venerdì 30 agosto 2024

SPECIALE: libri non illustrati (COLLANA GIALLO E NERO)

Torna un altro appuntamento con lo speciale in cui vi parlo dei libri non illustrati che ho letto e che questa volta riguardano una specifica collana di libri gialli: la "GIALLO E NERO". Una nuova collana, inaugurata nel 2018, di gialli per ragazzi, editi questa volta dalla PIEMME (forse per fare concorrenza alla Mondadori, anche se dal 2003 essa fa parte del gruppo Mondadori), ricca di suspence, crimini ed enigmi.
La cosa interessante di questa collana è che in essa sono presenti sia titoli più "vecchi" (alcuni volumi erano ad esempio inseriti nella vecchia collana dedicata ai gialli "GIALLO JUNIOR" della Mondadori), ristampati con una nuova copertina, che altri invece effettivamente inediti, molti tra l'altro di autori italiani.


"INVITO A WESTING HOUSE" di Ellen Raskin, con 253 pagine, edito nel 2019 dalle Edizioni PIEMME (costo di 9,90 euro. Titolo originale: "The Westing Game", 1997).
Notte di Halloween, luna piena. Per scommessa, la giovane Turtle si avventura a Westing House, dove, si dice, il cadavere del proprietario giace da anni a marcire... La mattina dopo i giornali titolano: "Sam Westing è morto!" E gli inquilini delle Sunset Towers, compresa Turtle, vengono convocati alla lettura del testamento, decisamente bizzarro: l'autore dichiara di essere stato ucciso e sfida i presenti a scoprire il colpevole. In palio c'è l'eredità Westing! Inizia così un gioco investigativo in cui tutti sospettano di tutti, e nessuno è davvero chi dice di essere...  
Gli inquilini della Sunset Tower sono sei:
  1. I Theodorakis: i Theodorakis possiedono un bar all'interno della Sunset Tower, hanno due figli di cui il maggiore si chiama Theo e il minore, che è in sedia a rotelle, Chris.
  2. Flora Baumbach: Una sarta bassa e grassoccia.
  3. Sydelle Pulaski: inquilina dell'appartamento 3C, segretaria ormai in pensione, dai fianchi grandi a causa dei tanti anni di lavoro sedentario "Si era trasferita alla Sunset Tower per stare in mezzo a gente elegante, ma finora nessuno l'aveva mai invitat, neanche per un tè."
  4. I Wexler: i signori Wexler sono una famiglia composta dalla signora Gracie Windsor e dal singor Wextler (podologo) e dalle loro due figlie: Turtle, una ragazza determinata che porta sempre una lunga treccia; e Angela, la figlia maggiore, una ragazza molto carina che a breve si sposerà con il dottor Deere.
  5. Gli Hoo: Posseggono un ristorante cinese proprio all'interno del palazzo, hanno un figlio di nome Doug.
  6. J.J. Ford: un giudice donna, nonché "la prima persona di colore , a essere eletta giudice in quello stato". 
Tutto scorre tranquillo alla Sunset Towe, almeno finche gli inquilini non notano del fumo che esce da Westing House, villa di proprietà del signor Sam Westing, un miliardario, un industriale che nessuno vedeva più da 13 anni, a seguito di un incidente automobilistico. Si era arricchito grazie alle Cartiere Westing, tanto da costruire la città di Westingtown "per dare alloggio alle famiglie degli operai che lavoravano per lui". La notte di Halloween Turtle, per una sfida con Doug Hoo, entra nella casa, che è considerata una dimostra spettrale, e trova il signor Westing morto: "Là dentro, Turtle aveva visto un cadavere. Ma non stava marcendo e non era steso su un tappeto orientale. Il morto giaceva su un letto a baldacchino, con le coperte ben rimboccate.
Quello che gli inquilini della Sunset Tower si aspettano ancora meno è di essere convocati per la lettura del testamento del signor Westing. Coloro invitati alla lettura del testamento sono: 
  • La signora Wexler (in coppia con James Shon Hoo) con le figlie Angela (in coppia con Sydelle Pulaski) e Turtle (in coppia con Baumbach), mentre il marito non è venuto perchè impegnato in ospedale (sarebbe dovuto essere in coppia con la signora Sun Lin Hoo).
  • Alexander McSouthers: portiere, è in coppia col giudice Ford.
  • Erica Corona: lavora per la Mensa della Salvezza, in coppia con Amber
  • Il Dottor Denton Deere: il fidanzato di Angela Wexler e futuro marito, anche se sembra essere molto più concentrato sulla sua carriera che non sulla fidanzata. E' in coppia con Chris, cosa che non lo entusiasma per nulla perchè  pensa che "questo era stato organizzato per estorcergli una consulenza medica gratuita".
  • La signora Baumbach, è contenta di esser stata messa in coppia con Turtle, la quale invece aveva sperato di finire con uno dei ragazzi.
  • James e Doug Hoo (la moglie, pur invitata, non è venuta poiché non parla inglese): James è in coppia con la signor a Wexler ed entrambi non sono molto felici dell'abbinata, anche se entrambi sono scocciati che i coniugi non siano venuti, perdendo così il diritto ai loro 10.000 dollari.
  • Otis Amber: il fattorino della Sunset Tower, è in coppia con Erica Corona.
  • Theo e Chris Theodorakis: i figli dei gestori del bar, i genitori però non sono stati invitati . Theo è in coppia con Doug Hoo, mentre Chris con il Dott. Deere.
  • Il giudice Ford: è in coppia con Mc Southers.
  • Sydelle Pulaski: per l'occasione si presenta con una stampella dipinta a strisce bianche e rosa e dichiara di avere "una rara malattia muscolare, molto fastidiosa", dato che gli altri l'hanno vista zoppicare (in realtà a causa di un callo asportato di recente). Sydelle è una donna alla costante ricerca di attenzioni, poiché abituata ad essere ignorata. È contenta di essere stata messa in coppia con una ragazza carina come Angela, così noteranno anche lei.
Il testamento redatto dal signor Westing è molto particolare: "Sono tornato a vivere tra i miei amici e nemici. Sono tornato per cercare il mio erede, pur sapendo che questo avrebbe comportato la mia morte. E così è stato. Oggi ho qui radunato le persone a me più care, a me più vicine, i miei sedici nipoti. [...] Io, Samuel W. Westing, dichiaro solennemente di non essere morto per cause naturali. La vita mi è stata tolta. Da uno di voi! [...] La polizia è impotente. Il colpevole è troppo scaltro per essere catturato e accusato di questo atto ignobile. [...] Solo io sono a conoscenza del suo nome. Adesso tocca a voi."
Praticamente il signor Westing dichiara che il futuro erede sarà colui che riuscirà a trovare il colpevole, partecipando al "gioco di Westing", di cui queste sono le regole:
- Numero di giocatori: 16, divisi in otto coppie.
- Ogni coppia riceverà $ 10.000.
- Ogni coppia riceverà una serie di indizi.
Penalità: se un giocatore si ritira, anche il suo compagno dovrà abbandonare il Gioco, e la coppia dovrà restituire il denaro . Le coppie assenti non hanno diritto al denaro; gli indizi a essere destinati resteranno a loro disposizione fino alla prossima seduta.
- Per la prossima seduta verrà dato un preavviso di due giorni. in quell'occasione ogni coppia potrà dare una sola risposta.
- Scopo del gioco: la vittoria.
A tutte le otto coppie viene consegnata una busta che contiene l'indizio: una parola, che singolarmente non ha alcun senso, ma come dice Westington nel suo testamento: "Non conta ciò che avete, ma ciò che non avete.
Il caso è piuttosto avvincente, con le otto coppie che cercano di capire chi potrebbe essere l'assassino del signor Westing, sospettando e mettendosi in competizione gli uni con gli altri, ma che creando alleanze, scambiandosi indizi.
Diciamo che il caso è abbastanza complicato, perchè non tutto è ciò che sembra, d'altronde il signor Westing era un tipo furbo e chissà che anche questo gioco non nasconda una sorpresa. Inoltre bisogna tenere presenti molti personaggi che continuano a interagire tra loro, anche se una volta identificato ciascuno di loro (l'elenco delle varie coppie aiuta in questo) non è troppo complicato ricordarsi chi è l'uno o l'altro personaggio, con le sue caratteristiche. Ad esempio Turtle e Ford sono quelle più "toste" del gruppo, nonché quelle più sospettose riguardo l'intera faccenda, oltre ad avere entrambe un bel caratterino e sono molto decise determinate; Angela è una ragazza un po' succube dell madre, nonché la sua preferita, poco autonoma e indipendente; il Dott. Deere sembra un tipo abbastanza pieno di sé, tutto concentrato sulla propria carriera, e a cui importa poco delle altre persone, compresa forse la sua stessa fidanzata; Chris, nonostante la sua disabilità fisica è più sveglio e in gamba di quanto gli altri pensano, anche se perfino suo fratello Theo tende a sottovalutarlo, sebbene gli voglia bene e cerchi di prendersene cura; Pulaski è una donna costantemente in cerca di attenzioni, piuttosto stravagante ma simpatica....
Insomma, nonostante ci siano molti personaggi coinvolti nella vicenda il lettore riesce ad identificarli piuttosto bene tutti quanti, a seguire piuttosto bene la storia, immergendosi in una vicenda tanto complicata quanto intrigante, un bel giallo ricco di ragionamenti e ipotesi,  che non delude e che riserva sempre qualche sorpresa... fino alla fine.
 
 Sopra: Sulla copertina spiccano i colori giallo e nero (che caratterizzano tutte le copertine di questa collana) a cui si aggiunge qualche tocco di rosso e la casa verde (Westing House) al centro.
 
"ALTA MAREA PER UN DELITTO" di Alessandro Perissinotto, con 236 pagine, edito nel 1990 da Arnoldo Mondadori Editore (costo di 9.500 LIRE) e nel 2019 dalle Edizioni PIEMME (costo di 10,90 euro. Titolo originale: "The way to Sattin Shore", 1983).
Kate Tranter vive con la mamma e i fratelli, Randall e Lenny, a casa della nonna da quando il papà è annegato. O almeno così le hanno sempre detto. Finché l'arrivo di una lettera misteriosa la spinge a interrogarsi per la prima volta sulla sua scomparsa: Frederick è davvero morto? Perché nessuno parla mai del suo passato, quasi fosse stato inghiottito dall'acqua come lui? Una lettera misteriosa infilata velocemente sotto la porta della nonna di Kate: "Kate afferrò il vassoio per portarlo alla nonna, quando, nell'ingresso, si fermò ascoltando un rumore di passi che provenivano dalle porta: qualcuno stava armeggiando con la cassetta delle lettere. Ma non era un po' tardi per il postino?
Sullo stoino comparve una busta, infilata sotto la porta da una mano furtiva. Si udirono dei passi allontanarsi rapidamente, poi il rumore di un auto che partiva a tutto gas.
Kate osservò la busta: con un inchiostro violetto stava scritto: SIGNORA RANDALL e niente altro; nè francobollo nè timbro. 
Kate raccolse la lettera, la mise sul vassoio e di diresse verso la stanza della nonna."
La nonna sa molto più di quanto dice, e la mamma sembra nasconderle dei segreti, ad un certo punto, dopo aver scoperto che nel cimitero vicino a casa si trova la lapide di suo padre, quando Kate torna a trovarla essa non c'è più: è scomparsa. La cosa ancora più sospetta però è che suo fratello Ron neghi tutto, dicendo che la sorella di è confusa: "R.F. TRANTER.
Indicò la prima iniziale. 
- R. sta per Randall, il cognome della mamma da signorina. La seconda lettera, F., sta per Frederick, il nome di papà.
- Ma papà si chiamava Fred.
- Appunto: è il diminutivo di Frederick.
- No, ti sbagli, Ran. Era Alfred, il suo nome, deve essere stato Alfred. Alfred era il nome sulla lapide. Era così, era così!
Ran disse:
- Tu sapevi che papà lo chiamavano Fred, e hai deciso che il suo nome doveva essere per forza Alfred. Allora hai creduto di vedere una lapide con la scritta ALFRED TRANTER, e poi hai creduto che la lapide sia scomparsa, anche se non è mai stata là.
- No, non è vero! -gridò Kate. 
Ma Ran continuò:
- È la tua solita fantasia, le tue solite stupidaggini. Proprio come la storia della lettera."
Dalla discussione con Ron però Kate viene a sapere che loro non sono sempre vissuti nella casa di Ipston, con la nonna, prima Ron veniva portato alla spiaggia di Sattin, assieme ad un certo zio Bob, spiaggia su cui pare sia morto qualcuno...
Kate non si scoraggia è si reca in bici fino alla misteriosa spiaggia di Sattin, luogo in cui sua madre a quanto pare nuo vuole che vada, ma non vuole dirle il motivo e così Kate, in sella alla sua bicicletta, inizia un'attenta indagine per raccogliere gli indizi e far affiorare alla superficie tutta la verità,
Un caso appassionante che spinge la ragazza a porsi degli interrogativi e a indagare su qualcosa che sembrava essere stato risolto e invece non è così, fino ad arrivare a scoprire l'amara verità.
Una bella storia ricca di colpi di scena, in cui Kate ritroverà una persona che credeva di avere perso molto tempo fa, ma scoprirà anche una tremenda verità che tutti ignorano completamente, e la ascolterà direttamente dalla bocca del colpevole, senza poter fare nulla per cambiare le cose, perchè tanto chi le crederebbe? Anche se forse non è l'unica a sapere la verità.
 
 
 Sopra: A sinistra l'edizione della collana "Giallo Nero", mentre a destra la copertina dell'edizione del 1990 che faceva parte della collana "Giallo Junior" della Mondadori.
 
"NEL CUORE DELLA NOTTE" di Robert Cormier, con 198 pagine, edito nel 2000 da Arnoldo Mondadori Editore (costo di 13.000 LIRE/6,71 euro) e nel 2019 dalle Edizioni PIEMME (costo di 9,90 euro. Titolo originale: "In the middle of the night", 1995).
Denny Colbert è un tipo silenzioso e riservato, che cerca sempre di non farsi notare. Lo stesso fa il padre, un uomo solitario che cambia spesso città e lavoro e parla malvolentieri con gli estranei. Perché, quando arriva Halloween, il loro telefono comincia a squillare nel cuore della notte? Qual è il loro segreto? 
Sebbene la cosa lo abbia sempre messo a disagio e infastidito le telefonate del padre non hanno mai riguardato direttamente il figlio, almeno finché un giorno Denny non decide di rispondere lui al telefono: "Emergenza o no, doveva interrompere gli squilli.
Anzi, cosa più importante: voleva scatenare una guerra, voleva agire. Forse era il momento giusto.
Afferrò la cornetta e si sentì risollevato quando gli squilli tacquero. Una voce disse il suo nome, lasciandolo sbalordito.
- Denny... Denny... sei tu?
Si premette la cornetta sull'orecchio.
- Pronto... pronto - disse la voce.
Denny ascoltò. No sapeva cosa dire.
- Come stai oggi, Denny?
Oggi? Come se si fossero sentiti il giorno prima.
- So che ci sei, Denny ...
Una voce insolita. No, non proprio insolita, ma strana.Una voce quasi familiare, bassa, sussurrata... - di una donna? di una ragazza? [...] Una voce decisamente femminile. Non da donna anziana, ma nemmeno da ragazza. O forse sì, da ragazza. Denny era confuso, anche perchè quella voce sembrava schernirlo, sembrava alludere al fatto che in realtà lui non stava affatto bene. Cosa che in quel momento era vera.
Dennis si schiarì la gola e deglutì. Poi domandò: - Chi è lei? - Il tono fu più brusco di quanto avrebbe voluto. - Voglio dire... Chi parla?
- Qualcuno - rispose la voce. - Una persona amica, forse. Ma noi non ci conosciamo molto bene, vero?
- Adesso il tono era divertito. - Per ora.
Quel "per ora" sembrò restare sospeso nell'aria come un presagio, come un corvo appollaiato su un filo del telefono."
La cosa di rispondere al telefono gli era stata in realtà severamente vietata dal padre anni prima, quando Denny faceva la seconda elementare  e aveva risposto al telefono visto che suo padre non c'era e sua madre stava vomitando in bagno. Quel giorno la voce gli aveva chiesto chi era, poiché "Non sto parlando con l'assassino. Chi parla? Chi sei?"
Denny non sospetta che dall'altra parte del filo c'è un cacciatore spietato e paziente, inimmaginabile e infido, che da anni sta tessendo la propria tela. 
Storia interessante, in cui Denny deve scoprire il passato del padre, che a quanto pare è stato coinvolto nel caso della morte di diversi bambini a causa del crollo di un palco all'interno di un teatro dove il proprietario stava trasmettendo un film. Secondo le indagini svolte all'epoca il padre di Denny venne dichiarato innocente ma qualcuno non la pensa così ed è ben deciso a vendicarsi... solo che questa volta insultare l'uomo non è più abbastanza e vuole elaborare qualcosa di ben peggiore.
Un bel caso, che presenta al lettore una coralità di voci: oltre a quelle di Danny, ci sono poi quella del padre, con i suoi fashback che narrano cosa è successo e come mai la voce al telefono lo definisce un assassino; e poi ci sono le parti scritte da un'altra persona, una persona misteriosa che non dice subito chi è, ma parla di sua sorella Lulu e di cosa è successo loro in passato. Diverse storie che inizialmente non sembrano collegate, ma che pian paino che la storia si dipana si collegano tra loro per svelare il mistero.
Il finale tuttavia non mi ha convinto appieno, con il padre di Denny che ogni anno continua a rispondere al telefono e farsi ricoprire di insulti perchè qualche persona lo ritiene in parte ancora responsabile dell'incidente avvenuto anni prima. Non so... va bene lasciare sfogare la rabbia delle persone, ma credo che ad un certo punto sia necessario metterci anche un freno, spronando queste persone a superare in altri modi il loro lutto (anche perchè se questi continuano a chiamare tutti gli anni vuol dire che non stanno riuscendo ad andare oltre).
Anche perchè c'è appunto il rischio che poi questa rabbia degeneri e vada a coinvolgere anche persone che effettivamente non c'entrano nulla, come succede nel caso di Denny, che finisce veramente in una brutta situazione e rischia parecchio grosso. 
Altra cosa che non ho condiviso nel finale è infatti che Denny non dica nulla al padre di ciò che gli è accaduto, cioè questo ha rischiato la vita e il padre non sa nulla e continua bellamente a ricevere gli insulti ogni notte di Halloween convinto che tanto i suoi familiari siano al sicuro.
 
 
 Sopra: A sinistra l'edizione della collana "Giallo Nero", mentre a destra la copertina dell'edizione del 2000 che faceva parte della collana "Giallo Junior" della Mondadori.
 
"COMPLOTTO AL NIDO DEL FALCO" di Alessandro Perissinotto, con 157 pagine, edito nel 2022 dalle Edizioni PIEMME (costo di 10,90 euro).
Marcel, quattordici anni, è il promettente portiere del Saint-Denis, una piccola squadra della periferia di Parigi: "Un osservatore delle squadre giovanili del Paris Saint-Germain si era davvero interessato a lui, ma nessun contratto era ancora stato firmato, e Marcel continuava a fare il portiere nello Sporting Football Club di Saint-Denis. [...] Con immensa soddisfazione di papà René, grande appassionato di sport, e di mamma Ayane, che nel 200, prima di trasferirsi in Francia, aveva addirittura giocato in prima divisione nel campionato di calcio femminile marocchino, Marcel era stato convocato, unico della sua squadra, per lo stage invernale all'Accademia FRancese del Calcio Giovanile che si teneva a Montpellier, nel sud della Francia, appunto."  Quando per errore si trova a partecipare, invece che a uno stage sul calcio, a uno per giovani ambientalisti, per lui non è una bella sorpresa. Stage che si trova a 2272 metri d'altitudine, a Montpentier, dipartimento Alte Alpi e a cui partecipano studenti delle medie selezionati "attraverso un concorso che chiedeva di inviare una ricerca su un'idea innovativa per fronteggiare la crisi climatica. I venti migliori candidati hanno ricevuto in premio la possibilità di partecipare a questo stage. A tenere le conferenze saranno i più importanti scienziati nel campo della tutela ambientale."
Ma è troppo tardi per tornare indietro, allo stage calcistico hanno convocato un altro portiere e a casa i genitori sono già partiti e lui non ha le chiavi, così Marcel decide di rimanere a Nido del Falco: un forte nelle Alpi dove cominciano a succedere fatti strani. Ad esempio la professoressa Kolarova che ha inventato un metodo per produrre idrogeno a partire dai rifiuti e che si è espressa per il suo appoggio alla ricerca per le energie rinnovabili improvvisamente sembra cambiare teoria, affermando di essere a favore dell'energia nucleare: "So che quello che sto per dire potrebbe scioccare qualcuno, ma l'unica soluzione per investire nuovamente sull'energia nucleare, sulla forza racchiusa nell'uranio."
I ragazzi sospettano che si tratti di un complotto in cui sono coinvolti i professori invitati a parlare di crisi climatica e nuove energie. E qualcuno è già sulle loro tracce... 
Caso molto carino, con il protagonista che rimane coinvolto in una situazione assolutamente imprevista a causa della sua sbadataggine: "Tutta colpa della sua maledetta distrazione, della superficialità con cui leggeva le comunicazioni e gli avvisi. A scuola era ormai una celebrità per questo: si presentava in tenuta da atletica pensando che fossero previste delle gare e invece in programma c'era la visita a un museo, bussava la domenica pomeriggio alla porta di una compagna vestito da gladiatore romano e scopriva che la festa in maschera si era svolta il giorno prima... E le prese in giro fioccavano: Pecorello Smarrito era il più gentile dei soprannomi che gli erano stati affibiati." Protagonista che dovrà svolgere una piccola indagine e risolvere un mistero ed un grosso complotto, aiutato da due nuovi amici conosciuti al campo degli ambientalisti: Laila, una ragazza che apprezza la creatività di Marcel e la sua passione epr il calcio, Claudia, un'amica di Laila, e Roman, un ragazzo dai capelli rossi piuttosto petulante. Un complotto che vuole sfruttare dei ragazzini per diffondere la disinformazione tra le persone: "La gente è diffidente verso i giornalisti, gli scienziati e i politici, ma crede nell'onestà dei giovani. [...] Noi siamo davvero un'arma potentissima, ma se qualcuno ci manipola quell'arma può diventare molto pericolosa."
Diciamo che mi immaginavo una storia un po' diversa, più misteriosa, con ambientazione suggestiva che vede dei ragazzi impossibilitati ad uscire da un vecchio forte costruito sopra una montagna e immerso nella neve, completamente isolato. L'ambientazione effettivamente è affascinante e uno dei problemi che dovranno affrontare gli eroi sarà proprio quello di riuscire a chiamare aiuto e a riuscire a fuggire dal forte e dai malviventi che li tengono prigionieri. Avrei magari preferito una trama dai risvolti più misteriosi e soprannaturali, mentre vengono trattati invece delle tematiche ambientaliste e sulla sostenibilità che non ho trovato particolarmente affascinanti, anche se sicuramente sono molto attuali e altri potranno apprezzarli.
 
 Sopra: Copertina dallo sfondo giallo su cui in basso a sinistra spiccano le grosse scritte nere del titolo, mentre al centro vi è la figura di un falco e di un paesaggio innevato.
 
"OMICIDIO AL CASTELLO" di Fausto Vitaliano, con 173 pagine, edito nel 2023 dalle Edizioni PIEMME (costo di 11,90 euro).
Giacinto, Jamila, Gaia e Luis sono appassionati di Medioevo e si fanno chiamare i Cavalieri del Quinto Sigillo. Per questo Giac è molto emozionato quando ha l'occasione di entrare nel magnifico castello del conte Bartolomeo Antony Nicolis-Galanti per partecipare a un concorso e assistere a un torneo medievale: "Tornando al Camelot Trophy, durante i tre giorni si svolge anche un concorso in cui i gruppi presentano un progetto a tema medievale che può essere di qualsiasi tipo: arte, architettura, tecnologia, musica... Una commissione di esperti lo valuterà assegnando ai migliori premi, targhe, coppe e riconoscimenti vari. E' una cosa seria, i vincitori finiscono anche sul giornale."  
Ma l'emozione diventa terrore quando Giac ascolta per sbaglio una conversazione e scopre che il conte è stato assassinato: "Sento le voci di due persone. Stanno parlando. Anzi, no: stanno litigando.
Forse un è il prigioniero e l'altro la guardia?
Mi appiattisco contro la parete per non farmi vedere e tendo un orecchio per sentire.
- Non avevi detto che lo avresti fatto fuori - dice il primo, che parla con un accento che mi sembra straniero. - Non erano questi i patti.
- Ho fatto quel che andava fatto - risponde l'altro. - Cerca di restare calmo.
- Come faccio a restare calmo? Non intendo adare in galera per colpa tua.
- Nessuno andrà in galera.
- Bastava aspettare e moriva da solo - insiste lo straniero - Era vecchio e malato.
- Non ho intenzione di aspettare i comodi di nessuno - replica l'altro. - Ora che l'abbiamo eliminato, possiamo stare tranquilli.
I quattro amici dovranno capire che farsene di quella scoperta scottante: un Cavaliere lotta sempre per la verità, ma dimostrare un omicidio non è facile, soprattutto se una voce al telefono ti sussurra di lasciar perdere, altrimenti...
La storia è narrata in prima persona da Giacinto, un ragazzino che porta questo strano nome a causa di una tradizione di famiglia nata quando il suo Bisnonno Elicriso Tulipano fondò il negozio di famiglia "Fiori & Piante Tulipano & Eredi": "Noi Tulipano ci chiamiamo tutti come fiori, piante o alberi e , a volte, verdure." Anche la madre di Giacinto si chiamava come un fiore (Violetta), anche se orami è morta da un po' e Giacinto si trova a vivere solo col padre non avendo fratelli o sorelle, padre al quale vorrebbe confessare che lui non vuole fare il fioraio ma l'attore.
Giac è appassionato dal Medioevo per via delle storie d'amore, Luis per la storia e la lingua, Gaia per la tecnologia (o per meglio dire le invenzioni) e Jamila per il suo lato fantasy: "tant'è che il suo sogno è scrivere romanzi in cui alchimisti medievali preparano pozioni magiche usando alambicchi di vetro."
Inizialmente, dopo aver ascoltato la conversazione e aver parlato con i suoi amici Giac decide di non fare nulla, ma poi il suo codice da cavaliere prevale e lui e i suoi amici decidono di mandare un'email anonima ad un poliziotto per segnalargli che c'è qualcosa di sospetto nella morte del conte Nicolis-Galanti. Indagando più a fondo la polizia infatti scopre che il vecchio è stato avvelenato con delle bacche di ginepro aggiunte a una medicina usata dall'uomo. Il vice ispettore fa quindi arrestare il farmacista, in quanto il farmaco veniva preparato appositamente per il malato, ma i quattro ragazzi non sono convinti della cosa e riprendono a indagare per conto proprio, nonostante Giac riceva una telefonata che gli intima di lasciar perdere: "- Stai ficcando il naso dove non dovresti, ragazzo, - dice una voce camuffata. - Potrebbe essere molto pericoloso per te."
Intanto lui e i suoi amici continuano a informare degli indizi da loro scoperti l'aiuto vice ispettore Diomede Capodaglio, il classico poliziotto un po' tonto e imbranato, che non ne combina una giusta, e che non sa vedere un indizio neppure se si di trovasse di fronte al suo naso. Per cui il gruppetto di amici continua a indagare passando a lui le sue scoperte, informandolo tramite email.
Ad un certo punto però Capodaglio è avvertito da qualcun altro di controllare i documenti di Nicolis-Galanti e scopre che l'uomo era in bancarotta, così pensa che si sia trattato di un caso di suicidio, ma i ragazzi non sono convinti della spiegazione e continuano a indagare.
Storia caruccia anche se tra le cinque è quella che ho preferito di meno in quanto l'ho trovata più tranquilla, poiché, soprattutto per una prima metà abbondante del libro, la trama prosegue piuttosto lentamente, senza particolari scossoni, con il gruppo di ragazzi e Giacinto che hanno più che altro a che fare con la loro vita quotidiana: casi di vandalismi a scuola, il lavoro del padre in fioreria, la costruzione della catapulta, la recita per il concorso (nel caso la catapulta non funzionasse), la confessione del suo amore per Jamila, l'adozione di un cane randagio che vive nei pressi della scuola, le dispute con due bulletti della scuola ... L'unica cosa che potrebbe creare un po' più di tensione sono le chiamate minacciose, ma in realtà poi non accade mai nulla di concreto o di vagamente pericoloso ai personaggi. Verso l'ultimo terzo del libro la storia diventa un po' più adrenalinica, con i ragazzi che si mettono a cercare indizi in modo più attivo e dinamico, iniziando ad unire i puntini per risolvere il caso. C'è anche un colpo di scena poco prima del finale, di quelli in cui il criminale si rivela essere qualcuno fino a quel momento insospettabile, peccato che, almeno io, avessi capito chi era il sospettato almeno un centinaio di pagine prima, però magari un ragazzino potrebbe non arrivarci immediatamente. Devo dire che è stato più inaspettato scoprire il vero vandalo della scuola (una delle trame secondarie).
Un giallo comunque carino, che cerca anche di trasmettere messaggi positivi (bisogna essere coraggiosi, dire la verità, bisogna trovare il coraggio di fare la cosa giusta e di fare le proprie scelte), anche se meno adrenalinico rispetto agli altri, ma comunque godibile.
 
 Sopra: La copertina di questo libro è un po' diversa dalle altre, con una scacchiera gialla e nera dove all'interno dei quadrati neri vi sono dei disegni dalle sfumature viole e verdi.
 
 Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo. 

giovedì 29 agosto 2024

La cripta del vampiro di Sebastiano Ruiz Mignone

"La cripta del vampiro" scritto da Sebastiano  Ruiz Mignone e illustrato da Claudia Petrazzi è un romanzo a due voci: quelle dei giovani Bram Stoker e di Arthur Conan Doyle e di una loro estate passata assieme a risolvere un mistero.
 
   
Sopra: A sinistra l'edizione del 2017, al centro un'edizione più recente del 2022, mentre a sinistra un'edizione del medesimo libro edita però ne 1999 dalla Feltrinelli.
 
"Quella lontana estate del 1868 partivo per una vacanza; [...] Andavo in Scozia, ad Aberdeen, o meglio in un paese di quella contea, dove un fratello di mia madre avevuna casa sulla costa e, saapedo della mia salute cagionevole, ci aveva invitati a trascorrervi alcuni giorni. Ero felice.
Ancora non sapevo che in quell'estate la mia vita sarebbe cambiata e che sarebbe sato un bambino a cambiarla."
La vacanza in Scozia a casa dello zio si preannuncia alquanto noiosa per il giovane Bram Stoker, finchè conosce Arthur Conan Doyle, un ragazzino ben più giovane di lui ma con un gran coraggio e una grande passione per le indagini e i misteri. Infatti appena Doyle avvista Bram decide subito di fare amicizia con lui e ci coinvolgerlo nei suoi piani: "Bene, bene, magari quel ragazzo, nonostante l'apparenza, è simpatico, e qui ci sono così pochi ragazzi con cui giocare e ... potrebbe farmi comodo.
Devo assolutamente conoscerlo, non fosse che per la sua meravigliosa mamma. Sì, sì, devo farmelo amico." Ed in effetti i due diventano subito amici, come percepisce Bram: "Ho la certezza che tra noi sia scattato qualcosa, un'intesa che non ha bisogno di molte parole. Ci siamo piaciuti all'istante. Mi sono sentito lusingato dall'accoglienza che Arthur mi ha riservato. Sono sicuro che diventeremo grandi amici."
Un giorno i ragazzi trovano sulla spiaggia un fischietto prussiano che porta incisa l'iniziale del dell'imperatore Wilhelm, un tipo decisamente pericoloso. Inoltre il fischietto non reca segni di salsedine, per cui non è stato portato sulla spiaggia dal mare, ma qualcuno deve averlo perso nella sabbia. Quando poi i due ragazzi vanno a visitare il cimitero in una cappella abbandonata trovalo l'impronta di uno stivale e quini "A sentire Arthur, a Crooken Bay stava succedendo qualcosa di losco e minaccioso."
Poco dopo poi arriva a Stoke Moron un uomo "sui cinquant'anni, olto alto, dal portamento fiero, imponente, con un viso squadrato dai tratti marcati. Era vestito di scuro e con molta eleganza. Indossava un abito nero a coda di rondine, un cappello nuovo, lucente, un abito di ghette brune e dei pantaloni grigio perla." Bram scopre che l'uomo è un ospite e amico di suo zio e che si trattata del professor Arminius Vambery, un docente di lingue orientali all'Università di Budapest e a quanto pare "un vero esperto del soprannaturale e dell'insolito".
Arthur e Bram comunque decidono di ritornare al cimitero e di controllare meglio le cripte e infatti scoprono qualcosa di incredibile: dentro vi è nascosto qualcosa di parecchio pericoloso.
I due amici saranno catapultati in una strana storia di fantasmi e vampiri, che nasconde però un terribile intrigo. Un vento insolito soffia sul tranquillo villaggio scozzese di Crooken Bay: inquietanti presenze notturne animano il cimitero, tanto da far riemergere vecchie storie di fantasmi che abitano le umide cripte sotterranee. E, sullo sfondo, un misterioso intrigo che metterebbe i brividi a chiunque, ma non ai nostri due giovani investigatori: Bram Stoker e Arthur Conan Doyle!
 
  Sopra: A destra potete vedere un'illustrazione che mostra Bram e suo zio mentre guardano alcuni quadri di famiglia, a destra potete vedere invece come è il testo ad alta leggibilità di questo libro.
 
I testi sono accompagnati dalle illustrazioni in bianco e nero Claudia Petrazzi che sono molto carine, nonostante abbiano dei tratti abbastanza semplici, dalle linee nette e ben marcate; esse sono comunque piuttosto curate e ricche di dettagli e, anche se sono in bianco e nero, riescono a rendere bene l'atmosfera un po' misteriosa e inquietante del libro con questi boschi dagli alberi spogli, questi cimiteri con delle grandi cripte, gli interni della magione così suggestivi...
I disegni sono solitamente di due tipi: a tutta pagina, dove i personaggi sono ritratti piccolini in mezzo a degli ampi passaggi, oppure a mezza pagina, questo tipo di immagini si concentra più su dei particolari, come ad esempio due personaggi visti da vicino che si  confrontano, oppure un oggetto o qualcosa che viene osservato più da vicino.
 
 

 
  Sopra: Alcune pagine illustrate, alcune a pagina intera, mntre in una (quella in basso a destra) il disegno occupa solo emzza pagina. In quest'ultima immagine inoltre potete vedere bene i due protagonisti, Doyle a sinistra e Stoker a destra, che si stringono la mano
 
"La cripta del vampiro" di Sebastiano Ruiz Mignone è un romanzo che narra una storia avvincente e intrigante, che vede la collaborazione di quelli che diventeranno due grand scrittori: Arthur Conan Dyle e Bram Stoker.
Tale libro è scritto secondo le caratteristiche dei libri ad alta leggibilità i quali:
- Hanno caratteristiche grafiche e un'impaginazione che favoriscono la leggibilità rendendoli accessibili anche ai bambini con DSA e BES.
- Usano la font "leggimi", studiata appositamente per chi ha difficoltà di lettura e in particolare la dislessia; creata dalla Sinnos nel 2006 in collaborazione di neuropsichiatri, pedagogisti e insegnanti. A quanto pare la stessa Sinnos ha collaborato con "Il Battello A Vapore" per la progettazione e realizzazione di questi libri ad alta leggibilità, tra cui appunto questo.
- Utilizzano una spaziatura e un'interlinea più ampie del normale.
- Il testo è sempre allineato a sinistra e le parole non vengono mai sillabate
- Le illustrazioni non interrompono le righe di testo 
Il libro ha la caratteristica di essere a due voci, cioè quella di Bram e quella di Arthur, in quanto i capitoli si susseguono dal punto di vista prima dell'uno e pi dell'altro, un capitolo ciascuno. Aad esempio Arthur già dal primo capitolo a lui dedicato fa trasparire la sua passione per i gialli, affermando: "Sì, sì, credo proprio che da grande farò l'investigatore. Indagherò sui casi più difficili e li risolverò, proprio come questo Chevalier Dupin. Sarò il terrore dei delinquenti e la stella polare della polizia." È descritto come un bambino di otto anni pieno di entusiasmo e sempre pronto a cimentarsi in nuove sfide, un bambino che ha voglia di crescere per mettersi alla prova, per questo l'idea di poter finalmente indagare su un vero mistero lo eccita così tanto. È anche un po' attaccabrighe, anche se, come spiega lui stesso, non ha mai aggredito i più deboli, ma anzi cerca invece di difenderli (motivo per cui finisce spesso in mezzo a delle liti). Oltrettutto è un gran chiaccherone, oltre che instancabile e, a volte, anche un po' rompiscatole.
Bram invece, ato, magrissimo, pallido, cagionevole di salute e tende ad essere più cauto, anche perchè ha un carattere più introverso e timido. Vive con lo zio Jonathan Markham a Stoke Moron, una "costruzione molto antica che risaliva - ci spiegò lo zio - all'epoca medievale...". Lo zio è un ex dottore che ha fatto fortuna negli affari in Sud Africa, per cui ora non pratica più la professione di medico, occupandosi delle sue due figlie Violet e Lorena.
Entrambi sono comunque dei grandi lettori e amano i libri. Ad esempio Bram afferma: "Insomma, essendo io uno di quegli strani individui che appartengono alla setta dei lettori, qui avevo trovato quello che si dice "pane per i miei denti". Fu allora che la mia vacanza cominciò ad apparirmi sotto una luce migliore." Invece Doyle afferma: "Ecco un'altra delle mie consolazioni: i libri. Mi piace molto rifugiarmi in essi e perdermi in mille avventure. Posso dire di essere un buon lettore, e coraggioso anche: ho letto quasi tutto Virgilio e Omero."
Poiché il libro racconta dell'infanzia e dell'amicizia di questi due bambini che diventeranno importanti scrittori ho guardato un po' le loro biografie reali, per capire quanto ci sia di vero e storicamente accurato nella storia scritta da Mignone: allora Stoker è nato effettivamente a Dublino, nel 1847, ed era cagionevole di salute che lo costrinse a passare la maggior parte della sua infanzia a letto a leggere.
Doyle  nacque invece ad Edimburgo nel 1859, per cui era di ben 12 anni più giovane di Bram. A quanto pare Doyle era il secondo di 10 figli, mentre nel libro di Mignone si parla solo di tre sorelle maggiori, di cui una morta giovane e le altre sono andate in Portogallo e in America. Sempre in questo romanzo Arthur spiega di andare in una scuola a Edimburgo e in effetti Doyle iniziò i suoi studi presso una scuola della sua città (non ho trovato riferimenti specifici) per poi proseguirli presso la Hodder Preparatory School nel Lancashire. Doyle durante la sua vita praticò inoltre molti sport, tra cui proprio la boxe.
Stoker e Doyle si conobbero veramente, ma non da bambini, quando Bram aveva già stretto da tempo un'amicizia con l'attore Henry Irving, di cui divenne anche segretario e confidente, e che gli permise di conoscere il pittore James Abbott Whistelr che Doyle. Purtroppo è difficile riuscire a recuperare in internet notizie precise sull'infanzia dei due autori, in quanto molte notizie riportate riguardano piuttosto la loro vita da adulti.
A tale proposito ci viene incontro lo scrittore, che alla fine del racconto scrive alcune note dicendo ad esempio: "Premesso che tale storia è di pura fantasia, è doveroso tuttavia ricordare che Bram Stoker era davvero un ragazzo timido e malato, e che Arthur Conan Doyle possedeva invece fin da bambino un carattere forte ed estroverso unito ad un fisico atletico e sano." Riguardo agli altri personaggi "hanno nomi inventati dagli stessi due scrittori" e che l'autore ha trovato nelle loro opere, sotto altre forme e caratteri.
La storia narrata comunque è piuttosto avvincente e intrigante, anche se la parte avventurosa inizia dopo circa il primo terzo del libro, in quanto diversi capitoli iniziali sono dedicati a far conoscere al lettore i personaggi e l'ambientazione, nonché al formarsi e al cimentarsi dell'amicizia tra i due ragazzi, che si conoscono per la prima volta. Il mistero in cui i due giovani incapperanno è abbastanza grosso e vede coinvolta la sicurezza del paese e la vita di molte persone.
Purtroppo comunque non c'entra nessun vampiro, anche se ammetto che in questo il titolo è un po' fuorviante, anche perché è vero che c'è una cripta che contiene cose pericolose, ma nel libro non viene mai chiamata cripta del vampiro, né vi sono voci che qualcuno abbia visto qualche vampiro viverci. Diciamo che la storia si basa più su una minaccia politica e alla sicurezza pubblica e del paese, complotti, misteri e indizi da seguire senza però che ci sia nulla di soprannaturale (tranne Arthur che comunica con i suoi defunti antenati con delle lettere su un tavolo, ricevendo risposta ogni tanto), anche se comunque l'avventura non mancherà.
L'amicizia tra i due protagonisti comunque è molto carina e ben rappresentata e riuscirà a superare qualsiasi ostacolo, dando vita a un racconto carino, indicato a partire dagli 8 anni e che potrebbe incuriosire i lettori e farli approcciare a due grandi autori come Stoker e Doyle, e chissà che, quando saranno un po' più grandi, si ricorderanno i loro nomi e andranno a cercare le loro opere. Come scrive lo scrittore: "Questo racconto vuole essere un omaggio alla loro arte."
 
Questo volume era già stato edito nel 1999 dalla Feltrinelli Editore col titolo "L'estate di Bram" ed è stato poi pubblicato nel 2017 dalle Edizioni PIEMME. Quest'ultima edizione ha una copertina flessibile, ha 224 pagine, misura 18,8 cm d'altezza e 12 cm di lunghezza e costa 9 euro (l'edizione più recente del 2022 in rigida è stata portata a 10,50 euro).

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mercoledì 28 agosto 2024

Storie in rima dei supereroi di prima: i miti greci raccontati in filastrocche di Arianna di Pietro

"Storie in rima dei supereroi di prima: i miti greci raccontati in filastrocche" di Arianna di Pietro è un libro in rima, il primo dell'autrice, illustrato da Luigi Kemo Volo, che racconta i miti greci in rima.
 
Sopra: Sulla copertina vediamo esserci Zeus che emerge da quello che sembra un varco temporale.
 
"Che forza i Supereroi! Possono volare, trasformarsi e usare i loro superpoteri per combattere come nessuno di noi sa fare! Ma chi sono veramente? E come sono arrivati fino a noi? Sembra strano, ma i Supereroi moderni non sono altro che i lontani pronipoti degli dei ed eroi della mitologia greca (e non solo): quel fantastico insieme di storie antiche che ancora oggi ispira l'arte, la letteratura, il cinema, la filosofia, la psicologia e molto altro. Sono loro i Supereroi originali. O meglio, i Supereroi di prima. Perché, prima di Aquaman, c'era Poseidone. Prima di Spiderman, c'era Aracne. La Torcia Umana dei Fantastici 4 non userebbe il suo fuoco se prima Prometeo non l'avesse regalato agli uomini; e Tempesta degli X-Men non scaglierebbe i suoi fulmini, se prima Efesto non li avesse forgiati per il grande Zeus, dio incontrastato di tutto l'Olimpo."
Questa la presentazione del libro, che è a tutti gli effetti una raccolta di filastrocche che narrano alcuni miti greci in rima.
I miti trattati in questa raccolta sono: la nascita degli dei (con Gea ed Urano, e poi Crono e Urano e infine Zeus e i suoi fratelli e sorelle); Prometeo e la nascita dell'uomo (e il fuoco sulla Terra); il vaso di Pandora; Deucalione e Pirra (cioè il grande diluvio); il mito della metà (tratto dal Simposio di Platone); Eros e Psiche; Apollo e Dafne; Eco e Narciso; Orfeo ed Euridice; Teseo e Arianna .
Le filastrocche sono abbastanza lunghe, composte solitamente anche da una ventina di strofe (di 11/13 sillabe) e di sette versi ciascuna. Tale lunghezza permette all'autrice di scrivere storie di una certa complessità, che raccontano effettivamente abbastanza nel dettaglio i vari miti greci, presentandoli nella loro interezza e a volte pure connessi gli uni agli altri.
I versi seguono uno schema di rime baciato (AA BB) che li rendono molto orecchiabili e piuttosto piacevoli da ascoltare nonostante la lunghezza. Ecco ad esempio alcune strofe tratte da diverse filastrocche:
 
 La Teogonia ovvero La Nascita degli Dei
"Zeus e i suoi fratelli armati ad arte
verso Crono e i Titani in controparte
lottarono per anni con violenza,
poiché si equivalevano in potenza.
Così, per poter far la differenza.
Zeus, furbo, si giocò le giuste carte
chiamando i tre Ciclopi a sè in disparte.

<<O mostri imprigionati - disse lui -
non invidiate la libertà altrui?
Re Crono vi lanciò quaggiù in catene
pur con il vostro sangue nelle vene!
Che Crono regni ancora non sta bene!
Datemi una rma per punir costui:
la folgore, che acceca i cieli bui!>>

Forgiarono per lui lampi e saette
così forti che Crono fu alle strette.
Lui che era il dio del Tempo scappò via
e ancor nessuno sa dov'è che sia.
Da allora il mondo intero fu in balia
di Zeus tonante che gli succedette
sul monte Olimpo, vetta delle vette."
 
 
 Pandora ovvero La nascita della donna
"Ma la curiosità, come un malanno,
in Pandora cresceva di anno in anno
Bramava, nel cuor suo fatto di lava
di scoperchiar quel vaso che serbava.
Finché, dopo esser stata a lungo brava,
un dì pensò non fosse poi un gran danno
disobbedire al grande Zeus tiranno.

Così lo aprì, come gli altri regali,
ma uscirono da lì tremendi mali
che subito infestarono la terra:
l'Odio, la Povertà, il Dolor, la Guerra,
la Malattia e la Morte che ti afferra.
Quest'ultima spezzò all'Uomo le ali:
gli umani da quel dì furon mortali."
 
 
 Sopra: Le pagine interne sono tutte a righe, come potete vedere, con i testi suddivisi in strofe da sette versi.
 
Ogni filastrocca è accompagnata dalle illustrazioni di Luigi Kemo Volo, un artista di cui è possibile visionare i lavori su istagram o su facebook e che mi sembra specializzato più che altro nel fotoshoppare personaggi Disney inserendoli in contesti di vita quotidiana, facendoli interagire con sfondi, oggetti o persone reali, fotografati.
Questo spiega la presenza in molte illustrazioni di elementi, soprattutto oggetti, reali, nel senso presi da fotografie e inseriti nei disegni, come ad esempio: rami d'ulivo, un filo, una mano, dei soffioni, il vaso di Pandora, un gomitolo di lana, un limone, ecc... 
Devo dire che non sempre questi elementi mi sono sembrati ben integrati nell'immagine e nella scena generale, forse perchè l'artista è più abituato a fare il contrario: cioè prendere un disegno e disporlo in una foto con elementi reali che non viceversa.
Per quanto riguarda i disegni mi sembrano decenti, diciamo che hanno un tratto molto semplice, corretto, ma è come se fossero fatti da qualcuno non troppo abituato ad avere a che fare e a disegnare la figura umana. 
In generale sono abbastanza corretti e abbastanza graziosi, con dei colori brillanti, alcune volte più delicati ed altre volte più intensi e scuri. Osservando bene i disegni si possono tuttavia notare che a volte alcune parti non sono fatte proprio benissimo, in particolare le dita delle mani (le quali a volte sembrano delle specie di salsiccette).
I disegni comunque accompagnano i testi in maniera piuttosto piacevole, rappresentando scene e personaggi descritti nelle filastrocche, anche se ci sono margini di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda gli sfondi, che spesso risultano molto scarni e poco curati, mentre i personaggi sono anche accettabili.
 
 

 Sopra: In alto a sinistra un'illustrazione che mostra Pandora aprire il vaso proibito, a destra un disegno tratto dal mito di "Amore e Psiche" (notate come le braccia del ragazzo abbiano qualcosa che non va) mentre in basso delle pagine sul mito di Teseo e il Minotauro.
 
"Storie in rima dei supereroi di prima: i miti greci raccontati in filastrocche" di Arianna di Pietro è una raccolta molto carina di filastrocche che narrano anche piuttosto dettagliatamente alcuni miti greci.
Alcuni miti sono molto famosi, come quello su Teseo e il Minotauro, quello su Pandora, quello su Orfeo ed Euridice..., ma ce ne sono anche altri un po' più particolari come quello della nascita degli Dei, sulla nascita dell'Uomo, di Deucalione e Pirra, o il mito della metà...
I miti essendo scritti in rima baciata risultano molto orecchiabili e piacevoli da ascoltare, nonostante ogni filastrocca sia abbastanza lunga, così da narrare il mito nella sua interezza e in modo abbastanza completo. Per questo motivo credo che siano proponibili, oltre a bambini a partire dai 4/5, anche a bambini un po' più grandi, ad esempio anche ai bambini di quinta primaria che in storia studiano i greci. Penso che sarebbe carino proporre loro qualcuno di questi miti in rima, che sarebbe per loro una lettura semplice ma carina, adatta anche per quei bambini che non sono dei forti lettori, grazie anche alle semplici illustrazioni che risultano piuttosto carine seppur non eccelse e con qualche limite (considerando che questo libro è quasi un self publishing comunque sono più che accettabili).
Ho apprezzato il fatto che l'autrice introduca in alcune storie informazioni storiche, linguistiche o legate detti e modi di dire. Ad esempio, quando Arianna viene abbandonata da Teseo all'isola di Nasso viene detto: "E per questo famoso colpo basso / nacque il modo di dir "piantare in Nasso"!".
Nel mito di Apollo e Dafne viene invece detto ad esempio che Dafne significa "alloro": "Perché"Dafne" vuol dire proprio quello: / "alloro" è il senso del suo nome bello. / Era destino fosse un alberello! / (E qui in Italia< dove io scrivo, / nel nome Alura il suo ricordo è vivo)." Oppure il fatto che anche il termine "laureato" è legato all'alloro: "... e ancora oggi chi, con gran fatica, / conclude fiero l'università / d'alloro è cinto tra gli "Ho hip! Urrà!" / e viene "laureato" in facoltà, / affinché la vittoria gli si addica, / siccome "lauro" è alloro in lingua antica."
Anche il linguaggio usato non è banale e a volte la scrittrice utilizza anche una sintassi abbastanza complessa e dei termini abbastanza ricercati come: "periglio", "funesta", "l'imprudenza mia maldestra", "simulacro", "aborriva", "irti", "collasso", "appresso", "ciglio di un bel lago", "ossesso", "oppresso", "scarne", "apogeo" "duello", "vello", "lugubre lamento", ecc... 
Sebbene ogni tanto ci sia qualche piccolo scivolone sul linguaggio, che diventa forse troppo colloquiale, qualcosina che magari un pochino stona col tono dei racconti e risulta leggermente forzato come: "Se adesso su di lei a pesce ti butti / favorirai i suoi piani farabutti. / Che se le tenga lui le belle pupe, / piuttosto sposerei un branco di lupe!>>", "<<Guarda che bel cielo a pecorelle, / sui campi arriva l'acqua a catinelle!>>", "Eros volle risvegliar l'amata, / baciando le sue labbra marmellata", "Chi invece con l'amore andava a nozze / (appresso a mille avventurette zozze)",  "<<Parlar con te non è granché uno sballo / Addio, strana ragazza pappagallo.>>", "Perchè la vostra vita sia una bomba / e non una deserta catacomba"...
Considerando che questo è il primo libro dell'autrice questi piccoli scivoloni di stile sono tutto sommato accettabili e non sono nulla di grave, anche perchè in generale le storie in rima risultano veramente molto carine e piacevoli da ascoltare, oltre a riuscire a trasporre appunto in rima interi miti di una lunghezza non indifferente (mi ricorda un po' il lavoro che venne fatto sulla "Divina Commedia" di Dante in "La divina avventura: il fantastico viaggio di Dante" di Enrico Cerni, Francesca Gambino e illustrata da Maria Distefano).
Proprio di recente (31 maggio 2024) l'autrice ha comunque pubblicato anche un altro volume: "Tocca il cielo con un mito", con quella che stavolta sembra una vera casa editrice, anche se piccolina, dove le illustrazioni stavolta sembrano di maggiore qualità, opera di Valeria De Leo.
 
Questo volume è stato pubblicato nel 2020 dalla StreetLib (una piattaforma di Distribuzione Digitale Globale); ha una copertina flessibile, ha 98 pagine, misura 22,7 cm d'altezza e 15 cm di lunghezza e costa 13,50 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 26 agosto 2024

Cosa sogni, Valentina? di Angelo Petrosino

Petrosino è stato un insegnante, scrittore, traduttore e giornalista italiano, che era piuttosto famoso a fine anni Novanta e inizi Duemila (mentre ora è finito abbastanza dimenticato), conosciuto soprattutto per i suoi romanzi per bambini e preadolescenti e per la celebre serie di Valentina. I suoi romanzi hanno per protagonisti bambine e bambine di 8-14 anni e molti trattano il tema della crescita.
Valentina è uno dei suoi personaggi più famosi, assieme ad altri come Jessica (protagonista di una serie di sei romanzi di cui il primo si intitola "Un anno con Jessica: diario di una bambina", Giacomo, e Antonio, un bambino dislessico).
I titoli che l'autore scrive con protagonista Valentina sono tantissimi, divisi in varie collane indirizzate anche a un pubblico di età diversa, alcuni a partire dai 7 anni, altri dai 9 e altri dagli 11. Quello di cui vi parlerò oggi ad esempio rientra nella fascia preadolescenziale, quindi dai 10/11 anni.
Qualche tempo fa vi avevo già parlato di un libro in cui è protagonista questa ragazzina: "Non arrenderti, Valentina!". Il volume era il secondo di una quadrilogia dedicata a questa ragazza, scritta da Petrosino tra il 1995 e il 1999, e con i disegni di Valeria Petrone, che tratta i temi del passaggio tra l'infanzia e l'adolescenza da parte appunto di questa ragazza di nome Valentina, protagonista prediletta di molti romanzi di questo autore italiano.
Oggi invece vi parlerò del terzo romanzo della serie: "Cosa sogni, Valentina?"
 
 
 Sopra: Più in basso vediamo la zia, la mamma, un'amica di Valentina e Ben, mentre sopra, sopra la nuvola, c'è Valentina.
 
Valentina sta per compiere tredici anni e il suo ingresso nella pubertà è avvenuto senza traumi, iniziando a sviluppare un corpo più da donna. Come le fa notare sua zia: 
"- Quanti anni hai, Valentina?
- Quasi dodici e mezzo, zia.
- Ne dimostri di più.
- Lo so, me lo dicono tutti.
- Alla tua età si cresce in fretta. Nel tuo sangue si scatenano autentiche tempeste.
- Zia, mi hai scambiata per un vampiro?
- Ma no, è una questione di ormoni e di sviluppo. Vedrai, vedrai. Anzi, si vede già. Hai un seno che promette bene."
Ma Valentina non ha voglia di crescere in fretta. Vorrebbe essere già una donna e contemporaneamente è spaventata da quell'idea.
Ormai Valentina ha già iniziato la seconda media e la sua amicizia con Ben continua, anzi, diventa sempre più stretta e Ben non fa mistero che lei gli piaccia: "A lui, in realtà, piace condurmi nei vialetti più in ombra e isolati, tenendomi per mano. E quando è sicuro che siamo soli, comincia a baciarmi.
L'altro giorno gli ho detto:
- Vedi di controllarti un po'. La tua è una vera mania.
Lui è arrossito e ha mormorato:
- Qui non ci vede nessuno.
- Cosa c'entra? Io sono ancora piccola. Non so nemmeno se dovrei baciarti.
- Ma se non mi baci mai! Devo sempre prendere io l'iniziativa. Non so come ho fatto a trovare il coraggio.
- Secondo me l'hai sempre avuto.
- Ma va'- Con un'altra non oserei. È che ci conosciamo da tanto tempo. E poi, se vuoi saperlo, tu sei speciale, Valentina."
Durante le vacanze natalizie Valentina ritorna volentieri nel Devon con Ben; ospite dei suoi nonni. La sua presenza assume un significato speciale per nonna Rose, che rivede in lei la figlia perduta. Ma anche Valentina avverte qualcosa di speciale in quella settimana, un insieme di esperienze ed emozioni che la fanno sentire un po' più adulta.
Nel frattempo continua a fare da babysitter a Sergio, il quale inizierà a frequentare la prima elementare e Valentina deve ammettere che è un po' cresciuto e maturato negli ultimi mesi: "Ai giardini ha fatto amicizia con un paio di bambini, e solo di rado prende a calci i loro castelli di sabbia e i loro giocattoli. Ha capito che se fa il prepotente, resta solo tutto il tempo e io si sicuro non gli basto, visto che non mi lascio tiranneggiare." Sergio non è molto entusiasta di andare ad una nuova scuola e una volta scappa addirittura dall'asilo.
Continua intanto anche l'amicizia di Valentina con Sara, la ragazza che ha conosciuto l'anno precedente, in prima, la quale è un po' in crisi col suo ragazzo: Paolo, che a quanto pare, come lei spiega a Valentina: "Vuole toccarmi troppo" e, siccome è il suo ragazzo, si sente autorizzato a farlo anche quando lei protesta.
Valentina rivede anche il suo vecchio maestro della primaria, che scopre aver adottato un bambino, visto che la moglie non può averne. Fa anche una nuova conoscenza: Alessandra, una donna che abita in un appartamento che prima era occupato da un'anziana donna di nome Marta, che Valentina e Ben avevano conosciuto nel precedente volume, ma che quando erano tornati a visitare non hanno più trovato.

 Sopra: Due pagine interne che mostra un'illustrazione a doppia pagina che mostra Ben e Valentina mentre si stanno abbracciando.
 
I testi sono accompagnati dalle illustrazioni di in bianco e nero di Valeria Petrone, che sono sia a pagina intera che a doppia pagina, mentre questa volta non ce n'è nessuna inserita in mezzo ai testi.
I disegni sono carucci ma nulla di eccezionale, vanno bene per accompagnare i testi e per mostrare ai lettori qualche scena più significativa della storia come: Valentina insieme a Ben (il suo amico/interesse amoroso), lei e la famiglia, lei che fa da baby sitter a un bambino ecc...
Sono disegni che ci permettono di vedere l'aspetto dei vari personaggi, tratteggiati con dalle linee morbide e tondeggianti, uno stile abbastanza semplice dove non c'è una particolare abbondanza di particolari.
A differenza delle illustrazioni del precedente volume qui la Petrone ha deciso di calcare molto di più dulle linee, rendendole molto più spesse scure, inoltre ha aggiunto delle ombre, ad esempio sui capelli dei personaggi. In questo modo nei disegni ci sono alcune zone molto scure, mentre altre sono molto luminose in quanto completamente bianche. 
Ho notato che l'artista inoltre ha cambiato un po' il fisico della protagonista, facendolo un po' più "da donna": con la vita più stretta e più seno rispetto a come era nei precedenti volumi, cosa che effettivamente riflette anche quanto descritto nei testi, in cui viene appunto detto che il suo corpo sta cabiando e maturando.
 

 
 
 Sopra: Alcune illustrazioni a  doppia pagina o a pagina intera, che hanno dei bordi più spessi e scuri rispetto a quelli del precedente libro. Anche l'aspetto del fisico di Valentina è un po' cambiato, in quanto l'artista lo ha reso più maturo.
 
"Cosa sogni, Valentina?" di Angelo Petrosino è un altro volume indirizzato a un pubblico di preadolescenti e che tratta di tematiche quotidiane e dei primi amori.
Senza falsi pudori Valentina racconta del suo sviluppo fisico (tra cui anche l'arrivo delle mestruazioni) e del rapporto affettivo con Ben, con cui sta approfondendo i suoi rapporti, anche se inizialmente non sembra ancora pronta ad accettare del tutto i sentimenti del ragazzo, nonostante lui sia piuttosto preso da lei. Durante la storia infatti anche lei farà chiarezza nelle sue emozioni, arrivando a ricambiare pienamente l'amico e anche a prendere l'iniziativa di baciarlo, sebbene ogni tanto lo debba tenere un po' a freno.
Valentina fa partecipi i lettori delle emozioni e dei sentimenti provati osservando le cure dedicate dalla mamma al fratellino o accanto ai gemelli della zia. 
A chi è desideroso di conoscere i suoi progetti per il futuro, lei risponde candidamente, ma anche con sorprendente saggezza, che scoprirà cosa fare della sua vita giorno dopo giorno, anno dopo anno; per ora desidera unicamente viverla. 
Come il predecessore anche questo si è rivelato un bel libretto indirizzato a un pubblico di preadolescenti e che tratta di tematiche quotidiane e dei primi amori. Anche perchè non deve essere facile per uno scrittore descrivere degli approcci amorosi fisici tra ragazzini molto giovani, in questo caso di 12/13 anni, perché ci vuole molta delicatezza, eppure spesso molti ragazzini hanno bisogno di leggere di questo genere di momenti, e sono sicura che li troveranno molto interessanti.
Come il suo predecessore il libro comunque fornisce anche questa volta molti esempi di rapporti umani positivi, non solo di tipo amoroso, ma anche come rapporti madre-figlia, padre-figlia, con il proprio fratello (che prova una certa gelosia nei confronti del fratellino arrivato da poco e inizia a dire delle bugie anche piuttosto grosse per attirare l'attenzione), con la propria amica Sara (con cui parla ad esempio, di scuola, ragazzi, ma anche di cambiamenti fisici,ome le mestruazioni), con i nonni di Ben, con altri bambini (tipo il fratellino di Sara, che ha dei tratti autistici, o con Sergio, il bambino a cui Valentina fa da baby sitter).
Anche il rapporto coi in nonni di Ben si fa più intenso, in particolare con sua nonna, che rivede in Valentina la figlia perduta tanti anni prima e che quindi la prende molto a cuore.
L'unico rapporto che non ho trovato molto sensato è quello tra Valentina e Alessandra, la figlia di Marta, una donna che la ragazza e Ben avevano incontrato nel precedente volume e che erano andati a trovare alcune volte, finché una volta non hanno più trovato nessuno e un vicino ha detto loro che l'appartamento in cui Marta viveva è disabitato da anni. L'incontro con Alessandra poteva essere interessante, visto che Marta aveva parlato a loro di lei, dicendo che erano anni che non la vedeva, ma non ho capito la svolta che Petrosino ha fatto prendere alla vicenda: Alessandra propone a Valentina di di mollare la famiglia e di venire con lei a Praga e farle da segretaria, tenendo in ordine i suoi appunti (visto che lei è una scrittrice). Cioè, la proposta che Alessandra fa è piuttosto assurda: "No tu non sei il passato Valentina. Tu sei il futuro. Sai dove penso di andare? A Praga. In quella città ho un appartamento delizioso. Ne ho parlato Marta in una delle due lettere. Mi sono commossa quando ho visto che le aveva conservate tutte. È per questo che sono l'unica cosa della quale non mi sono disfatta. Praga ti piacerà, Valentina. Ma sarà solo l'inizio di un lungo cammino. Un cammino che ci inventeremo insieme."  Cioè, come fa una donna adulta a chiede a una ragazzina di 12 anni di abbandonare famiglia, amici, casa e paese per trasferirsi all'estero con una sconosciuta conosciuta da tre giorni, senza dire nulla alla famiglia?. Poi questa le dice di aspettarla il giorno dopo al binario dodici e di portare solo l'essenziale, e che potrà scrivere ai genitori quando vuole... non so, mi è sembrata abbastanza fuori di testa questa proposta (la donna rischia di essere denunciata per rapimento), anche perchè poi semplicemente Valentina non si presenta all'appuntamento e basta, la situazione muore lì, senza ulteriori risvolti. Inoltre alcune domande rimangono irrisolte, tipo: come mai la volta precedente Marta è scomparsa e gli hanno detto che l'appartamento era vuoto da anni? Si è sbagliato l'uomo che ha dato ai ragazzi l'informazione? E come mai Sergio (il bambino a cui Valentina fa da babysitter) le ha detto di aver visto una donna che corrispondeva esattamente alla descrizione di Marta? Chi ha visto in realtà?
A parte questa strana vicenda comunque ci sono molti dialoghi tra Valentina e altre figure a lei care, come la madre, il padre, la zia, l'amica, la nonna di Ben e Ben stesso, ed è bello vedere come l'autore riesce ad affrontare sia argomenti leggeri che importanti (Valentina parla di mestruazioni, polluzione, assorbenti, protezioni...) con naturalezza e con uno stile di scrittura semplice e diretto, caratterizzato da molti dialoghi diretti e da capitoli brevissimi, anche se il lessico non è banale (anzi a volte si trovano parole come "polluzione", "prosaica", "essere compìto", ecc..).

"Cosa sogni, Valentina?", sebbene sia inserito all'interno della collana chiamata, genericamente "Valentina" è in realtà il terzo romanzo di una quadrilogia, come ho spiegato all'inizio, in cui vediamo la protagonista pian piano crescere ed evolversi. Ecco gli altri titoli di questa serie:
  1.  "Le fatiche di Valentina!" (1995): Valentina è una ragazza moderna. Ha solo dieci anni, ma è sveglia e disinvolta. Guadagna già il denaro per le sue piccole spese occupandosi del bambino della vicina (che le creerà un mucchio di problemi) e sa cavarsela bene in ogni circostanza. Tuttavia, ha le caratteristiche e i crucci di tutte le ragazzine della sua età: è gelosa del maestro, innamorato di un'altra insegnante, litiga con il fratello minore e a volte si scontra con qualche compagna di scuola... Per sua fortuna, però, è in perfetta sintonia con la madre. Un giorno arriva Ben, un ragazzo timido e poco più grande di lei, che la invita ad andare al cinema...
  2.  "Non arrenderti, Valentina!" (1996): il volume di cui vi ho parlato io. Valentina ha un anno in più, frequenta la prima media, ma non ha perso nessuna delle doti che l'hanno resa popolare presso il suo pubblico di lettori, prima fra tutte la capacità di cavarsela in ogni circostanza. Il suo sguardo sereno e fiducioso si sofferma sui molti piccoli avvenimenti della sua vita di ragazzina riportandocene una versione assai realistica. Valentina non nasconde niente ai lettori, e in brevi e immediati quadretti racconta quello che succede a scuola, l'evoluzione dell'amicizia con Ben, le fatiche di babysitter con il piccolo Sergio, il viaggio in Inghilterra e il misterioso incontro con un fantasma. Quest'anno, poi, la sua "saggezza" di adolescente moderna si rivela ancora più preziosa: la mamma aspetta un bambino e pure zia EIsa! Entrambe le donne intrattengono con Valentina un rapporto basato sulla confidenza e il rispetto, un rapporto di completa parità, insomma. Eh, sì, Valentina si sente grande, anche perché l'amicizia con Ben continua e forse a volte sembra che sia proprio qualcosa di più di un'amicizia, come del resto è convintissima la sua nuova compagna di banco, Sara.
  3.  "Cosa sogni, Valentina?" (1998): Valentina sta per compiere tredici anni e il suo ingresso nella pubertà è avvenuto senza traumi. Ma Valentina non ha voglia di crescere in fretta. Vorrebbe essere già una donna e contemporaneamente è spaventata da quell'idea. Senza falsi pudori Valentina racconta del suo sviluppo fisico e del rapporto affettivo con Ben; ci fa partecipi delle emozioni e dei sentimenti provati osservando le cure dedicate dalla mamma al fratellino o accanto ai gemelli della zia. A chi è desideroso di conoscere i suoi progetti per il futuro, lei risponde candidamente, ma anche con sorprendente saggezza, che scoprirà cosa fare della sua vita giorno dopo giorno, anno dopo anno; per ora desidera unicamente viverla. Durante le vacanze natalizie Valentina ritorna volentieri nel Devon con Ben; ospite dei suoi nonni. La sua presenza assume un significato speciale per nonna Rose, che rivede in lei la figlia perduta. Ma anche Valentina avverte qualcosa di speciale in quella settimana, un insieme di esperienze ed emozioni che la fanno sentire un po' più adulta.
  4.  "Non arrenderti, Valentina!" (1999): In questo quarto libro della serie, l'amicizia fra Valentina e Sara diventa ancora più salda. Luca, il fratello di Valentina è un po' geloso dell'amica del cuore di sua sorella e si sente veramente escluso quando Valentina trascorre due notti a casa di Sara. Ma l'amicizia tra Valentina e Sara è contagiosa: anche la mamma di Sara trova nella mamma di Valentina un'ottima persona con cui aprirsi, per confidare le preoccupazioni per il figlio Davide, fratello di Sara, e per il suo handicap, che il marito non riesce ad accettare. L'arrivo di Daniela, la nuova professoressa di lettere, entusiasma Valentina e tutti i suoi compagni. È una persona eccezionale, che riuscirà ad appassionare tutti gli alunni ai libri e alla lettura, organizzando anche un insolito incontro con un autore di libri per ragazzi. Prosegue il bellissimo rapporto tra Valentina e zia EIsa, che partorisce il suo terzo bambino, Cristiano. Nonostante Valentina non sia potuta tornare nel Devon con Ben, nonna Rose è molto legata a lei e, durante la sua visita a Torino, le consegna una preziosa eredità.
 
   
Sopra: Le copertine (in edizioni abbastanza recenti sembrerebbe) dei libri della quadrilogia dedicati a questa Valentina.
 
Questo volume è stato pubblicato nel 1998 dalle Edizioni PIEMME; ha una copertina flessibile, ha 208 pagine, misura 18,8 cm d'altezza e 12 cm di lunghezza e costava 12.500 LIRE.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.
 

sabato 24 agosto 2024

SPECIALE: libri non illustrati (FEAR STREET di R.L. Stine)

Oggi, in questo speciale dedicato ai libri non illustrati, vi parlo di quattro libri horror scritti da R.L. Stine, il quale no, non ha scritto solo i "Piccoli Brividi". Anzi, la serie di cui vi parlerò oggi fu scritta da Stine ben prima della sua collana più famosa ed è stata quella che, almeno in patria, sancì il suo originale successo come scrittore: "FEAR SREET", una serie di libri per ragazzi ad ambientazione horror nata nel 1989.
La serie originale non era mai stata tradotta in italiano almeno fino al 2021 (tranne un paio di libri "Intime minacce" e "Ricca da uccidere" pubblicati nel 2000 dalla Fanucci), in concomitanza con l'uscita della serie di film ispirati ad essa, e per ora sono stati tradotti solo 8 titoli su più di una cinquantina (senza contare le altre serie connesse): "L'inizio dell'incubo" (13/07/2021), "Notte di terrore" (20/07/2021), "In gita con l'assassino" (14/09/2021), "Scomparsi" (14/09/2021),  "Giochi pericolosi" (26/10/2021),  "Se dormi è la fine" (26/10/2021), "Sai tenere un segreto?" (14/06/2022), "La ragazza scomparsa" (14/06/2022).
In realtà la Mondadori qualcosa aveva provato a portare in Italia, anche se con scarso successo: nel 1997-1998 era stata pubblicata la serie "Ghosts of Fear Street" (composta da 36 titoli, ma in Italia ne sono stati pubblicati soltanto 12) sotto il nome di "La strada della paura". Nel 2006 Mondadori Editore ha provato nuovamente a pubblicare in Italia la serie, concentrandosi su "Fear Street Nights" (che è composta da soli tre titoli), edita sotto il titolo di "Notti di Terrore": "La vendetta" (2006), "Giochi di mezzanotte" (2006), "Alba di tenebra" (2007). 
La Fanucci aveva poi pubblicato una dozzina di titoli di Stine nella collana "La strada del terrore", di cui solo un paio però facevano parte della serie "Fear Street", mentre la maggior parte provenivano dalla collana "Fear Street Super Chiller" (di cui pubblicò 10 titoli su 12).


"FEAR STREET: notte di terrore" con 252 pagine, edito nel 2021 dalle Mondadori Editore (costo di 12,90 euro. Titolo originale: "The Surprise Party", 1989).
È passato un anno dal tragico incidente che ha sconvolto la comunità di Shadyside, quando il corpo senza vita di Evan è stato ritrovato nell'inquietante bosco di Fear Street: "Meg provò un brivido improvviso, causato più dai suoi pensieri che dal vento. Si era resa conto che era passato esattamente un anno da quando Brian aveva trovato Evan, il fratello di Shannon. Esattamente un anno prima, in una giornata primaverile altrettanto bella, Brian aveva trovato Evan... ucciso da un colpo di fucile nel bosco di Fear Street. [...]
Ellen Morris ed Evan erano stati insieme sin dalla scuola media. E per molto tempo Ellen, Meg e Shannon erano state amiche inseparabili. Poi, con la morte di Evan, tutto era andato a rotoli.
Ellen sie ra trasferita pochi mesi dopo e nessuno aveva più avuto sue notizie. Fino a quel momento.
Ellen, la fidanzata storica del ragazzo, è finalmente pronta a fare ritorno in quel luogo che le evoca ricordi terribili, anche se solo per una breve vacanza. Per fortuna può contare sul sostegno dell'amica Meg, la quale decide di organizzarle una festa a sorpresa: "<<Magari potremmo fare una festa per Ellen>> suggerì Meg. Si voltó verso Tony, che distolse Los guardo.
<<Sì!>> ripeté Lisa, felice.
<<Perché?>> sbottò Shannon.
<<Per... ehm ... per darle il benvenuto>> farfugliò Meg, sorpresa da quella reazione così brusca alla sua proposta. << Per dimostrare che ci teniamo ancora a lei, magari.>>
<<Evan è comunque morto>> borbottò Shannon, senza guardare in faccia nessuno dei presenti.
<<Ma dobbiamo dimostrare a Ellen che non la consideriamo colpevole per quello che è successo>> insistette Meg, ancora emozionata oer la bella notizia. Non si era resa conto di quanto le fosse mancata Ellen per tutto quel tempo."
Ellen usciva con il fratello di Meg, Evan, prima che lui venisse ucciso con un colpo di arma da fuoco, costringendola ad andarsene. Iniziano a organizzare la festa in una villa a Fear Woods, dove Evan è stato ucciso, e qualcuno inizia a sabotare i loro piani.
Qualcuno in città, però, non sembra essere d'accordo e Meg comincia a ricevere strane telefonate e spaventosi bigliettini, scritti in rosso sangue: "Meg la ringraziò, ma aprì la busta solo quando fu di nuovo nel corridoio. Era ben sigillata e ci mise in po' as aprirla. Ne sfilò fuori un foglio di quaderno a righe piegato in due e lo aprì.
Le parole sulla carta erano scribacchiare in malo modo con una matita rossa. Le lesse e rilesse tre volte.
"Meg, ti sto osservando. Non organizzare la festa. Non voglio farti del male... ma dovrò farlo."
Una storia molto coinvolgente e interessante in cui la protagonista, Meg, inizia a ricevere delle minacce solo perché vuole organizzare la festa per un'amica che non vede da tempo.
Chi vuole impedire che la festa venga organizzata? Che ci sia una relazione tra la morte di Evan e queste angoscianti minacce? Anche perché inizialmente tutto hanno pensato che la morte di Evan fosse stato un incidente: lui era uscito col fucile da caccia carico per vincere una scommessa nel bosco e inciampando ha fatto partire un colpo che lo ha ucciso. Ma Meg scoprirà ben presto che una cosa è certa: in Fear Street nessun incidente è solo un semplice incidente... 
Ma Meg non è l'unica ad essere minacciata, anche il suo amico Tony, che si è proposto per aiutarla, ha ricevuto sia telefonate intimidatorie che biglietti anonimi. L'attenzione e l'interesse del lettore saranno così tenuti costantemente accesi nel cercare di capire chi potrebbe essere la persona che manda tali minacce e fin dove è disposto a spingersi per metterle in atto. Inoltre perché è così intestardito nel non volere che Meg organizzi una semplice festa?
Deve essere per forza qualcuno vicino a loro, o che comunque li conosce di persona, o che conosce qualcuno a loro vicino in quanto ha la possibilità di tenere sia Tony che Meg sotto osservazione quando sono a scuola, conosce il numero di telefono di entrambi, sa che Meg vuole organizzare la festa e non vuole rinunciarci nonostante le minacce.
Tony è quello invece che vorrebbe rinunciare e lasciare stare, mentre Meg è quella più testarda, che vuole continuare con i suoi piani, ormai anche per una questione di principio, in quanto non capisce perché non dovrebbe organizzare una festa solo perché qualcuno vuole impedirglielo. Anzi, diventa determinata a cercare di scoprire chi possa esserci dietro quelle minacce, tanto che Tony la accusa di essere "una vera e propria Nancy Drew", e se non sapete chi è Nancy Drew sappiate che ho letto qualcuno dei libri con lei protagonista qui.
Nella storia ci sono alcuni capitoli narrati sia dal punto di vista di Meg che da quello dell'assassino, soprattutto verso l'ultimo terzo del volume, il che rende la lettura più interessante in quanto ci permette di capire cosa sta avvenendo nella mente dell'assassino, cosa sta pensando e quali sono le sue intenzioni. La cosa fa ovviamente accrescere l'ansia nei lettori, che sanno cosa potrebbe fare l'assassino ma non possono che proseguire la lettura per vedere cosa succederà, anche se neppure lui sa tutto, per cui ai lettori non mancherà comunque qualche colpo di scena verso il finale. Un caso ben congegnato, che lascerà il lettore senza parole fino alla fine.

 
 Sopra: L'attenzione del lettore è subito catturata dal cappotto di un rosso accesso della persona a sinistra della copertina, che spicca nel bosco dai colori tetri. A destra la copertina inglese del 1989.
 
"FEAR STREET: in gita con l'assassino" con 223 pagine, edito nel 2021 dalle Mondadori Editore (costo di 12,90 euro. Titolo originale: "The Overnight", 1989).
I ragazzi dell'Outdoor Club sono entusiasti all'idea di passare una notte in tenda sulla misteriosa isoletta in mezzo al lago dietro il bosco di Fear Street. Fra i membri del club ci sono Della e la sua migliore amica Maia. Della non vede l'ora di partire: quella notte in campeggio è l'occasione perfetta per provare a riavvicinarsi a Gary, il suo ex ragazzo. 
Alla vigilia della partenza, il professore che doveva accompagnarli rinuncia a causa di un inconveniente e ai ragazzi viene un'idea azzardata: andare su Fear Island da soli, di nascosto. "Tutti cominciarono a prepararsi per andare via. <<Ehi, aspettate. Ho un'idea>> disse Suki, facendo loro segno di fermarsi. <<Ascoltate. davvero. Ho una bella idea. facciamo la gita in tenda ugualmente.>>
<<Cosa?!<< Esclamò Maia. <<Suki, che intendi dire?>>
<<Andiamo lo stesso. Avete capito, no? Senza Abner.>>
<<Vuoi che andiamo senza un accompagnatore adulto?>>  Maia sembrava inorridita da quell'idea. <<I miei genitori mi ammazzeranno! Mi metteranno in punizione tutta la vita. Anzi, per due vite!>>
<<Non lo verranno mai a sapere>> ribatté Suki.
<<Sì, giusto!>> esclamò Ricky, entusiasta. <<Ottima idea! Andremo da soli. Sarà magnifico. Non ci sarà nessuno a darci noia e a dirci cosa fare.>>"
Ah, come vedete qui l'idea di andare sull'isola viene a una ragazza di nome Suki, la quale è citata, come personaggio marginale, anche in "Notti di terrore", per cui vuole dire che Stine ogni tanto riprende qualche personaggio citato precedentemente nei nei libri della saga, visto che l'ambientazione è sempre la stessa.
La tanto attesa gita si rivelerà però tutt'altro che divertente: spaventosi imprevisti, inseguimenti terrificanti e un violento, terribile segreto...
A Fear Island, Ricky li fa giocare tutti a paintball, ragazzi (Riky, Pete e Gary) contro ragazze (Suki, Della e Maia). Della si perde e incontra uno sconosciuto che la aggredisce, ma lei lo spinge in un fosso, rompendogli accidentalmente il collo e uccidendolo. "Non era uno dei suoi amici. Era un ragazzo che non aveva mai visto. E stava avanzando veloce verso di lei. Si fermò a pochi passi da lei tenendo le mani nelle tasche della giacca di pelle marrone. Aveva capelli biondi rossicci tagliati molto corti. le sorrise. Della pensò che avesse proprio un bel sorriso. A dire il vero, era così bello da sembrare una star del cinema. [...]
<<È stato un vero piacere conoscerti, cara Della>> disse infine, cercando di sembrare disinvolta e spiritosa, anche s ein quel momento desiderava solo allontanarsi da lui.
Il ragazzo non disse niente. Rimase a fissarla, impassibile. Sembrava concentrato, intento a riflettere su qualcosa. <<Questi sono di oro vero?>> le chiese, allungando un mano verso un orecchino a cerchio.
<<Non lo so>> rispose Della ritraendosi in fretta. All'improvviso lui le afferrò i capelli e le tirò la testa all'indietro. [...]
Della si dimenava per liberarsi, ma lui la stringeva forte tenendole un braccio piegato all'indietro e puntandole la schiena con la canna appuntita della pistola.
In cima al dirupo, il ragazzo si fermò. L'afferrò per le spalle e la scosse forte. <<Non avresti dovuto farlo>> ringhiò.
bell'istante in cui lui le si avvicinò con il viso, Della ritrasse le mani e gli diede una rapida, forte spinta con tutta la forza che aveva in corpo. Lui sbarrò gli occhi per la sorpresa quando perse l'equilibrio.
<<Ehi!>>
Incespicò all'indietro e gli mancò la terra sotto i piedi quando cominciò a ruzzolare giù lungo il fianco el dirupo scosceso. [...] Della chiuse gli occhi, Lo sentì schiantarsi con il terreno una volta, poi due. Lo sentì urlare. Sentì un tonfo. Un gemito. Poi il silenzio."
Il resto dei suoi amici decide di lasciare l'isola e dimenticare la morte, ma ricevono lettere minatorie in cui si dice che qualcuno sa cosa hanno fatto.  
Pete trova un articolo su due uomini che hanno ucciso un abitante del posto e Della si rende conto che uno di loro è l'uomo che ha ucciso lei, ipotizza quindi che l'uomo che li sta minacciando sia il suo socio. 
Riusciranno i ragazzi a restare uniti e a fare ritorno a casa sani e salvi?
Storia carina e abbastanza adrenalinica in cui stavolta il senso di agitazione è dato dal fatto che è la protagonista stessa ad essere colpevole di un crimine, mentre gli altri sono suoi complici decidendo di non dire nulla di quanto accaduto, in quanto non avrebbero dovuto essere sull'isola senza accompagnatore. Il gruppo di ragazzi ben presto imparerà però che le bugie, come si suol dire, hanno le gambe corte e infatti il gruppo inizia a subire delle minacce da qualche personaggio misterioso. 
Verso la fine c'è poi una sorpresa, peccato che sia una cosa un pochino forzata, una di quelle cose che avrebbe potuto evitare a tutti i personaggi un sacco di problemi se solo avessero controllato meglio e con più attenzione una certa cosa. Storia comunque godibile, in cui tra l'altro la protagonista cerca di ricucire i rapporti col suo ex ragazzo.
 
 
Sopra: Il giallo/arancione acceso del fuoco e dele scritte del titolo spicca sulla copertina dai colori cupi, in cui vediamo un uomo con un coltello osservare dei ragazzi accampati nel bosco. A destra la copertina inglese del 1989 che ritrae i ragazzi attorno al fuoco.

"FEAR STREET: Scomparsi" con 260 pagine, edito nel 2021 dalle Mondadori Editore (costo di 12,90 euro. Titolo originale: "Missing", 1990).
Quando i genitori non rientrano per cena, Cara e Mark non sono affatto preoccupati. Spesso fanno tardi al lavoro, e così quella sera i due fratelli ne approfittano per organizzare una festa nella vecchia casa in cui si sono appena trasferiti, in Fear Street. "La prima sera che mamma e papà non tornarono a casa, io e mio fratello Mark non ci preoccupammo molto. Anzi, organizzammo una festa.
Tutto cominciò un po' per caso. Ci sentivamo soli, così Mark chiese a Gena di passare a trovarlo. Poi io chiamai le mie due nuove amiche, Lisa e Shannon, che a loro volta decisero di portare altra gente. Senza rendercene conto, ci ritrovammo in venti a fare festa in quell'ampio soggiorno che a me e Mark era così poco familiare.
Ci eravamo trasferiti lì due mesi prima, all'inizio di settembre, appena in tempo per iniziare l'anno scolastico a Shadyside High. Certo, avevamo il doppio dello spazio rispetto al nostro precedente appartamento a Brookline, ma era pur sempre una vecchi casa fatiscente.
I ragazzi che avevamo conosciuto a scuola si comportavano sempre in modo strano quando dicevamo di abitare in Fear Street. Alcuni ci avevano raccontato delle storie di fatti orribili accaduti nei dintorni di quella strada e nel fitto del bosco dietro le case... storie di strane creature, sparizioni misteriose, fantasmi, inquietanti ululati e così via."
Mark, il fratello maggiore di un anno rispetto a Cara, "sembra un atleta con quelle sue spalle larghe, il collo possente, i capelli mossi e biondi, gli occhi verdi e quella fossetta sull mento" ma è anche è "un ragazzo semplice e senza filtri" che si fida degli altri ed è molto onesto. Cara invece è più diffidente per natura, un umorismo pungente e una visione cinica del mondo "che mettono molte persone a disagio", per cui a differenza del fratello è meno espansiva e fa più fatica a farsi degli amici. Mark invece è addirittura riuscito a trovarsi una ragazza, Gena, che però ai loro genitori non piace ma, nonostante abbiano chiesto al figlio di non frequentarla, non hanno saputo fornirgli una motivazione valida.
Ho notato poi che Shannon e Lisa sono i nomi delle due ragazze che comparivano anche nel volume "Notte di terrore", e almeno Lisa è proprio la stessa ragazza perché si dice che è fidanzata con Cory, per cui Stine ogni tanto inserisce nelle nuove storie qualche personaggio di quelle vecchie, magari oee fare qualche comparsata.
Con il passare delle ore, però, un'idea angosciante si fa strada nelle loro menti: e se mamma e papà fossero scomparsi? 
Poi altre cose iniziano ad andare male. La ragazza di Mark, Gena, rompe con lui in modo brusco e poi all'improvviso scompare. La polizia non sembra affatto interessata a trovare i genitori di Mark e Cara. E il loro misterioso cugino di nome Roger che vive con loro sembra spiare ogni loro mossa; un lontano cugino della madre che era venuto a stare a casa loro e che abita in soffitta: "Ma era davvero difficile entrare in confidenza con Roger. Era un tipo molto silenzioso. La persona più timida che avessi mai conosciuto. Ed era anche bellissimo, con quei capelli mossi castano dorati e gli intensi occhi scuri. Sembrava quasi un modello da rivista, ma secondo me non si rendeva conto di quanto fosse attraente. Era davvero troppo timido. Frequentava il college in una città vicina, quindi passava gran parte del tempo in soffitta a studiare a scrivere tesine. 
Non sapevo bene perchè mamma e papà lo avessero invitato. Non poteva essere per l'affitto che pagava, perchè di sicuro non ci mancavano i soldi. Stranamente, non era il primo studente ad alloggiare da noi, avevamo ospitato altri ragazzi nelle città in cui avevamo vissuto. Forse a mamma e papà piaceva solo l'idea di dare una mano ai giovani che studiavano.
I ragazzi cominciano a indagare, ma durante le loro ricerche ogni indizio sembra portare alla luce una nuova bugia sulle vite dei due adulti e Cara e Mark non sanno più di chi fidarsi. Tra incarichi segreti, personaggi misteriosi e inquietanti teschi di scimmia, capiscono di poter contare soltanto sulle loro forze per scoprire cos'è successo veramente ai loro genitori. Finché la verità, nascosta proprio lì, nel bosco dietro casa, viene a galla...
La storia è scritta un po' dal punto di vista di Cara e un po' da quello di Mark, con i capitoli che si alternano per l'una e per l'altro. Anch in questo caso la storia mantiene alta l'attenzione del lettore grazie alla tensione emotiva dei due protagonisti, i quali diventano sempre più preoccupati, giustamente, per i loro genitori, che sono spariti apparentemente senza motivo. Inoltre strani indizi che trovano (come il teschio di scimmia sotto il lenzuolo del letto dei loro genitori) non fanno altro che aumentare i loro sospetti e la loro ansia. Senza contare che anche Roger, il loro inquilino in affitto, si comporta in modo strano (ad esempio Mark lo vede salire su un furgone che si ferma spesso davanti la loro casa) e sembra nascondere qualcosa... ma quale sarà la verità? C'è in realtà una spiegazione logica per tutto questo? Beh è proprio quello che i due fratelli cercano di scoprire, anche perchè non hanno altra scelta visto che non possono vivere senza sapere dove si trovano i loro genitori, i quali scoprono che erano immischiati in qualcosa di grosso, di cui hanno sempre tenuto i figli all'oscuro: ad esempio i due ragazzi scoprono che i genitori non hanno mai lavorato per la Cranford Industries, ditta per la quale i figli sapevano che lavoravano come informatici. Cosa che non faciliterà i ragazzi nelle ricerche, i quali, se vogliono capire cosa è successo ai genitori, devono prima riuscire a venire a capo del bandolo della matassa, cosa che non sarà facile e neppure priva di pericoli. Anche se in realtà c'è anche qualcuno disposto ad aiutarli, il problema è che devono capire di chi potersi o no fidare.
 
 Sopra: Bella copertina dai toni cupi, ma con alcuni colori accesi sui toni dell'azzurro e del viola che le conferiscono un tocco in più. A destra la copertina inglese del 1989 dove si vedono i due fratelli protagonisti della vicenda.
 
"FEAR STREET: giochi pericolosi" con 253 pagine, edito nel 2021 dalle Mondadori Editore (costo di 12,90 euro. Titolo originale: "Party Games", 2014).
Rachel ha una cotta per Brendan Fear sin dalle medie: "Brendan ha i capelli nerii e mossi. È pallido e dall'aspetto serio: ha questo sorriso timido che non mostra molto spesso, e parla sempre in tono pacato. Mi piacciono i suoi occhi. Sono castani, intensi e caldi, un po' ombrosi, e quando si fissano su di te è come se ti scrutassero fin dentro l'anima. Oh oh. Questo forse vi fa intuire che ho una cotta per Brendan Fear dalla terza media? Veste con jeans neri e magliette nere con i loghi dei videogiochi. È il cervellone della scuola, ma è appassionatissimo di gaming.
Si capisce bene che quando lui la invita alla sua festa di compleanno nella villa di famiglia a Fear Island ("un'enorme vecchia casa estiva a Fear Island") la ragazza è al settimo cielo. La sua migliore amica Amy e il suo ex fidanzato Mac, però, provano a dissuaderla, perché sulla famiglia del ragazzo circolano strane leggende. Si dice che siano maledetti, proprio come la strada che porta il loro nome.
"<<Ho sentito tutto, Rach. Ti prego. Non andare.>> [...]
<<Certo che ho detto di sì, Amy.>>
<<Hai detto di sì a una pigiama party a casa di Brandon Fear?>>
<<Non è un pigiama party. È una festa di compleanno.>>
<<Una festa di compleanno che tura tutta la notte, giusto?>>
Sospira  [...] Sapevo che Brendan non le piaceva, ma non ero sicura del perchè. Se avesse avuto qualche motivo per cui non voleva che andassi alla festa, me l'avrebbe detto."
Prima Amy tenta di convincere l'amica a desistere dicendo che Brendan è un nerd, che è uno sfigato, che passa tutto il tempo a giocare ai videogiochi con l'amico Eric... poi, visto che queste motivazioni non funzionano, tura fuori alcune voci sulla leggenda dei Fear: "<<C'è una maledizione sulla famiglia Fear. [...]
Tutti in città sanno dei Fear. E tutti sanno che sono storie vere. La strada che porta il loro nome, Fera Street, dove vivevano... Hai sentito le cose orribili che sono successe lì.>>
<<Sì, quelle vecchie storie le conoscono tutti>> dissi, roteando gli occhi.
Lei si tirò su il colletto della giacca. <<Ascoltami, Rach. Gli antenati di Brendan Fear erano streghe o stregoni o qualcosa del genere. Avevano poteri oscuri.>> [...]
Tutti in città conoscono le storie sulla famiglia Fear. Ma è successo molto tempo fa. Voglio dire, il padre di Brendan, Oliver Fear, è un investitore finanziario, non uno stregone malvagio. È tipo un milionario, o poco ci manca.
Si è fatto costruire un enorme e magnifico palazzo di pietra, con vetrate che prendono l'intero alto della casa, e cascate e fontane tutt'intorno. È un'attrazione turistica, Seriamente."
Le rimostranze di Mac poi non contano molto per Rachel in quanto lui è il suo ragazzo, che cerca di lasciare da settimane in quanto è diventato molto possessivo solo dopo qualche settimana: "Non sopportava che passassi del tempo con Amy e gli altri miei amici." Inoltre cerca di dimostrare di essere più duro degli altri, soffre di scatti d'ira e dà in escandescenza alla minima frustrazione.
Ma Rachel è testarda e per nulla al mondo rinuncerebbe a quell'evento, anche perché le feste di Brendan sono famose per gli eccessi e il divertimento, e per i giochi inquietanti che il ragazzo ama organizzare. Per questa occasione il ragazzo ha infatti organizzato una caccia al tesoro: "<<Lo so, lo so. Probabilmente penserete che una caccia al tesoro sia roba da bambini, ma non in questa vecchia casa. Fuori da questa sala, ci si trova in un altro mondo. Un dedalo di corridoi bui su ogni piano. Alcune stanze non vengono aperte da anni. Ovunque ci sono oggetti misteriosi, maschere, statue. Cose così strane che è difficile anche capire cosa siano. I miei antenati erano strani." A tutti i partecipanti all'entrata è stata consegnata una busta, la quale contiene la lista delle cose che ciascuno deve trovare per la caccia al tesoro. La lista di Rachel conta ben otto oggetti, nascosti, come quelli degli altri, "in tutta la casa. E devo scusarmi per il fatto che molte stanze e dei corridoi siano bui. Questa è una casa estiva e alcuni generatori sono stati spenti."
Ma a Fear Island basta poco per confondere un gioco con l'orrore della realtà. Prima di arrivare alla festa ad esempio Rachel trova uno scoiattolo morto nel letto, inizialmente accusa Mac, ma poi scopre che anche altre due ragazze hanno trovato degli animaletti morti: April uno scoiattolo ed Geena un procione. Evidentemente qualcuno voleva avvertirle: "Qualcuno che voleva spaventarci a morte."
Negli horror le case sono uno degli ambienti maggiormente sfruttati e la villa dei Fear sicuramente fornisce anch'essa un'ottimo luogo in cui ambientare questa storia di paura, che parte come una festa con caccia al tesoro in giro per la casa, grazie alle sue generose dimensioni  e alle molte stanze(in cui è facile perdersi o disorientarsi) e al fatto di essere un po' vecchia e non del tutto illuminata. E lo sperimenta bene anche Rachel che, pur essendo in coppia con brendan, il ragazzo che le piace, non può fare a meno di spaventarsi più di una volta mentre gira per le stanze della casa in cerca degli oggetti da trovare, tra strani fruscii, pipistrelli, porte e pavimenti che scricchiolano, ascensori che non funzionano, e poi fogli bianchi con scritte minacciose, manichini impiccati che sembrano cadaveri e... dei veri cadaveri.
Una storia intrigante e avvincente, in cui la protagonista, assieme agli altri amici e compagni di scuola è bloccata su quest'isola dove sembra non esserci verso di andarsene, per cui i ragazzi hanno la consapevolezza che dovranno rimanere sull'isola in compagnia di un assassino il quale sembra divertirsi a giocare con loro. Si crea quindi una situazione tesa e adrenalinica, ricca inoltre di colpi di scena, dove Rachel dovrà pensare a come fare per scappare o almeno riuscire a chiamare aiuto, e a sopravvivere, riuscendo a scoprire chi sia il colpevole. Inoltre, se l'assassino è lì sull'isola, dentro la casa, chi ci si può davvero fidare? Ad esempio Brendan afferma che qualcuno si è introdotto alla sua festa e vuole rovinargli il gioco, ma sarà davvero così? 
 

 Sopra: Stavolta la copertina ha dei colori dai toni più accesi e brillanti, con il vola dello sfondo e il giallo che mette in risalto le scritte del titolo, mentre due uomini sospetti osservano una casa piena di persone. A destra la copertina inglese del 2014, che si vede essere più recente rispetto alle altre dei titoli precedenti. Tra l'altro ho notato che nelle copertine di Fear Street italiane a quanto pare gli piace sempre rappresentare qualcuno di spalle mentre sta guardando qualcuno davanti a sé.
 
Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.