Qualche tempo fa vi avevo parlato del libro "Penelope" di Sabina Colloredo e illustrato da Cristiano Lissoni. La scrittrice ha scritto numerosi volumi che hanno come tematiche: i miti greci, rivisitazioni di classici (come nel caso
di "I classicini") ed eventi storici (come i volumi della collana "I
Gandissimi", "Che storia!" o "Le sirene"). La storia di cui vi avevo parlato la scorsa volta, in particolare, faceva parte proprio di quest'ultima serie: una collana di biografie
tutta pensata al femminile, "storie di donne per ragazze che amano
leggere". Tale collana comprende titoli come: "Cristina Belgioioso. Una principessa italiana" di Angela Nanetti (2002), "Un'ereditiera ribelle. Vita e avventura di Peggy Guggenheim" di Sabina Colloredo (2003); "Il coraggio di Artemisia. Pittrice leggendaria" di Donatella Bindi Mondaini (2003), "I giorni dell'amore, i giorni dell'odio. Cleopatra, regina a diciott'anni" di Sabina Colloredo (2004), "Dalla parte dei bambini. La rivoluzione di Maria Montessori" di Daniela Palumbo (2004), "Per amore delle parole. Vita e passioni di Virginia Woolf" di Beatrice Masini (2005), "Anita Garibaldi" di Lia Celi (2006), "Isadora Danca" di Sabina Colloredo (2006) ecc...
Ebbene, anche "Pocahontas" di Sabina Colloredo e illustrato da Paolo D'Altan è un altro libro che fa parte di questa collana "Le sirene" (il numero 17 per la precisione, mentre "Penelope" era il numero 21).
Sopra: La copertina mostra un'illustrazione di D'Altan, non presente all'interno del libro, che mostra in primo piano Pocahontas, mentre più in lontananza due uomini.
Pocahontas
è la figlia prediletta di un grande capo indiano: è
intelligente, testarda, ribelle, volitiva e bella. Ella è diventata la sua preferita fin da
neonata, dopo aver superato brillantemente la Cerimonia del Nome, che
serve a capire il carattere di un bambino per potergli dare un nome. Il
nome Pocahontas significa ad esempio Gran Briccona, in quanto fin da
piccola ella dimostra un bel caratterino, e per questo suo padre la
istruisce per diventare una weroanqua (una capo tribù donna).
Tutto però inizierà a cambiare per lei quando sulle terre degli indiani cominciano ad arrivare degli uomini senza colore, che vengono con grandi
canoe e si sentono padroni di una terra che non è la loro. In realtà i primi due europei che Pocahontas conosce sono dei prigionieri di suo fratello, capo di un'altra tribù; la ragazza lo convince e a curarli e liberarli per farli tornare dai loro simili e cercare di parlare con loro. Purtroppo i due prigionieri muoiono ma Pocahontas riceve il permesso di parlare con gli stranieri e inizia ad osservarli, finché, durante un appostamento, conosce John Smith, del quale si sente subito attratta e di cui pian piano si innamorerà...
La storia è raccontata in prima persona dal punto di vista della stessa Pocahontas, anche se ogni tanto nei testi sono inseriti pezzi di diario di John Smith.
Sopra: Un'illustrazione che ritrae Pocahontas, la protagonista, mentre si fa un bagno rinfrescante nel fiume.
Le illustrazioni di Paolo D'Altan che accompagnano i testi della storia sono belle e particolari e decisamente più d'impatto di quelle del volume di "Penelope". Tale artista inoltre ha illustrato diversi titoli (spesso a tema storico) anche piuttosto importanti come: "La storia di Ulisse a Argo" di Mino Milani (1999), "I jeans di Garibaldi. Ovvero come celestina vinse la sua battaglia" di Luisa Mattia (2005), "Fratelli d'Italia. L'Inno nazionale illustrato da Paolo D'Altan" di Serena Piazza (2010), "Emilio Salgari navigatore di sogni" di Serena Piazza (2011), "Il musicista del Titanic" di Sebastiano Ruiz Mignone (2012), "Spartaco" di Barry Strauss (2014), "Malik e i re Magi" di Anna Lavatelli (2016), "Dieci piccoli indiani" di Agnata Christie (2016), "Alzati, Martin. Ballata di Martin Luther King" di Roberto Piumini (2018), "Storie di aria, di terra e di mare" di Roberto Piumini (2018), "Storia di Malala" di Viviana Mazza (2021), "Alza la testa. la resistenza narrata ai bambini" di Guia Risari (2022), la serie di Vampiretto di Angela Somme-Bodenburg (2017-2019)...
I disegni di D'Altan sembrano essere dei dipinti ad olio, dall'aspetto pastoso e dai colori intensi, infatti i bordi dei vari elementi dell'immagine non sono mai netti e precisi, ma sembrano sempre sfumati.
Nel libro sono presenti in tutto 6 immagini, tutte a pagina intera, che rappresentano scene narrate nei testi, come il momento in cui gli indiani avvistano gli uomini bianchi, oppure il primo incontro tra Pocahontas e John Smith, ritratto con capelli e barba folti e biondi e gli occhi azzurri.
Le immagini hanno colori intensi, presenti sia con toni chiari che con toni scuri all'interno di una stessa tavola, per creare una sorta di contrasto visivo che rende l'illustrazione più forte e di impatto. Nei disegni sono molto presenti colori quali l'azzurro, il bianco, il verde e il marrone.
Sopra: Alcune delle illustrazioni del volume, che ritraggono tre momenti della storia come l'avvistamento delle navi straniere, un momento di caccia durante l'inverno e l'incontro con John Smith. Da notare i tratti pastosi, le figure dai bordi sfumati e i colori intensi a volte più chiari e altre più scuri.
"Pocahontas" di Sabina Colloredo e illustrato da Paolo D'Altan è un volume molto coinvolgente, narrato soprattutto dal punto di vista della protagonista, Pocahontas, ad eccezione di alcuni piccoli frammenti di testo provenienti dal diario di John Smith.
Fin dalle prime pagine l'autrice fa trasparire il carattere deciso e risoluto, e anche un po' ribelle e testardo, della protagonista. Ella è colei che si potrebbe definire una "testa calda", abituata a fare un un po' quello che vuole, grazie al beneplacito del padre, un importante capo tribù che le vuole molto bene. Ella però dovrà imparare che non sempre agire d'impulso è una saggia decisione e che bisogna fare attenzione di chi decidere di fidarsi.
Anche le parti scritte da John Smith sono interessanti, per quanto più brevi e sporadiche all'interno dei testi, in quanto permettono di capire qualcosa anche di questo personaggio un po' misterioso e criptico. Il lettore lo conosce infatti tramite il punto di vista di Pocahontas, ma ben presto egli comprende che Smith è un uomo complesso, con una personalità e un pensiero che va ben oltre ciò che la protagonista vede e percepisce di lui.
Il punto di vista della protagonista è interessante anche per un altro fatto: permette a noi lettori di vedere "gli uomini bianchi" (con cui noi saremo più propensi a identificarci) giunti nella terra degli indiani dal punto di vista di questi ultimi. Nei testi ad esempio si capisce di come questi stranieri non abbiano fatto esattamente una bella impressione a Pocahontas e al suo popolo, soprattutto per il fatto della sporcizia: questi uomini bianchi (provenienti dall'Inghilterra) non solo non si lavano, ma vivono proprio in mezzo allo sporco. Quando Pocahontas entra per la prima volta nel rifugio degli inglesi afferma: "Il tanfo che mi investì mi procurò un conato di vomito. Gli uomini che ci circondavano puzzavano terribilmente ed ad ogni angolo di strada c'erano cumuli di immondizia in decomposizione sotto il sole. Feci cenno alle donne, che erano impallidite, di stare attente a dove mettevano i piedi perché c'erano escrementi e pozze di urina ovunque". In effetti agli inizi del 1600 in Europa e in Inghilterra non si usava molto curare l'igiene personale (causando spesso il diffondersi di molteplici epidemie, come quelle della peste). Questi coloni inoltre dovevano lavorare molto per costruirsi le abitazioni e coltivare i campi ed avevano poco cibo a disposizione, per cui molti di loro erano spossati e gravemente sottopeso, quindi non si mostrarono agli indiani nella loro forma migliore.
In questo libro Colloredo unisce quindi vicende storiche ad alcune più romanzate, in quanto la storia stessa della vera Pocahontas si presta a questo processo, in quanto molte delle notizie riguardanti questa ragazza non sono state accertate (e attualmente non c'è modo di comprendere dove finisca la pura verità e dove inizi la speculazione) l'autrice ha potuto ricamarci sopra. Tra le notizie storiche vi è ad esempio il fatto che Pocahontas fosse figlia del capo indiano Powhatan (ma non è detto che fosse considerata una principessa dal suo popolo), del matrimonio con John Rolfe, del suo incontro con John Smith, al quale ella salvò la vita. Già ad esempio questo episodio in cui lei lo avrebbe protetto nel momento di un'esecuzione non è al cento per cento storicamente accreditato, in quanto l'unica fonte che ce lo riporta è un racconto di John Smith, che tra l'altro avrebbe raccontato tale episodio diverso tempo dopo aver pubblicato due libri sulla Virginia. Anche la relazione un po' romantica che l'autrice fa nascere tra Pocahontas e Smith non è mai stata comprovata, ma è una versione che esiste solo nei racconti romanzati (tra cui anche la versione Disneyana).
Quest'opera comunque, essendo un romanzo e non un saggio storico, risulta intrigante e coinvolgente per il lettore, che avrà la possibilità di avvicinarsi a questa figura storica e di conoscerla da un nuovo punto di vista, più personale grazie all'avvincente narrazione della Colloredo. Un'autrice che cerca, a modo suo, di dare voce a una figura femminile molto interessante, ma di cui effettivamente sappiamo poco, soprattutto riguardo ai suoi pensieri e al suo punto di vista. Tutte le fonti che ci sono arrivate riguardo a Pocahontas infatti non sono state scritte da quest'ultima, ma sempre e solo da uomini (inglesi) che l'avevano conosciuta (come John Smith e John Rolfe).
Quest'opera è stata edita nel 2007 dalle EL Edizioni, ha la copertina flessibile, ha 122 pagine,
misura 23,8 cm d'altezza e 17,3 cm di lunghezza e costa 14,50 euro.
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