mercoledì 20 novembre 2024

Strada con uscita di Shel Silverstein

"Strada con uscita" è una raccolta di 125 bizzarre poesie scritte e illustrate da Shen Silverstein, il quale è stato un poeta, cantautore, disegnatore, drammaturgo, paroliere e scrittore statunitense, morto nel 1999.
 
Sopra: Sulla copertina, sopra al titolo, compare l'illustrazione della poesia "I confini del mondo".
 
Questa è una racolta di 125 poesie scritte e illustrate da Shel Silverstein le quali trattano varie tematiche, sia reali che fantastiche, come: l'abbuffarsi, costruire una barca che poi si rompe, creaturine che guidano uno stivale volante, Capitan Uncino, i colori della pelle, il perdente, un bambino che si trasforma in una televisione, una tartaruga che si innamora di una cornamusa, incontrerai un ragazzo che si trasforma in un televisore e una ragazza che mangia una balena, Sarah Cynthia Sylvia Stout che non porta fuori la spazzatura. È un posto dove lavi la tua ombra e pianti giardini di diamanti, un posto dove le scarpe volano, le sorelle vengono messe all'asta e i coccodrilli vanno dal dentista...
Le tematiche sono piuttosto varie, ma tutte le poesie sono abbastanza bizzarre, nel senso che o trattano già di per sè storie un po' strane e particolari, oppure hanno dei finali inaspettati.
Le poesie sono orecchiabili, anche se non sempre hanno delle rime perfette, in molti casi, ad esempio, su quattro versi due sono in rima (a volte rima baciata e altre alternata) mentre altri due no. Aggiungo che la traduzione italiana a tale proposito è stata fatta bene perchè il traduttore ha cercato di rispettare anche questo aspetto delle rime, mantenendole quando presenti anche nei testi originali e non lasciandole quando non presenti neanche in inglese.
Può capitare comunque che il verso non in rima in realtà sia ripetutto alla fine di ogni strofa per tutta la lunghezza della poesia.

Il perdente
Mamma dice che perderei la testa
se non ce l'avessi attaccata.
E credo proprio che oggi non lo era
perchè, giocando con mio cugino,
mi è caduta ed è rotolata via.
E adesso se n'è andata.
 
E non posso cercarla,
perchè i miei occhi ce li ha lei.
E non posso chiamarla,
perchè la mia bocca ce l'ha lei.
(Non potrei sentirmi,
perchè le mie orecchie ce le ha lei).
E non posso neanche pensarla,
perchè il mio cervello ce l'ha lei.
Così mi siederò
su questo sasso
e mi riposerò un minuto.
 
Arrivano le streghe
Le streghe arrivano, dicono i vecchi,
per comprare bimbi, e ne comprano parecchi.
Cinque soldi per queli grassi,
cinque soldi per quelli bassi,
dieci soldi per quelli snelli,
trenta soldi per quelli belli,
due o tre soldi per i gradassi.
 
[...]
 
Venti soldi per quelli felici,
sei soldi per quelli senza bici.
E bimbi, se vi vengonoa  comprare
datemi retta, è inutile gridare.
(Però, detto fra noi, le streghe ha più motivi
per non comprare mai quelli cattivi).

 Sopra: Le pagine dedicate ad una poesia dove delle creaturine guidano uno stivale volante.
 
 Le filastrocche sono accompagnate dalle illustrazioni realizzate dallo stesso Silverstein, le quali illustrano ciò che viene detto dei testi arricchendoli però di ulteriori significati. Esse quindi spesso non si limitano a rappresentare quanto descritto (tipo quella su Capitan Uncino), ma a volte nascondono un ulteriore livello di lettura più profondo o più oscuro, che a volte può far sorridere perchè ironico, mentre a volte fa prendere alle poesie una piega un po' inquietante.
Una poesia con un risvolto ironico e divertente ad esempio è quella che si intitola "Il perdente", che parla di un ragazzo che un girno, letteralemnte, perde la testa, e non può chiamarla, cercarla, pensarla, perchè gli occhi, la boca e il cervello ce li ha la testa. Così il ragazzo decide di sedersi sopra un sasso, ma nell'immagine si vede che quello che lui pensava fosse un sasso in realtà è la sua testa. 
Nella poesia "Giacomo Gelù" vi è questo personaggio che non riesce più a cambiarsi i vestiti perchè non riesce a sbottonare i bottoni dei vestiti che ha addosso, ma nel disegno il ragazzo indossa quella che sembra essere una camicia di forza usata nei vecchi manicomi. Oppure in "Sbadabang" Giò Lorisso ci racconta di essere un operaio delle ferrovie assieme al suo collega Marcello Sottovento: il primo tiene i chiodi per le rotaie, mentre Marcello li martella dentro. Però Lorisso dice che alle volte il collega si sbaglia e conclude dicendo che "domani fors prendo io il martello / e faccio tenere i chiodi a Marcello". Nel disegno invece si vede come il persongagi abbia un chiodo gigante piantato in testa, tanto da trapassargliela da parte a parte.
I disegni di Silverstein sono tutti in bianco e nero, tracciati con linee nere nette e ben definite che creano personaggi dall'aspetto divertente, curato, dettagliato, ma caricaturale e talvolta anche un po' grottesco.
 


 
Sopra: Alcune delle poesie di Silverstein accompagnate dalle rispettive illustrazioni, opera dello stesso autore, divertenti e dai tratti un po' caricaturali.
 
"Strada con uscita" di Silverstein è una raccolta di poesie piuttosto particolari, tanto che questo può essere considerato uno di quei libri che non si sa esattamente se classificarlo tra la letteratura per l'infanzia. Sicuramente i testi si prestano ad essere letti anche a bambini, anche se comunque non troppo piccoli, ma possono essere apprezzati altrettanto, e forse anche un po' di più, da adolescenti e adulti. Molte poesie infatti hanno risvolti ironici e talvolta anche un po' macabri che non si colgono proprio immediatamente. Ad esempio la poesia "Spaventoso!" parla della scomparsa di una bambina, la quale sembra sia stata mangiata, ma non ci sono prove nè indizi che portino al colpevole, e intanto il narratore racconta: "Qualcuno s'è mangiato la bimba; / non può mica essersi smarrita. / Qualcuno s'è mangiata la bimba; / e non era manco saporita. / Che cosa spaventevole da fare! / I poliziotti sono in alto mare / e io non riesco proprio a immaginare / chi potrebbe mangiare (burp) una bambina ..."
Alcune poesie sono semplicemente divertenti, come quella "Il cane a due code" il quale: "... non morde, non ringhia, non ha mai abbaiato; tu gratta le sue code, e lui ti sarà grato, / Ma purtroppo dvrai portarlo fuori / non una volta o due, ma più di tre ... / e scommetto che già immagini il perchè."
Altre sono invece un po' cattivelle, come quella "Il pesce argentato" dove un bambino cattura un pesce e quest'ultimo gli promette di esaudire i duoi desideri se lo libera. Il bambino libera il pesce, che prende in giro il bambino per avergli creduto, così, quando viene ricatturato per la seconda volta e prova di nuovo a farsi liberare, questa volta il bambino non ci crede e lo cucina: "E mi ha parlato, e mi ha promesso, / se io di nuovo l'avessi lasciato, / che i desideri avrebbe esaudito... / Com'era saporito!"
Sono delle poesie comunque bizzarre, alcune anche con significati profondi, altre semplicemente ironiche o divertenti, altre un po' paurose, ma che invitano i lettori a rifletterci sopra.
Chiara Carminati, nel suo saggio "Perlaparola" definisce le poesie di Silverstein graffianti e irriverenti, "una poesia sonora, giocosa, energica, che sembra saltare fuori dalla pagina. Personaggi surreali, situazioni grottesche e chiuse imprevedibili che lo rendono irresistibile."
Una raccolta che consiglio a partire dai 9 anni, nonostante la brevità dei testi e la presenza delle illustrazioni la renderebbero adatta anche a lettori più giovani, i quali però probabilmente non coglierebbero l'ironia dei testi. D'altronde Silverstein non si è mai pensato o considerato uno scrittore "per bambini", ma è stato il suo amico Toni Ungerer a trascinarlo nell'ufficio dell'editore che lo ha convinto che lui poteva scrivere anche libri per l'infanzia.
 
Il volume è stato edito in America dalla Evil Eye Music nel 1974 col titolo "Where the sidewalk end" ed è stata edita nel 1994 dalla Salani Editore, ha 166 pagine, una copertina rigida, misura 22,8 cm d'altezza e 17,5 cm di lunghezza e costava 22.000 LIRE.

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