giovedì 13 luglio 2023

Christine e la città delle dame di Silvia Ballestra e Rita Petruccioli

"Christine e la città delle dame" di Silvia Ballestra e con illustrazione di Rita Petruccioli è un albo illustrato che si basa su una figura storica femminile realmente esistita: Christine De Pizan (Venezia, 1365 – Monastero di Poissy, 1430 circa), la prima scrittrice di professione della storia e femminista ante-litteram. Ella è stata una scrittrice e poetessa italiana naturalizzata francese, la sfortuna di essere nata donna nel medioevo, viene compensata dal padre Tommaso, che le garantisce un’istruzione pari se non superiore a quella dei due fratelli. A 25 anni si trova a dover mantenere da sola i tre figli dopo la scomparsa del marito (e del padre), e sceglie di sostenersi grazie al proprio lavoro, diventando capo di una bottega di scrittura.
 
Sopra: Sulla colorata copertina vediamo Christine, mentre sta scrivendo il libro "La città delle dame", mentre alle sue spalle compare la città fortificata.

"La città dell Dame" in realtà è un libro scritto da Christine De Pizan (Venezia, 1365 – Monastero di Poissy, 1430 circa), la prima scrittrice di professione della storia e femminista ante-litteram.
La città delle dame è un luogo fantastico e fortificato, dove le donne di ogni tempo possono trovare rifugio e conforto e dove vi confluiscono quelle figure che la tradizione ha descritto come esempio di vizi. Nel suo libro Cristina riabilita molte di queste figure femminili che erano state giudicate malamente in passato: le Amazzoni, Cassandra, Didone, Saffo, Penelope...
Questo albo illustrato si apre nello studio di Christine, la quale di mestiere fa la scrittrice e la copista: "La stampa ancora non esiste e lei, proprio come i monaci e le monache del tempo, ricopia a mano i libri più importanti". A questo punto si fa un breve excursus sulla sua vita passata: sulla sua educazione, ricevuta dal padre Tommaso e sul suo matrimonio con Etienne Castel a soli quindici anni. Peccato che il marito sia morto presto, lasciandola sola con tre figli e alcune questioni burocratiche da sistemare.
Tornata a casa dal suo studio a Christine capita di leggere un volume che si intitola "Lamentazioni" di Mateolo in cui si teorizzano improbabili difetti congeniti nel genere femminile: "Non sono neanche lagne: sono maldicenze, calunnie! Cose generiche e astiose contro le donne, pagine gonfie di livore e veleno che muovono accuse a casaccio verso il genere femminile". Christine è turbata da questa lettura, perchè sa che Mateolo non è l'unico a diffondere certe congetture, per cui Christine si chiede: "Ma se uomini tanto famosi per essere intelligenti e sapienti criticano così aspramente le donne, qualcosa di vero ci deve essere". Eppure alla donna rimangono dei dubbi ed ad un certo punto ella vede apparire un misterioso chiarore e tre dame, che in realtà che rappresentano Ragione, Rettitudine e Giustizia. Le tre signore sono venute a rispondere alle sue domande per : "invitarti a tornare a ciò che conosci con certezza". Sono inoltre venute per annunciarle la nascita di una cittadella fortificata: "Un luogo in cui le donne possano ritrovarsi e difendersi dai tanti attacchi volgari e insensati, da tutte le accuse degli invidiosi".
Durante la costruzione della città le tre dame rispondono alle innumerevoli domande di Christine riguardo alle donne: "Perchè molti autori differenti hanno parlato così male delle donne nei loro libri?", "Come mai le donne non possono fare i magistrati? Perchè non possono fare i giudici o gli avvocati? Hanno fatto qualcosa di male?"
Finchè Ragione non la invita ad iniziare a scrivere, scrivere le storie di donne come: Semiramide, le Amazzoni, Tamaride, Ippolita, Melanippe, Marpasia, Sinoppe, Pentesilea, la regina Didone, Saffo, Proba, Sempronia, Tamara, Irene, Marzia, Cornificia, Debora, la regina di Saba, Cassandra, Ortensia, Novella, Santippe, Paolina Pompea, Sulpicia, Antonia, Penelope, le Sabine, Lucrezia, la regina dei Galati...
Infine le tre virtù invitano la stessa Vergine Maria ad abitare nella città delle dame: "Dunque, il lavoro è terminato. La città delle dome è pronta: bella, forte e popolata. Tutta scritta. Chiara, Ariosa, Libera. Giusta. E ben difesa. E Christine si sente meno sola, fra tutte queste storie".

Sopra: Christine ritratta mentre sta lavorando nel suo studio di copista, intenta a trascrivere qualche manoscritto.

Le illustrazioni di Rita Petruccioli che accompagnano i testi sono molto belle e utili in quanto mostrano al lettore ciò di cui si parla nella parte scritta, aggiungendovi però anche altri dettagli. Ad esempio nei disegni quando compaiono le tre dame vediamo fin da subito che ognuna di loro porta in mano un oggetto ben preciso: uno scettro, uno specchio e un calice, tre oggetti simbolici e di cui le dame successivamente spiegheranno il significato.
I disegni sono ricchi di dettagli, sebbene i vari elementi siano realizzati con linee dai tratti netti e decisi, oltre che piuttosto spessi. Le immagini sono anche molto colorate, con tinte dai toni intensi e brillanti, anche se non mancano zone ben precise in cui i toni si fanno più cupi per dare l'idea delle ombre (soprattutto sui vestiti). L'artista ha usato colori quali il bianco, il nero, il blu, il rosso, il giallo, il verde, il viola e il marrone.
Una cosa interessante è che molti di queste illustrazioni riprendono alcune miniature medievali in cui vediamo appunto Christine vestita con un lungo abito blu e con un velo bianco in testa. Sono stati ripresi anche altri personaggi, intenti a compiere le stesse azioni, anche se Petruccioli ce li mostra con una prospettiva diversa e concedendo più spazio alle varie scene. 
 
 
 
 
 
 
 Sopra: In alto un confronto tra un'illustrazione di Petruccioli e una miniatura medievale a cui è evidente che l'artista si sia basata. Più in basso altre illustrazioni della Petruccioli di cui quella in alto a sinistra ci mostra Christine mentre si lascia alle spalle i suoi creditori, a destra un'immagine che raffigura varie figure femminili importanti, al centro la regina Didone mentre taglia a strisce la pelle di bue, mentre più in basso la guerriera Pentesilea.
 
"Christine e la città delle dame" di Silvia Ballestra è un albo illustrato breve ma intenso e molto bello, adatto a far riflettere sui ruoli maschili e femminile, sulla parità di genere e sulle donne. Mi è piaciuto il fatto che si sia partiti a parlare da una figura femminile reale come Christine De Pizan, per poi andare a toccare molte figure femminili, sia reali che leggendarie, che hanno svolto vari ruolo: ci sono le scrittrici, le pittrici, le regine, le inventrici, le madri, le figlie, le mogli, le studiose, ... 
Siccome le pagine del volume non sono molte (e bisogna anche lasciare spazio alle illustrazioni) molte figure femminili sono state citate velocemente, anche se in modo efficace. Solo alcune sono state maggiormente approfondite: Pentesilea (una guerriera che decide di vendicare la morte di Ettore), la regina Didone (che grazie all'ingegnosa trovata di tagliare in strisce sottili una pelle di bue riuscì ad ottenere un'ampia porzione di terra), Cassandra (che faceva delle premonizioni che però non venivano mai ascoltate, tra cui quella della caduta di Troia).
Le illustrazione di Rita Petruccioli sono molto belle, molto colorate, con tinte dai toni intensi e brillanti, ricche di dettagli, sebbene i vari elementi siano realizzati con linee dai tratti netti e decisi, oltre che piuttosto spessi. Interessante poi il fatto che alcuni disegni siano basati su alcune miniature medievali.
Un bell'albo illustrato in cui si possono trovare tantissimi nomi di personaggi femminili che hanno avuto un ruolo importante nella storia e che per questo vengono ancora ora ricordate. Partendo da una figura reale come Christine De Pizan l'autrice ha poi ampliato il discorso, andando a creare un dialogo molto interessante tra Christine e le tre virtù, nonchè ricco di riflessioni sul ruolo delle figure femminili. Le domande che si pone la protagonista di questo libro sono quelle che tante altre giovani (e meno giovani) donne anche dei nostri tempi potrebbero essere portate a porsi, oppure su cui essere portate e riflettere, perchè esse sono questioni che hanno riguardato per secoli le donne e ancora continuano a riguardarle.
Quello che Christine va a scrivere: "È un libro poderoso, il suo. Lungo, ricco di carta ma solido come una cittadella. Servirà a lei e alle altre donne per essere più forti e corazzate. Non lo userà per darlo in testa agli uomini che la assillano al mattino, ma di certo sarà un aiuto per ribattere e trovare insegnamenti e idee, risposte e storie esemplari. Di donne del passato, ma non solo. Il libro è finito, ma nulla impedisce di accogliere anche le dame del suo tempo, vicine e lontane, che continuano ad affermarsi e  a fare storia con loro intelligenza e il loro coraggio. Come quella ragazza giovane giovane, che sta per apparire sulla scena della storia di Francia a cavallo di un bianco destriero...".
Non è un caso che, così come il volume si è aperto con una figura storica femminile, esso si concluda citando un'altra donna che diventerà molto famosa, soprattutto in Francia: Giovanna D'Arco. Tra l'altro nel 1418, a poco più di cinquat'anni, Christine si ritira in un convento in seguito all'occupazione di Parigi da parte di inglesi e borgognoni. A questo punto la scrittrice non scriverà più nulla per circa 11 anni, ricominciando solo nel 1429, all'incirca un anno prima di morire, andando a comporre un'opera ispirata proprio alla figura di Giovanna d'Arco.
 
Il libro è stato pubblicato nel 2015 da Laterza; ha una copertina rigida, misura 32,3 cm d'altezza e 24,5 cm di lunghezza, ha 55 pagine e costa 18 euro. 

 Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

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