Merlino non aveva bisogno di essere difeso, non in questo modo almeno, visto che se l'era cavata benissimo per secoli grazie ai suoi straordinari poteri.
Diciamo che il volume parte bene e si mantiene fedele alle vicende arturiane per una buona metà abbondante, salvo un po' scadere negli episodi finali; neache tanto quello della ricerca del Graal, che è comunque corretto anche se tempisticamente errato (essendo stato collocato dopo lo scontro tra Lancillotto e Artù), quanto la risoluzione del conflitto tra Artù, Lancillotto e Ginevra (che scritto così fa abbastanza ridere), e all'imprigionamento di Merlino da parte di Viviana. A questo episodio infatti è stato conferito quell'alone di amorevolezza che però mi sembra sfociare in un' eccessivo desiderio di controllo, a questo punto sarebbe stato meglio tenere la versione originale in cui Viviana imprigiona il mago tradendolo.
Il volume offre comunque molti episodi interessanti del ciclo arturiano e, almeno per quanto riguarda la parte iniziale e centrale, è un buon modo per i bambini di 7/8 anni di approcciarsi alla leggenda di re Artù e dei suoi cavalieri. Inoltre la grafica e le illustrazioni lo rendono bello anche esteticamente e quindi accattivante anche da leggere e sfogliare. Le illustrazioni di Bellotti sono infatti molto belle, colorate, graziose e affascinanti.
Quest'opera è stata edita nel 2020 dalla GRIBAUDO, ha la copertina rigida, ha 192 pagine,
misura 28,7 cm d'altezza e 20,5 cm di lunghezza e costa 14,90 euro.
Questo libro illustrato fa parte di una collana della GRIBAUDO che si intitola "Le più belle storie" e di cui fanno parte anche i seguenti titoli:
- "Le più belle storie dei miti greci" di Luisa Mattia e Valentina Belloni (ottobre 2016)
- "Le più belle storie dell'antica Roma" di Lorenza Cingoli e Patrizia Manfroi (aprile 2018)
- "Le più belle storie dell'antico Egitto" di Luisa Mattia e Giulia Rossi (settembre 2018)
- "Le più belle storie di donne coraggiose" di Valentina Camerini e Veronica Carratello (febbraio 2019)
- "Le più belle storie dell'Antico Testamento" di Paola Parazzoli e Patrizia Manfroi (aprile 2019)
- "Le più belle storie di mostri mitologici" di Luisa Mattia e Elisa Bellotti (maggio 2019)
- "Le più belle storie dei miti Giapponesi" di Stefania Viti e Silvia Forzani (ottobre 2019)
- "Le più belle storie del Nuovo Testamento" di Paola Parazzoli e Patrizia Manfroi (maggio 2020)
- "Le più belle storie dell'Africa" di Fulvia Degl'Innocenti e Silvia Forzani (giugno 2020)
- "Le più belle storie di miti sudamericani" di Agustìn Sanchez Vidal e Eugènia Anglès (luglio 2020)
- "Le più belle storie dei vichinghi e dei miti nordici" di Lorenza Cingoli e Elisa Bellotti (ottobre 2020)
- "Le più belle storie di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda" di Luisa Mattia e Elisa Bellotti (novembre 2020)
- "Le più belle storie della tradizione ebraica" di Guia Risari e Cinzia Ghigliano (gennaio 2021)
- "Le più belle storie di Visnù, Shiva, Ganesha e dei miti indiani" di Silvia Forzani (maggio 2021)
- "Le più belle storie di Sioux, Cherokee e dei miti nordamericani" di Agustin Sánchez Aguilar e Eugènia Anglès (giugno 2021)
- "Le più belle storie dell'Inferno di Dante" di Lorenza Cingoli e Patrizia Manfroi (agosto 2021)
- "Le più belle fiabe regionali italiane" di guia Risari e Fabiana Bocchi (ottobre 2021)
- "Le più belle storie dell'Iliade" di Lorenza Cingoli, Martina Forti e Elisa Bellotti (febbraio 2022)
- "Le più belle storie dell'Odissea" di Lorenza Cingoli, Martina Forti e Elisa Bellotti (aprile 2022)
- "Le più belle storie del Purgatorio e del Paradiso di Dante" di Lorenza Cingoli e Patrizia Manfroi (ottobre 2022)
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