lunedì 26 dicembre 2016

SPECIALE: The Ology series. Handbooks (parte 1/2)

Circa un anno fa ho pubblicato uno speciale diviso in tre parti (di cui potete trovare qui la prima parte, qui la seconda e qui la terza) in cui ho trattato tutti i volumi principali della collana delle "Ologies series". Questa collana presenta però molto altro materiale ad essa collegato, a causa del suo successo. In questo speciale voglio perciò parlarvi degli "Handbook", chiamati anche, nella pubblicazione italiana: "Quaderni di esercizi" o "… ologia applicata").
Questi "quaderni di esercizi" sono degli spin-off, del complementi, della serie principale, nei quali si approfondiscono gli argomenti trattati proponendo anche al lettore degli esercizi o dei compiti da eseguire o da portare a termine.

Sopra: Alcuni dei titoli che fanno parte della serie spin-off delle Ologies series: quella degli Handbook. Tra i volumi presenti nella foto mancano quelli di "The mythology handbook: a course of ancient greek myths" e "The Oceanology handook: a course for underwater explorer".

Le caratteristiche principali di questi handbook, che li accomunano e, allo stesso tempo, che li differenziano dalla serie principale, sono:
1) Nota dell'editore: Come per i volumi della serie principale anche in questi quaderni di esercizi è presente, all'inizio, una nota dell'editore nella quale viene spiegato come, dopo il ritrovamento  e l'interesse suscitato dal relativo volume principale delle "Ology series", l'editore sia venuto in possesso di altro materiale ad esso correlato, e che ha quindi volto pubblicare. Nella nota, alla fine, viene sempre specificato che l'editore, comunque, non può assicurare l'autenticità dei materiali rinvenuti,  o l'esistenza di alcuni personaggi presenti nel libro.
Ad esempio, la nota del volume di "Dragonologia applicata: quaderno di esercizi" recita così:
<<La pubblicazione del 2004 del volume Dragologia-il libro completo dei draghi del dott. Ernest Drake ha suscitato un notevole interesse attorno alla materia (….). Il presente manuale è stato rinvenuto ad Edimburgo, sullo scaffale di un'antica taverna, Il bravo fanciullo. Per quanto non ci arrischiamo a sostenere che il dott. Drake sia realmente esistito, sembra che si stiano via via accumulando prove circostanziali a conferma di tale ipotesi. Purtuttavia, raccomandiamo di considerare questo volume nulla più di una di quelle "bizzarre curiosità" che compaiono ogni tanto in librerie e biblioteche>>.

2) Formato e copertina: I libri dell'edizione italiana (e della prima edizione inglese) misurano tutti 21,5 cm d'altezza e 20 cm di lunghezza. Hanno tutti una rilegatura con la spirale e la copertina rigida nella quale sono incastonate due pietre finte che adornano un'immagine posta al centro.

3) Genere: Come i volumi della serie principale anche questi quaderni sono sempre scritti in prima persona,  ma indirizzati a ipotetici lettori/apprendisti, per cui questi volumi contengono un numero di informazioni assai maggiore rispetto a quelli della serie principale (anche perché  questi quaderni hanno un numero di pagine molto più alto, anche se con un formato più piccolo), conservandone il carattere enciclopedico. In questi quaderni sono poi compresi anche degli esercizi ed delle attività che il lettore/apprendista dovrebbe svolgere.

4) Autore: L'autore (un personaggio di fantasia ma che si vuol far credere realmente esistito) di ciascuno di questi libri è sempre lo stesso del rispettivo volume della serie principale. Il lettore ritroverà così il Dott. Drake, il dragologo, oppure mago Merlino, o il Capitano William Lubber, cacciatore di pirati ecc...

5) Temi trattati: I temi che questi quaderni (per la maggior parte di tipo fantastico) riprendono quelli dei volumi della serie principale, approfondendoli ulteriormente con maggiori informazioni. Ad esempio il quaderno di esercizi di "Dragologia" riprende a trattare i draghi, presentando razze nuove e numerosi altri contenuti sempre relativi al tema dei draghi.

6) Elementi ricorrenti: Anche questi libri, così come quelli della serie principale, hanno alcune caratteristiche che li contraddistinguono.
- Sul risguardo, dietro la copertina, è attaccata una busta contenente un foglio che il lettore può estrarre e leggere o guardare. Il contenuto della busta varia in base ai volumi: In "Dragologia applicata" vi è la pagella del dott. Drake di quando aveva dieci anni, in "Magia applicata" vi è una mappa che mostra i luoghi della magia nel mondo conosciuto, in "Meraviglie d'Egitto" c'è la classifica delle meraviglie dell'antico Egitto ….
- Alla fine di questi libri sono presenti alcune pagine (quattro) con degli adesivi che riprendono delle illustrazioni all'interno del quaderno. Tali adesivi sono preceduti, in quasi tutti i casi, da una nota dell'editore che ne giustifica la presenza spiegando che anche il manoscritto originale da cui è stato tratto il quaderno conteneva alla fine delle immagini che l'editore ha voluto riprodurre sotto forma di adesivi.

7) Illustrazioni: Avendo anche questi quaderni un carattere enciclopedico, come quelli della serie principale, essi sono accompagnati da illustrazioni a colori e in banco e nero che ne arricchiscono i testi. Vi sono diversi artisti che hanno contribuito a realizzare le immagini dei vari libri, tra cui i più ricorrenti sono: Wayne Anderson, Douglas Carrel, Helen Ward, Ian Andrew e Nick Harris.

8) Prezzo: Inizialmente, quando uscì in Italia il primo volume (nel 2005) il prezzo di questi quaderni era di 15,50 euro, che poi è salito a 16,90 già a partire dal secondo (del 2006). Il costo invece dell'edizione inglese è di 9,99£.

Dopo aver elencato le caratteristiche comuni di questi volumi vi illustrerò brevemente ogni quaderno, presentandoveli in ordine cronologico di pubblicazione.
Partiamo quindi con "Dragologia applicata: quaderno di esercizi" di Ernest Drake, edito in inglese nel 2004 col titolo "Working with dragons: a course in dragonology" e in italiano nel 2005. Questo volume, complemento dell'opera principale di "Dragologia", si presenta come un manuale che il dott. Drake, esperto dragologo, ha destinato a suoi futuri apprendisti e agli studenti che vogliono studiare la dragologia. Questo manuale conta ventidue lezioni divise in tre livelli, infatti anche il libro è diviso in tre parti: dragologia elementare, media e avanzata (solo per esperti della materia). In questi capitoli sono contenuti molte informazioni riguardanti il mondo dei draghi: le razze (con aggiunta di nuove specie di draghi che non erano presenti nel volume principale), la loro scrittura, come effettuare ricerche sul campo, rudimenti della loro magia, indovinelli, leggende, come disegnarli, come allevarli, come curarli, ecc… Oltre alla parte teorica, le spiegazioni sono poi accompagnate anche da esercizi ed esperimenti che il lettore/studente potrà risolvere per mettere alla prova quanto ha imparato.

Sopra: La copertina di "Dragologia applicata: quaderno di esercizi" di Ernest Drake presenta al centro l'immagine di un drago orientale e due pietre verdi come ornamento.

Nel 2006 viene pubblicato in italiano "Meraviglie d'Egitto: corso di egittologia", edito in inglese nel 2005 col titolo "Wonder of Egypt". Questo manuale è scritto da Emily Sands, un'appassionata di egittologia che, durante un viaggio in Egitto, oltre a redigere un diario (che sarebbe poi il volume di "Egittologia" della serie principale, ha deciso di scrivere anche un libro (questo appunto) destinato ai nipoti per insegnar loro ciò che c'è da sapere sull'Antico Egitto.
Questo libro è suddiviso in tre parti: la prima tratta la storia e le origini dell'Antico Egitto, la seconda la vita e la cultura e la terza la religione e le divinità sempre dell'Antico Egitto. Questo volume presenta così moltissime informazioni sugli egizi: sulla loro storia, la loro cultura (come mangiavano, come vivevano come si vestivano, quali mestieri facevano, come si divertivano ecc…) e la loro religione (quali erano le loro divinità, le loro feste religiose, come erano i loro templi, la loro concezione della vita nell'aldilà, la sepoltura ecc…). Tali informazioni sono inoltre accompagnate anche da esercizi e attività che il lettore può svolgere.

Sopra: La copertina di "Meraviglie d'Egitto: corso di egittologia" è dorata e presenta al centro un gioiello egiziano con incastonate due pietre rosse.


Per scoprire anche gli altri cinque volumi della serie andate a guardare la seconda parte (qui).

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lunedì 19 dicembre 2016

Fox's garden di Camille Garoche

Oggi vi parlerò di un silent book dalle ambientazioni invernali, giusto in tema con questo periodo dell'anno. Tale libro è "Fox's garden" di Camille Garoche (che in un'edizione diversa, del 2014, si era firmata con lo pseudonimo di Princesse Camcam), di cui avevo già accennato in questo post in quanto è uno dei volumi editi dalla collana francese Metamorphose, a cui avevo dedicato degli speciali.


 
 Sopra: Le copertine delle due edizioni di quest'opera, la prima (quella più in alto) edita dalla Enchanted Lion Books nel 2014, e la seconda (più in basso) dalla Edition Soleil per la Collection Metamorphose nel 2015.

La storia, narrata solo ed esclusivamente per immagini (trattandosi come già detto di un silent book), è quella di una volpe che vaga, in una fredda notte invernale, in cerca di un luogo dove poter partorire. Dopo aver attraversato il bosco la creatura di addentra in un villaggio, ma i paesani, non appena la vedono, la cacciano lontano dalle loro abitazioni. Alla fine la volpe troverà riparo in una serra, vicino alla casa di un bambino che vede l'animale entrare nell'edificio. Il bambino decide di portarle del cibo e la volpe, insieme ai propri quattro cuccioli, per ringraziarlo del gesto e della gentilezza, trasporterà durante la notte nella camera del protagonista alcuni fiori presi dalla serra. Il mattino dopo, quando il bambino si sveglia, trova accanto al proprio letto dei meravigliosi fiori, mentre la volpe, in compagnia dei suoi cuccioli, se ne ritorna nella foresta innevata dopo aver lanciato un ultimo sguardo verso il villaggio.
Dopo le immagini che raccontano la storia vera e propria è inoltre presente (almeno nell'edizione della Collection Metamorphose, non so in quella precedente) una parte aggiuntiva intitolata "Dans mon atelier", in cui attraverso delle foto e delle immagini accompagnate da brevi descrizioni l'artista racconta al lettore come ha fatto a realizzare le immagini di quest'opera, mostrando i suoi strumenti e alcuni "trucchi".

Sopra: Nelle ultime pagine del silent book si vede la volpe (la cui pelliccia rossiccia spicca, assieme a quelle dei volpacchiotti, nel paesaggio quasi del tutto bianco) volgere un ultimo sguardo al villaggio in cui ha partorito i propri cuccioli e in cui ha conosciuto il protagonista, prima di ritornare nella foresta.

Le illustrazioni di questo libro sono molto particolari in quanto non si tratta di semplici disegni, ma di immagini disegnate sulla carta e poi ritagliate. Gli elementi presenti in ciascun ambiente, infatti, sono tutti disegni ritagliati e posizionati accuratamente per creare dei veri e propri effetti tridimensionali. Ogni scena, quindi, è in realtà una fotografia scattata ad un set, un palcoscenico, in cui tutto è stato allestito alla perfezione. Questa tecnica conferisce alle immagine una straordinaria profondità e l'osservatore potrà divertirsi ad esplorare le immagini apprezzandone i numerosi dettagli presenti in primo, secondo o terzo piano.

Sopra: In questa immagine (in cui il protagonista, svegliandosi, si accorge del dono che la volpe gli ha lasciato come ringraziamento) si può apprezzare la profondità data dai vari oggetti presenti nella stanza e poi dal paesaggio al di fuori di questa. Per apprezzare invece la ricchezza e la cura dei dettagli basta guardare l'arredamento e i giochi all'interno della camera del bambino, oppure i disegni appesi sopra il letto di quest'ultimo, i quali sono tutti disegni di animali (tra cui proprio una volpe).

Le figure realizzate dall'artista hanno un aspetto semplice, ma accurato, delicato, leggiadro e quasi fiabesco. Le immagini sono composte quasi interamente da elementi bianchi (complice anche il fatto che quello rappresentato è un paesaggio innevato), su cui spiccano i pochi che sono stati colorati: la volpe, i suoi piccoli e il bambino (i protagonisti del racconto in pratica). Tutto il resto è bianco e nero (il nero dei tratti della matita con cui l'artista ha disegnato e ombreggiato i vari elementi della scena), ma va bene così, in quanto troppi colori avrebbero rischiato di confondere l'osservatore e di far perdere profondità all'immagine tridimensionale.
L'unico altro tocco di colore è la presenza di fonti di luce all'interno delle immagini, luci date da vere e proprie lampadine che l'artista ha collocato all'interno delle case (di carta) degli abitanti del villaggio, creando davvero un bell'effetto che conferisce maggior realismo e credibilità alla scena, donandole inoltre un tocco di calore (oltre che di colore).


Sopra: Ho posto qui sopra la stessa immagine proveniente però dalle due edizioni di quest'opera: più in alto ho messo una foto che ho scattato all'edizione Metamorphose, mentre quella più in basso proviene da quella della Enchanted Lion Books, la quale è pervasa da una luce più bluastra. Differenze di pubblicazione a parte, vi invito a notare in questa immagine come le uniche figure colorate siano la volpe e il bambino, nonché la presenza della luce all'interno della casa di quest'ultimo che dona un altro tocco di colore alla scena; da apprezzare poi la quantità di particolari dell'ambientazione (osservate ad esempio la casa del bambino o gli alberi della foresta sullo sfondo).

La parte finale (l'extra) presente in questa edizione del 2015 è poi alquanto interessante in quanto permette al lettore di vedere come sono state realizzate (ad esempio con quali attrezzi e materiali) i vari elementi che compongono gli ambienti e come quest'ultimi sono stati allestiti, una sorta di "dietro le quinte" del libro.

Questo silent book si presenta come un'opera molto carina la cui natura silenziosa si adatta molto bene alle atmosfere innevate e incantate della storia. Una storia che non parla tanto di amicizia, quanto piuttosto di gentilezza e gratitudine, una storia fatta di piccoli gesti reciproci, tanto semplici quanto importanti. Il modo in cui è stata realizzata, inoltre, è molto interessante e originale, e conferisce alle immagini di questo libro un notevole senso di profondità e un'atmosfera magica e incantevole.

L'opera è stata pubblicata nel 2014 dalla Enchanted Lion Books e nel 2015 dalla Collection Metamorphose; quest'ultima edizione ha 36 pagine, la copertina rigida e misura 17,3 cm d'altezza e 29,3 cm di lunghezza, costa 12,99 euro (mentre l'altra ne costa più di 14).

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 12 dicembre 2016

Pinocchio prima di Pinocchio di Alessandro Sanna

Questa volta vi parlerò di un silent book dal titolo "Pinocchio prima di pinocchio" di Alessandro Sanna. Opera pubblicata nel 2015, ma che nel giro di pochi mesi è diventata già molto famosa e apprezzata (nonostante sia uscita gli ultimi mesi del 2015, secondo le statistiche della casa editrice Orecchio Acerbo, era già uno dei tre libri più venduti di quell'anno), e sono già in molti blogger ad averne parlato, ma, di un'opera come questa c'è sempre qualcosa da dire, qualche nuova sfumatura da cogliere, qualche nuovo significato da poter apprezzare.

Sopra: La copertina di "Pinocchio prima di Pinocchio" ci mostra questo ramoscello, progenitore di Pinocchio, mentre corre assieme a un gatto e una volpe.

"C'era una volta un pezzo di legno, direte voi lettori. Invece no! C'era una volta l'universo". Questa è la frase con cui inizia questo libro, frase che rende ovviamente omaggio all'inizio dell'opera di Collodi, ma il Pinocchio di cui questo silent book parla non è quello di Collodi, ma uno molto più antico, un suo progenitore, un Pinocchio… prima di Pinocchio.
La nostra storia infatti inizia con uno squarcio di universo blu, azzurro, bianco e pieno di stelle, uno squarcio che presto si trasforma in un bellissimo cielo stellato, in cui si vede cadere un stella, la quale, schiantandosi sulla terra in un'esplosione di sfumature bianche, rosse, arancioni e gialle che squarciano il blu della notte, dà vita a un albero (probabilmente il primo, l'albero della vita). Un alberello che, col passare del tempo, cresce e si rafforza finché, durante una tempesta, un fulmine rosso, che squarcia il cielo, colpisce uno dei suoi rami, spezzandolo e separandolo dalla pianta. Ed ecco che nasce così questa specie di Pinocchio: poco più di un ramo magrolino, con dei rametti che gli fungono da braccia e da gambe. Gambe che però corrono veloci e leggiadre, gambe con cui questo rametto può divertirsi a scoprire il mondo. Ed è proprio mentre lo vediamo correre, giocare e fare capriole che questo incontra due personaggi che ci potrebbero risultare familiari: un gatto e una volpe. Due nuovi compagni che decide di seguire e che lo conducono all'ingresso di un bosco, bosco in cui incontrerà altri come lui, ma in cui conoscerà anche il fuoco, un fuoco che, assieme agli alberi della foresta e al blu del cielo, si trasformerà in una figura simile a Mangiafoco.
E dopo? Oh, dopo incontrerà ancora altri personaggi: un gufo, un grillo, un serpente, un pescecane e anche il suo albero/genitore. Vedremo questo allegro ramoscello vivere esperienze straordinarie finché da quest'ultimo non cominceranno a nascere delle foglie, e allora anche il vivace ramo capisce che è ora di fermarsi e di mettere radici, crescendo e diventando un grande albero dalla folta chioma, nelle cui foglie si possono scorgere delle sagome: quelle di un gatto, di una volpe, di un grillo, di un gufo e di un burattino dal naso lungo.
E, alla fine del libro, questa frase: "Così inizia la storia di un pezzo di legno".

Sopra: Ecco che, nelle fronde di questo ramoscello, divenuto alla fine un albero, possiamo vedere i personaggi del celebre romanzo di Collodi.

Le illustrazioni ad acquerello di Sanna, vera meraviglia di questo albo, sono le assolute protagoniste di quest'opera, anche perché si tratta di un silent book, cioè un libro senza parole, ad eccezione di quelle due frasi che vi ho riportato sopra nel riassunto della storia, poste una all'inizio e una alla fine.
Sanna ha utilizzato lo spazio delle pagine in differenti modi a seconda di cosa voleva trasmettere e rappresentare: troviamo così illustrazioni a doppia pagina, altre che riempiono un'intera facciata, ed altre ancora, più piccole, poste l'una accanto all'altra in un'unica pagina per mostrare al lettore una sequenza di eventi.

Sopra: Come vi mostrano queste pagine qui sopra, alcune illustrazioni dell'artista sono piccole e messe una accanto all'altra per mostrare una sequenza di eventi (in questo caso questo ramoscello che gioca e si diverte e che poi incontra un gatto e una volpe), mentre altre, come nel caso dell'illustrazione più a destra, occupano da sole un'intera pagina.

Gli acquerelli dell'autore sono eccezionali: colorati, vibranti, vividi, dinamici, suggestivi e poetici; non potrete non rimanerne rapiti o incantati. Sono illustrazioni che giocano molto sull'uso dei colori e delle forme, forme semplici, accennate, poco più che silhouette, elementi rappresentati nei loro tratti fisici essenziali, che però riescono a comunicare molto, anche senza l'uso di parole.
Le tavole di quest'opera suggeriscono molto, essendo ricche di significati e di riferimenti, non solo a Pinocchio, ma anche ad altre opere (si possono trovare citazioni anche ad altri libri, come, ad esempio "Bastoncino" di Axel Scheffler, oppure, la figure del serpente può far pensare, oltre a quello di Adamo ed Eva, anche a quello de "Il piccolo principe" di Antoine de Saint-Exupéry; si possono poi trovare rimandi nell'opera anche a figure della storia dell'arte, come Mark Rothko), perché questo, più che un libro incentrato esclusivamente sulla figura di Pinocchio è un'opera che vuole mostrare ciò che è avvenuto prima, l'inizio, la genesi.
Qui le immagini danno vita al racconto, un racconto in cui ritroveremo figure ben note e conosciute, ma, allo stesso tempo, diverse, più elementari forse: un Pinocchio che non è ancora niente più che un ramoscello (ma in esso si possono ben distinguere quei tratti, quel carattere allegro e libero del protagonista dell'opera di Collodi); il gatto e la volpe non sono ciechi o zoppi, sono due semplici animali che il nostro protagonista deciderà di seguire, il Mangiafoco qui non è una nemmeno una persona, è una figura nata dall'unione di differenti elementi (fuoco, alberi, cielo) …

Sopra: Questa illustrazione mostra il momento in cui il Pinocchio di quest'opera  prende vita (e forma), separandosi dall'albero genitore. Un Pinocchio che non è niente più di un ramoscello che del Pinocchio di Collodi ha solamente pochissimi tratti molto essenziali (naso escluso).

Non si può poi non parlare dei colori di quest'albo, che, assieme alle figure dei vari personaggi, giocano un ruolo essenziale, perché attraverso essi, se ben usati, si può trasmettere moltissimo. D'altra parte questo silent book comincia con quella che potrebbe essere una semplice macchia di colore, al centro del foglio, una macchia blu, coperta di puntini bianchi, che sfuma verso l'interno nell'azzurro e nel bianco. Andando avanti nel sfogliare il libro, incontreremo moltissime altre sfumature: dal blu e dal bianco del cielo stellato si arriva a un'esplosione di bianco, rosso, rosa e arancione; a un lampo rosso; a un'alba rosa e arancio, per poi passare alle tinte più fredde di un paesaggio innevato e di un cielo azzurro, a quelle più cupe dell'interno del bosco. Ma ecco che, dal blu e dal marrone scuro della foresta, nascono i rossi e i gialli del fuoco, quello che rischierà di bruciare anche il nostro protagonista. E poi, ancora, connubi di tinte calde e fredde; di azzurri e di bianchi; di azzurri, bianchi e verdi e, poi, di tutti i colori, fino a vedere nell'ultima pagina un grande albero e un parto verdi, con alle spalle un cielo dalle sfumature rosse, gialle e arancioni.
Che poi, in realtà, quest'opera non si chiude con la suddetta immagine, ma con due pagine bianche, su cui una vediamo le figure di un uomo e di un asino che trasporta sulla schiena quelli che potrebbero essere dei pezzi di legno, e sull'altra quelle del gatto e della volpe mentre corrono (dove? probabilmente verso il futuro, verso la storia che deve ancora essere narrata).

  

Sopra: Alcune delle illustrazioni del libro che mostrano la varietà di tinte che l'artista ha utilizzato in quest'opera. Nell'immagine in alto a sinistra possiamo vedere il blu scuro del cielo notturno squarciato da un'esplosione di bianco, rosa, rosso, arancione; in alto a destra i colori freddi di un cielo blu e di un paesaggio innevato; e in basso il verde dell'erba e dell'albero che si staglia contro i colori caldi (rosso arancione e giallo) del cielo.

"Pinocchio prima di Pinocchio" è un silent book bellissimo, che si presta a molti rimandi e a molte interpretazioni, l'autore, per esempio, in un'intervista (qui) dice che ciò che voleva raccontare con questo libro è la fragilità del bambino, in particolare quello in condizioni di vita costretta, in ospedale. Sempre per l'autore, comunque, questo libro è anche una metafora dell'essere artista: "Con il serpente che mangia tutti e poi sputa dal sedere e anche con il pescecane che mangia tutti e rimette al mondo dalla bocca tutti i personaggi. Tutti noi siamo digeriti medium che buttano fuori, da ogni orifizio possibile, il conosciuto e il vissuto", come spiega lui stesso.
Vi sono, poi, ovviamente, molti rimandi al Pinocchio di Collodi, ma questa figura di Pinocchio è qualcosa di più embrionale, una figura quindi ancora più libera, meno vincolata.
In questa storia possiamo leggere il ciclo della vita (partendo dalla sua origine, nientemeno che dalla genesi): la nascita del ramoscello dall'albero genitore, il distacco, l'allontanamento e l'emancipazione da quest'ultimo per vivere diverse esperienze e per crescere, il momento in cui al ramoscello iniziano a crescere le foglie, segno che ora anche per lui è tempo di fermarsi e di mettere radici (letteralmente) per poter crescere ancora e diventare, piano piano, un albero sempre più grande e rigoglioso. Alla fine poi dell'albo vediamo un uomo (probabilmente un taglialegna) insieme ad un asino che trasporta dei ciocchi di legno, provenienti dall'albero che un tempo era solo un vivace ramoscello, e il lettore sa che, da uno di quei ceppi, nascerà il burattino più famoso del mondo, destinato a rivivere, almeno in parte, le esperienze già sperimentate dal genitore.
Un'opera, questa, molto profonda, emozionante e ricca di riferimenti, che si presta a più livelli di interpretazione, con poetiche immagini con mille colori vividi e vibranti, ma che dicono molto (più delle parole), capaci di toccare l'anima.

Questo silent book è stato pubblicato nel 2015 dalla Orecchio Acerbo, ha 64 pagine, la copertina rigida e misura 31 cm d'altezza e 22,2 cm di lunghezza e costa 17,50 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 5 dicembre 2016

Cappuccetto Rosso di Charles Perrault ed Eric Battut

Dopo un bel po' di tempo torno a parlarvi della fiaba di Cappuccetto Rosso, che avevo trattato l'ultima volta (nonché prima ed unica finora) con l'opera di "Little red riding hood" di Sybille Schenker. Questa volta, però, la versione che prenderò in considerazione non è quella dei Grimm, ma bensì quella di Perrault, la quale presenta alcune differenze, come presto vedremo, rispetto all'altra.

Sopra: L'immagine sulla copertina di "Cappuccetto Rosso " di Perrault mostra subito lo stile semplice e  il limitato numero di colori che l'artista ha scelto per questo albo: giallo/arancio, nero, rosso e bianco. 

I testi di questa fiaba sono molto fedeli a quelli originali scritti da Perrault, pur essendoci qualche lieve variazione ogni tanto, in alcune parti, come ad esempio in questa parte iniziale (variazioni che comunque non compromettono il senso della storia):
Versione di Perrault tratta da "Tutte le fiabe" di Charles Perrault della Donzelli: "C'era una volta una bambina molto carina, ma così carina che in tutto il villaggio non ce n'erano di uguali. La sua mamma l'adorava, e la nonna, che era pazza di lei, le aveva fatto fare una mantella rossa col cappuccio che le stava a meraviglia, tanto che in paese tutti la chiamavano Cappuccetto rosso."
Versione di Perrault illustrata da Eric Battut: "C'era una volta in un villaggio una bimba, la più carina che si potesse mai vedere. Sua madre impazziva per lei, e la nonna ancora di più. Questa buona donna le fece fare un piccolo cappuccio rosso, che le andava così per benino, che dappertutto la chiamavano Cappuccetto Rosso."
Come si è detto prima questa fiaba di Cappuccetto presenta alcune differenza rispetto a quella dei Grimm, la principale, tuttavia, è costituita dal fatto che qui la protagonista non viene salvata, assieme alla nonna, da un cacciatore (né da nessun altro), ma rimane dentro la pancia del lupo. Poiché il finale di questa versione potrebbe essere spiazzante, o comunque inaspettato, per i bambini, a fine libro è presente una nota che spiega al lettore il motivo di ciò. Nella nota viene così detto che la fiaba di Cappucceto è conosciuta anche in Germania, e nel racconto dei fratelli Grimm porta il medesimo titolo di quella francese di Perrault, ma le  nutrici tedesche, mosse a compassione per la protagonista e per la nonna, vi hanno aggiunto un finale in cui queste due vengono salvate, e il lupo punito con la morte. Nel resto della nota (che occupa un'intera pagina) viene quindi riportato un riassunto della versione dei Grimm, in cui bambina e nonna vengono tratte in salvo.
Se in questo albo è presente anche il riassunto del finale della fiaba dei Grimm, è però assente la morale di Perrault, la quale viene spesso omessa in molti libri, probabilmente poiché spesso considerata superflua.

I testi e le illustrazioni a tutta pagina sono nettamente separati, in quanto sono collocati su pagine differenti, inoltre tutte le immagini sono incorniciate nei bordi bianchi della pagina stessa. Sopra però alle parti di testo è quasi sempre collocata una piccola illustrazione, di forma rettangolare, la quale rappresenta alcuni elementi della storia o dei disegni come: il villaggio di Cappuccetto, alcuni cipressi, il cestino contenente i doni per la nonna, una candela appoggiata su un tavolo ...
Nelle sue illustrazioni, dal segno semplice e moderno, il francese Eric Battut ha scelto di utilizzare solamente poche tinte: rosse, gialle/arancioni, nere e bianche. Poiché i paesaggi sono caratterizzati da sfumature di giallo e arancione, saltano subito all'occhio elementi come la protagonista, vestita della sua mantella rosso fuoco, gli alberi (dei cipressi) e il lupo, i quali sono invece completamente neri.
Nelle immagini sono presenti pochi elementi dalle forme alquanto semplici (specialmente quando le scene sono ritratte da lontano), ma di grande impatto, grazie anche alla scelta, molto interessante e peculiare, dei colori.

Sopra: Come si può vedere da questa immagine, che mostra il lupo e Cappucceto diretti entrambi verso la casa della nonna, i colori presenti nelle illustrazioni realizzate da Battut per questo libro sono solamente quattro. In questa particolare illustrazione, che rappresenta un paesaggio in cui l'erba è gialla/arancione, spiccano subito gli altri elementi presenti quali: le piante di cipresso e il lupo (entrambi neri), la piccola protagonista vestita di rosso, il sentiero e la casa bianca della nonna (bianchi). Tutti gli elementi dell'illustrazione, inoltre, sono stati rappresentati tramite delle forme semplici ma facilmente riconoscibili.

Il lupo di Battut, in particolare, nonostante sia soltanto una forma completamente nera con zampe, coda, orecchie e una testa con piccoli occhi gialli, è una delle rappresentazione dei lupi della fiaba di Cappuccetto Rosso più inquietanti che io abbia visto: una figura completamente nera con pochi e distintivi tratti da lupo, con piccoli occhi gialli dalle pupille rosse e con comportamenti talvolta animali (quando la protagonista lo incontra lo vediamo seduto a quattro zampe e a fine libro lo vedremo ululare alla luna) e talvolta umani (questo lupo corre a casa della nonna su due zampe, inoltre anche quando si ferma ad aspettare la bambina, dopo essersi già pappato la vecchia, lo fa assumendo una posa molto umana: a pancia in su con le braccia/zampe incrociate dietro la testa).

  
Sopra: Nell'immagine a sinistra vediamo il lupo assumere una posa tipicamente umana mentre aspetta Cappuccetto Rosso dopo essersi mangiato la nonna. A destra abbiamo la scena, vista da un punto di vista frontale e incorniciata dalle tende rosse, in cui la protagonista è entrata nel letto insieme al lupo scambiato per la nonna. In questa illustrazione il lettore può osservare più dettagliatamente i tratti dei volti della bambina e del lupo: guardate che aspetto e che espressione inquietante ha quest'ultimo.

Nelle illustrazioni si possono poi notare alcuni dettagli interessanti: uno, ad esempio, è la scelta degli alberi che vediamo ritratti in questo libro, cioè dei cipressi, piante che si trovano spesso nei pressi di cimiteri, in quanto rappresentano l'immortalità. Nell'antica Grecia questo albero era associato ad Ade, dio dei morti, ed era considerato simbolo di lutto, e quindi di accesso alla vita eterna.
In una delle immagini iniziali, poi, mentre la mamma di Cappuccetto prepara la focaccia, possiamo vedere sul tavolo della cucina un vaso con dentro delle calle bianche, simbolo di purezza divina e di una nuova vita (anche se i Romani e gli antichi Greci la associavano alla sessualità e alla fertilità). Verso la fine dell'albo, quando la protagonista si spoglia per entrare nel letto assieme alla nonna, che in realtà è il lupo, vediamo, collocato sulla cassapanca su cui la bambina appoggia il vasetto di burro e la focaccia, un vaso con dentro delle rose rosse, simbolo dell'amore passionale, che però stanno perdendo dei petali (stanno forse appassendo?).

  
Sopra: A sinistra vediamo l'immagine, particolarmente dettagliata rispetto alle altre, in cui la madre di Cappuccetto sta preparando la focaccia da portare alla nonna. Come si può vedere sulla tavola sono presenti molti oggetti (soprattutto cibi e utensili da cucina) tra cui un vaso di calle, fiore simbolo di purezza divina. Nell'illustrazione a destra, che ci mostra la panca su cui la bambina ha appoggiato l'ombrello, il cesto e i regali per la nonna, vediamo anche un vaso con un mazzo di rose rosse, simbolo solitamente dell'amore passionale, che stanno cominciando a perdere i petali.

Questo albo illustrato riporta fedelmente la fiaba originale di Perrault di Cappuccetto Rosso e le illustrazioni di Battut la rappresentano con uno stile originale, moderno, interessante, accattivante, essenziale, semplice ma anche ricco di piccoli dettagli a cui prestare attenzione; la rappresentazione del lupo, semplice ma anche davvero inquietante, merita poi a mio avviso particolare attenzione.

Quest'opera è stata edita originariamente dalla Bohem Press di Zurigo nel 1998 e poi pubblicata in italiano nel 2002 dalla Bohem Press Italia. L'albo ha 36 pagine, la copertina rigida, misura 25,5 cm d'altezza e 24,4 cm di lunghezza e costa 13 euro.

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