lunedì 25 aprile 2016

Fiabe Preziose: La Sirenetta, Cappuccetto Rosso, Biancaneve, il Gatto con gli stivali, Hansel e Gretel

Il libro di cui vi parlerò in questo post comprende una raccolta di fiabe parte di una collana chiamata "Fiabe preziose", in particolare: "La Sirenetta", "Cappuccetto Rosso", "Biancaneve", "Il Gatto con gli Stivali" e "Hansel e Gretel" .
Questa collana, edita dalla DeAgostini, vuole essere: "Una raccolta di fiabe illustrate con tratto fresco e originale da grandi artisti italiani  e stranieri, per raccontare ai più piccoli tutta la magia delle più celebri storie della tradizione popolare", come viene riportato sulla quarta di copertina. Insomma, l'intento di questa collana è quello di presentare e far conoscere, o riscoprire, al pubblico giovanile le fiabe classiche illustrate da diversi artisti italiani e stranieri di qualità. 
Andiamo quindi ad analizzare nel dettaglio questa raccolta.

Sopra: Sulla copertina di questa raccolta di "Fiabe preziose" ci viene mostrato un disegno estratto da ciascuna fiaba.

La prima fiaba del libro è "La Sirenetta" illustrata da Mariachiara di Giorgio, un'illustratrice che ha collaborato con editori come Laterza, DeAgosini, Else Edizioni, Mondadori e con la rivista Linus.
Per quanto riguarda i testi, la fiaba non è stata ovviamente riscritta nella sua interezza, sarebbe altrimenti risultata troppo lunga, tuttavia i pezzi riportati sono un riassunto piuttosto fedele, sebbene molto meno ricco di particolari. Ad esempio qui di seguito riporto un breve confronto dei testi di questa versione con quelli della fiaba originale del 1836:
Versione originale di Andersen: "La più giovane, però, era la più bella di tutte (…). E non aveva mai voluto altro che una squisita statua di marmo. Questa statua rappresentava un bellissimo fanciullo, scolpito nel più puro marmo bianco, ed era colata a fondo da una nave naufragata."
Versione "Fiabe Preziose": "La più giovane era anche la più bella e la più dolce di tutte. Appena poteva, si rifugiava nel suo giardino per sognare ad occhi aperti e guardare la statua in alabastro di un ragazzo, caduta in mare a causa di un naufragio."
Una delle modifiche fatte alla storia riguarda il fatto che la Sirenetta, pur cedendo la voce alla Strega del Mare, non si fa tagliare la lingua da quest'ultima e, inoltre, quando cammina non si sente pungere e ferire come se stesse avanzando su aghi e coltelli. E' stata inoltre eliminata la parte riguardante il fatto che la protagonista volesse sposare il principe per ottenere un'anima immortale.
Il finale rimane comunque somigliante all'originale: incapace di uccidere l'amato la protagonista si butta in mare pronta a trasformasi i schiuma, ma le fate dell'aria, colpite dal suo sacrificio, la trasformano in una di loro.

Sopra: In quest'immagine, in cui la Sirenetta è stata posta al centro della scena, circondata dalle sue sorelle e da dei pesci, possiamo notare la compresenza di colori freddi (come il verde e l'azzurro) e caldi (come il rosso, il giallo e l'arancione). La Sirenetta è inoltre l'unica a guardare dritto verso il lettore.

La seconda fiaba e "Cappuccetto rosso" illustrata da Silvia Provantini, artista nata nel 1970 e freelance dal 1993, si occupa principalmente di editoria per l'infanzia e scolastica, collaborando con editori italiani ed esteri.
I testi, pur rielaborati e riassunti, riportano le vicende accadute anche nella fiaba originale e che tutti noi conosciamo. Ecco un piccolo confronto tra le due versioni:
Versione originale dei Grimm del 1857: "E appena la bambina si trovò in mezzo agli alberi incontrò il lupo. Non sapendo che fosse un animale tanto cattivo, non ebbe paura. <<Buongiorno, Cappuccetto rosso>>, disse il lupo. <<Grazie lupo, sei gentile>>, rispose la bambina. <<Dove te ne vai così di buon'ora, Cappuccetto rosso?>>. <<Dalla nonna>>."
Versione "Fiabe Preziose": "All'improvviso ecco apparire un grosso lupo. Cappuccetto Rosso non ne aveva mai visto uno e non sapeva quanto pericoloso e cattivo fosse. 
<<Buon giorno, cappuccetto Rosso>> disse il lupo. <<Dove stai andando di bello?>> 
<< Buon giorno! Vado a portare il pranzo alla nonna che non sta bene!>>"

Sopra: In quest'immagine, in cui il lupo sta per ingoiare Cappuccetto, lo sguardo del lettore cade immediatamente sulla bocca della bestia, la quale ci appare molto grande (tanto quanto la bambina) per come è stata disegnata. 

La terza fiaba è quella di "Biancaneve" illustrata da Simona Cordero, nata nel 1985, la quale dall'età di nove anni ha seguito lezioni private di acquerello, e successivamente corsi di illustrazione. Ha poi proseguito la sua formazione artistica diplomandosi al corso di Illustrazione presso l'Istituto Europeo di Design. Dopo aver sperimentato diverse tecniche e materiali ha deciso di prediligere l'acquerello.
La storia è piuttosto fedele all'originale (almeno prima di arrivare al finale), anche se sempre un po' riassunta e con un minor numero di dialoghi. In questa versione però la Regina non chiede esplicitamente al guardiacaccia di portarle i polmoni e il fegato di Biancaneve, ma solamente di "portarle una prova della sua morte". Sarà l'uomo, successivamente, a dire alla fanciulla che, al posto del suo cuore, porterà alla strega quello di un  cerbiatto; inoltre la mela che la matrigna travestita dà alla protagonista non è metà bianca (la parte non avvelenata che la regina mangerà per convincere la figliastra a fidarsi) e metà rossa (la parte avvelenata), particolare che comunque viene spesso tralasciato in molte versione. Per il resto le vicende della storia vengono abbastanza rispettate: vengono inseriti tutti e tre i tentativi dell'antagonista di uccidere Biancaneve e quest'ultima si risveglia per merito di un servitore che, inciampando, le fa sputare il pezzo di mela avvelenata. Tuttavia il finale si conclude semplicemente con le nozze di Biancaneve col principe, senza fare accenno alla fine che sarebbe spettata alla matrigna.

Sopra: Tramite l'utilizzo degli acquerelli la Cordero dà a questa illustrazione un'atmosfera molto fiabesca e evanescente. Da notare inoltre come, in questa scena, in cui Biancaneve fugge spaventata attraverso il bosco, gli animali, anche quelli innocui (ad esempio quello sullo sfondo potrebbe essere un coniglio) siano stati rappresentati in modo minaccioso, facendoli sembrare quasi dei diavoletti.

La quarta fiaba è quella del "Gatto con gli stivali" illustrata da Fabian Negrin, artista argentino nato nel 1963, che ha lavorato come illustratore per i principali giornali di Città del Messico e che collabora come grafico per diverse case editrici  e agenzie. Trasferitosi a Milano nel 1989 le sue opere appaiono su numerosi quotidiani e riviste italiane e inglesi, ha vinto anche alcuni premi (tra cui il premio Andersen).
La storia è molto simile all'originale dei Grimm, anche se ovviamente maggiormente riassunta. L'unico cambiamento in particolare da segnalare, oltre al fatto che il giovane protagonista della fiaba nella versione originale sarebbe un conte mentre in questa è un marchese, riguarda il finale:
Versione dei Grimm del 1857: "Allora la principessa venne promessa in sposa al conte, che quando il re morì, diventò re a sua volta e nominò il gatto primo ministro".
Versione "Fiabe Preziose": "Colpito dalle qualità del marchese e dai suoi possedimenti, il re gli offrì in moglie sua figlia. I due giovani si sposarono quella sera stessa e i festeggiamenti durarono per un'intera settimana. Il gatto venne nominato cavaliere e da quel giorno in poi cacciò i topi soltanto per divertimento."
Questo finale ricorda in parte quello della versione di Perrault: "Il marchese accettò con un profondo inchino il grande onore che gli veniva fatto e sposò la principessa il giorno stesso. Il gatto diventò un gran signore e smise di dare la caccia ai topi. Lo faceva solo ogni tanto, giusto per divertirsi."
Purtroppo, siccome i testi sono stati riscritti (dalla Valentina Deiana), non è possibile sapere con certezza a quale versione si sia rifatta la scrittrice, anche se probabilmente ha preso elementi sia da uno che dall'altro testo.

Sopra: In questa illustrazione il gatto sta ordinando ai contadini che lavorano i campi del mago di dire che queste terre sono del marchese. Questa immagine ha un "qualcosa" che me la fa associare a un dipinto, ad eccezione del gatto che sembrerebbe invece frutto di tecniche più tecnologiche.

La quinta e ultima fiaba è quella di "Hansel e Gretel" illustrata da Max Narciso, Marieke Ferrari e Andrea Cagol, tre artisti che avevano collaborato alla creazione della storia a fumetti di Alice in Wonderland di Tim Burton.
Anche se la storia riprende piuttosto fedelmente quella originale, all'inizio di questa versione viene specificato che l'attuale compagna del taglialegna è la sua seconda moglie, e perciò la matrigna dei due protagonisti, mentre la fiaba dei Grimm parla sempre della madre naturale (è lei che vuole eliminarli). Per accorciare il racconto è stata tagliata la parte in cui Hansel esce di nascosto durante la notte per raccogliere i sassolini, infatti nella versione di "Fiabe preziose" viene semplicemente detto: "Nel cestino, Gretel aveva un vecchio pezzo di pane; mentre Hansel aveva le tasche piene di sassolini.", senza che venga specificato dove li abbia trovati. In effetti questa parte viene spiegata successivamente, quando, al secondo tentativo della moglie del taglialegna di abbandonare i bambini, il testo dice: "Questa volta, però, Hansel non riuscì a uscire di nascosto per raccogliere i sassolini e il giorno dopo, mentre s'inoltravano tutti nella foresta, dovette segnare il percorso utilizzando le briciole di una pagnotta."
In compenso è stata fatta attenzione nel riportare alcuni particolari come il fatto che i fratelli, dopo tre giorni, vedono un uccellino bianco che li guida fino alla casa della strega.

Sopra: I due fratelli stanno aspettando davanti al fuoco il ritorno dei genitori. L'utilizzo di tratti semplici e rotondeggianti (da notare soprattutto gli occhi: grandi e tondi) danno a questa illustrazione un tratto vagamente cartunesco, facendo percepire al lettore la scena come meno spaventosa.

Parlando invece delle illustrazioni posso dire che sono tutte di qualità poiché ogni artista ha disegnato utilizzando il (o un) proprio stile. Quelle che ho preferito sono state quelle di Simona Cordero per "Biancaneve" che ho trovato alquanto affascinanti, mentre quelle di "Hansel e Gretel" le ho apprezzate di meno, forse per il fatto che lo stile scelto dagli artisti è molto cartunesco e infantile. Nulla da togliere comunque alle tavole di Fabian Negrin che unisce uno stile classico e pittorico a soluzioni grafiche innovative, o a quelle di Silvia Provantini, dall'aspetto molto classico e delicato, o a quelle di Mariachiara di Giorgio, così ricche di colori.

  

Sopra: Queste immagini, prese da tre diverse fiabe e quindi create da tre differenti artisti, mostrano tutte scene di matrimonio. Le due in alto, rispettivamente delle fiabe del "Gatto con gli Stivali" e di "Biancaneve", rappresentano la felice conclusione di un'avventura, mentre quella della Sirenetta, in basso, decreta il triste epilogo della protagonista.

Sono contenta che una casa editrice italiana come la DeAgostini (una casa peraltro solitamente piuttosto commerciale) abbia deciso di riproporre dei racconti popolari (in particolare le fiabe classiche) facendoli accompagnare da belle illustrazioni. Riguardo invece ai testi, di Valentina Deiana, li ho trovati abbastanza buoni (anche se la scelta migliore sarebbe quella di proporre ai bambini la fiaba integrale originale), anche se sono dovuti essere riassunti, semplificati e accorciati, probabilmente per adattarli a un pubblico molto giovane (l'età indicata è dai 3 anni). L'adattamento migliore penso sia quello di Cappuccetto, che nella sostanza è rimasto molto simile alla versione originale, invece a quello di Biancaneve purtroppo manca il finale completo (con la morte della matrigna), il che è una grave mancanza.
Da quel che ho visto queste sono solamente le prime fiabe che sono state inserite in questa collana, infatti, altre sono già state pubblicate: "Cenerentola", "Pinocchio","I tre porcellini", "La bella e la bestia" e "La regina delle nevi".
A ottobre del 2015 è perfino già uscito un nuovo libro che raccoglie tutte queste fiabe (le 5 contenute in questo volume che vi ho appena presentato, più le 5 sopra elencate pubblicate nel 2015 ).

Questo libro illustrato è stato pubblicato dalla DeAgostini nel 2014 al prezzo di 14,90 euro. Ha la copertina di cartonato imbottita; è alto 28,8 cm e largo 24,8 cm e ha 160 pagine.
Poiché frutto, come già detto, di una raccolta, le singole fiabe al suo interno possono essere trovate separatamente, pubblicate in volumi di una trentina di pagine e dal costo di circa 5 euro.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 18 aprile 2016

The art of How to Train Your Dragon 1 e 2

"How to train your dragon" è il titolo di un libro scritto da Cressida Cowell nel 2003 e su cui la DreamWorks si è basata per creare, nel 2010, uno dei suoi film d'animazione più amati: "How to train your dragon", cosciuto in Italia col titolo "Dragon Trainer".
In questo post non mi occuperò però del libro della Cowell (a cui hanno fatto seguito altri 11 capitoli), ma dell'opera che presenta al lettore, attraverso dei commenti e l'uso delle immagini, il modo in cui è stato realizzato il film, con la sua trama, lo sviluppo dei personaggi, il design delle ambientazioni ecc...

Sopra: La copertina dell'artbook di "How to train your dragon", in cui vengono spiegati e mostrati i vari processi artistici che hanno portato alla realizzazione del film.

Forse non tutti sanno, infatti, che gli studi cinematografici più famosi (vedere ad esempio, oltre alla già citata DreamWorks, la Disney o gli Blue Sky Studios) da alcuni anni hanno cominciato a realizzare degli artbook sui film da loro prodotti. Per cui, oltre a questo volume se ne possono trovare anche altri dedicati agli altri cartoni e film realizzati dalla DreamWorks, dalla Disney e da altri studi cinematografici.
Oggi voglio però concentrarmi sugli artbook di Tragon Trainer 1 e 2 perciò iniziamo cominciando a parlare del primo.
L'autore dei testi di "The art of How to Train Your Dragon" è Tracey Miller-Zarneke, all'inizio è anche presente una prefazione di Cressida Cowell, l'autrice dei libri su cui il film si è basato. 
Quest'opera è divisa in capitoli, che trattano gli elementi più importanti del film, accompagnandoli da commenti e, ovviamente, da immagini, illustrazioni e schizzi.
Il primo capitolo tratta dei draghi, e al lettore viene spiegato come si sia cercato di creare delle creature diverse da quelle che fino ad allora erano apparse nel cinema o nella letteratura, e che fanno parte dell'immaginario collettivo. Il resto del capitolo illustra e spiega nel dettaglio, soprattutto mostrando al lettore illustrazioni e bozze, le varie specie di draghi che sono poi entrate a far parte del film: Red Death (Morte Rossa), Night Fury (la Furia Buia), Monstrous Nightmare (l'Incubo Orrendo), Gronckle (il Gronchio), Deadly Nadder (l'Uncinato Mortale), Hideous Zippleback (l'Orripilante Bizzippo) e Terrible Terror (il Terribile Terrore).
Oltre a questi draghi ce ne vengono mostrati anche alcuni che poi non sono stati scelti.

   
Sopra: A sinistra Morte Rossa, il quale inizialmente doveva essere un drago acquatico. A destra possiamo vedere alcune specie di draghi che non sono state scelte per il film

Il secondo capitolo parla dei vichinghi, i quali "possess their own energy and style, an intriguing mix of barbarianism, brute force and bullheaded (ostinata) loyalty to one another".
Vengono così presentati i vari personaggi del film, nonché la loro evoluzione fisica (ad esempio Hiccup inizialmente era stato disegnato molto più giovane e Astrid aveva due trecce). Abbiamo quindi Hiccup (il protagonista), Astrid, Snotlout (Moccicoso), Fishlegs (Gambedipesce), Tuffnut e Ruffnut (Testaditufo e Testabruta), Stoick (il padre di Hiccup e capo del villaggio), Gobber (Scaracchio, il fabbro del villaggio nonché l'addestratore delle nuove reclute), Gothi (la maga) e altri ancora.

   
Sopra: A sinistra sono mostrate le varie fasi che hanno poi portato alla realizzazione del personaggio di Hiccup, protagonista del film, il quale, come si può vedere, inizialmente era stato concepito più giovane. A destra possiamo invece vedere alcuni disegni preliminari di Astrid, i quali, pur avendo degli elementi in comune col personaggio finale, non le assomigliano ancora molto.

Il terzo capitolo è dedicato al mondo dei draghi, mentre il quarto al mondo dei vichinghi, mostrando al lettore la scelta dei luoghi e delle ambientazioni del film, come: l'Isola dei Draghi, la Cava dei Draghi, l'Isola di Berk, la Cava, il Villaggio e vari altri paesaggi. Il quarto capitolo comprende inoltre anche le case e i vari edifici del villaggio (come la Meade Hall e il negozio di Scaracchio),  l'iconografia e i vari oggetti della cultura vichinga del film (tra cui le barche, le catapulte e le sculture).
Il quinto e ultimo capitolo tratta del processo utilizzato, compresi i vari step fatti, per creare il film d'animazione in CG che abbiamo visto al cinema. Ci vengono quindi descritti la storia, alcune sequenze, il layout, gli effetti animati e la luce.

Il secondo volume: "The art of How to Train Your Dragon 2", è stato pubblicato nel 2014 con l'uscita
del secondo capitolo del film.

Sopra: La copertina dell'artbook dedicato al secondo capitolo del film della DreamWorks Animation "How to Train Your Dragon".

L'artbook "The art of How to train your dragon " è dedicato al secondo capitolo della saga (ambientato cinque anni dopo il primo), ed è stato pubblicato nel 2014, corrispettivamente all'uscita del film in America. L'autore di quest'opera è Linda Sunshine, con un'introduzione del regista del film Dean DeBlois.
Questo libro è suddiviso in parti, la prima, dal titolo "The race is on", spiega al lettore, e gli mostra, le nuove ambientazioni, i nuovi luoghi ed edifici del villaggio di Hiccup.
La seconda parte ("Vikings of new Berk") ci illustra la crescita fisica, estetica e caratteriale dei personaggi che avevamo conosciuto nel primo film, ora di cinque anni più vecchi. Di ognuno ci vengono inoltre mostrati anche i rispettivi draghi e, per alcuni, anche alcuni oggetti particolari che gli abbiamo visto utilizzare nel cartone (ad esempio ci verrà spiegata la particolare spada fiammeggiante di Hiccup, oppure la sua nuova gamba di ferro).
Oltre ai draghi che già conosciamo, il libro ce ne presenterà alcuni di nuovi, come ad esempio Skullcrusher (Spaccateschi, appartenente alla razza dei Cornotonante) quello di Stoick, oppure Grump (Broncio) della razza dei Ruttocaldo (Hotburple), il drago di Skaracchio (Gobber nella versione inglese).

  
Sopra: L'immagine a sinistra, creata da Iuri Lioi, ci mostra Hiccup insieme alla sua spada e alcuni particolari della spada stessa. Quella destra, realizzata da Pierre-Oliver Vincent e da Nico Marlet, raffigura invece alcune nuove specie di draghi  presenti nel secondo film.

Nella terza parte: "New worlds to explore" potremo ammirare le illustrazioni degli splendidi paesaggi creati per le ambientazioni del secondo film. In questa parte ci verrà inoltre presentato un nuovo personaggio apparso sempre in "Dragon Trainer 2": Eret, con la sua fortezza e le sue imbarcazioni.
La quarta parte: "The world of ice", comprende gli studi per rendere al meglio il ghiaccio, nonché l'introduzione di un altro nuovo personaggio: Valka (la madre di Hiccup), con il rispettivo drago: Cloudjumper (Saltanuvole). In questa parte ci verranno anche mostrate altre specie di draghi come: i Seashocker (Scuotimari), i Timberjack (Tagliaboschi), i Thunderdrum (Tamburotuonanti), gli Scuttleclaw (Dragoncelli) e la Bewilderbeast (la Grande bestia Selvaggia).
La quinta parte ("The world of Drago") è dedicata all'antagonista della vicenda: Drago. Di lui conosceremo l'evoluzione fisica, la storia, l'armata, le navi e le sue macchine da guerra.
Nella sesta e ultima parte intitolata "World war of dragons" ci viene presentata la Bestia Selvaggia di Drago e le scene di battaglia del film.

Sopra: In quest'immagine ci vengono mostrate alcune scene di battaglia del film con alcune rappresentazioni dell'antagonista. L'illustrazione in alto è stata realizzata da Marcos Matreu-Metre come studio della luce, mentre quella in basso da Woonyoung Jung per lo studio dei colori.

Le illustrazioni presenti all'interno dei due artbook sono molte e comprendono scene del film, schizzi, disegni e dipinti sia preparatori che completi sullo studio dei personaggi, dei draghi, degli oggetti, dei paesaggi e delle ambientazioni. Esse sono state inoltre create tramite l'utilizzo di diverse tecniche (tradizionali e digitali) e attraverso diversi materiali (matita, colori acrilici, pastelli).
Naturalmente le varie illustrazioni sono state realizzate da molti artisti (più di una trentina) tra cui, per il primo libro: Nico Marlet (il quale si è occupato principalmente dello studio dei personaggi e dei draghi), Pierre-Oliver Vincent (l'art director, che si è occupato dello studio dei paesaggi e degli edifici), Simon Otto, Jean Francois Rey, Zhaoping Wei (per la digital paint), Kirsten Kawamura (che si è occupata del design degli oggetti, delle statue e dell'iconografia), Mel Zweyer, Cressida Cowell (la stessa autrice del libro), Paul Shardlow e molti altri.
Per il secondo libro abbiamo: Nico Marlet (il character designer), Kirsten Kawamura, Iuri Lioi, Woonyoung Jung, Dean DeBlois (il regista), ZhaoPing Wei (art director), Pierre Oliver Vincent (il production designer), Nicolas Weis, Peter Chan e altri ancora.
Il secondo volume, rispetto al primo, possiede una maggior quantità di informazioni scritte (inoltre la scrittura usata è decisamente molto più piccola) e le varie pagine sono più ricche di illustrazioni, tanto da venirne completamente riempite.

Sopra: Una delle illustrazioni all'interno di "The art of How to Train Your Dragon". Questa, creata da Pierre-Oliver Vincent,  ci mostra uno scorcio dei luoghi che circondano il villaggio di Hiccup.
Poiché le illustrazioni riguardanti i personaggi, i draghi e gli oggetti le ho già inserite precedentemente, in quest'intultima parte ho deciso di mostravi quelle sui paesaggi.

    
Sopra: Alcuni paesaggi all'interno di "The art of How to Train Your Dragon 2", notare la varietà degli ambienti rappresentati. L'illustrazione in alto a sinistra raffigura l'oasi all'interno della montagna di Valka; quella in alto a destra ci mostra un bosco del Nuovo Mondo scoperto da Hiccup; mentre quella in basso al centro rappresenta la montagna di Valka. Tutte queste illustrazioni sono state realizzate da Pierre-Oliver Vincent.

Questi due libri sono delle opere interessanti (specialmente per chi ha amato il film, ma non solo) e ben fatte. Grazie a loro è possibile capire ciò che sta dietro alla realizzazione di un film d'animazione, seguendo lo sviluppo della trama, dei personaggi, dei luoghi, delle ambientazioni. Oltre a fornire delle informazioni interessanti sono anche molto ricchi di belle illustrazioni, in cui il lettore potrà ritrovare elementi in comune col film, oppure altri di totalmente nuovi ed inaspettati.

"The art of How to train your dragon" è stato pubblicato nel 2010 dalla Newmarket Press e costa circa 25 euro. Ha 160 pagine e misura 26,1 cm d'altezza e 28,5 cm di lunghezza.
"The art of How to train your dragon 2" è stato pubblicato nel 2014 dalla Newmarket Press e dalla Titan Books, al prezzo di circa 35 euro. Ha 160 pagine e misura 26,1 cm d'altezza e 28,9 cm di lunghezza.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright. Le immagini e i testi sono utilizzati a scopo puramente informativo.

lunedì 11 aprile 2016

END di Barbara Canepa e Anna Merli

Barbara Canepa è una fumettista italiana che lavora per Disney Italia. In collaborazione con altri artisti, tra cui in particolare Alessandro Barbucci e Elisabetta Gnone, ha realizzato diversi fumetti come: "PK", "Witch", "Monster Allergy"e "Sky Doll".
L'opera che però voglio presentarvi in questo post è "E.N.D.- Elisabeth", creata in cooperazione con Anna Merli, un'altra artista che lavora per Disney Italia e anche per marchi come: Mattel, Piemme e Mondadori.

Sopra: La copertina rigida rivela subito al lettore la qualità della pubblicazione, tipica della casa editrice (la Bao Publishing) che ha pubblicato quest'opera nel nostro paese. Le prime cose che si possono notare subito sono la cura per i dettagli e il tono cupo e gotico della storia.

Questa graphic-novel (sì, anche se all'apparenza potrebbe sembrare un libro illustrato la storia all'interno è sviluppata tramite l'uso di vignette e balloon) narra la storia di Elisabeth, una ragazza di 13 anni deceduta che, dopo essere morta, si è ritrovata a vivere, per scelta di alcune creature chiamate Effimere, in un altro mondo dall'aspetto di un grande parco all'interno di una cupola. Lei è l'unico essere umano ad abitare questo luogo, ma a farle compagnia ci sono, oltre agli uccelli, ai rospi e agli insetti, alcuni strani animali parlanti: Napoleone, a metà tra un gatto nero e un serpente corallo; Ulysse, un pipistrello con le zampe di una gallina; e Leonardo, metà rospo e metà tarantola. Elisabeth deve inoltre sopportare un grosso fardello: dopo la morte ha infatti acquisito la capacità di uccidere toccando qualcuno con le mani.

Sopra: In quest'immagine le artiste hanno rappresentato Napoleone (il gatto per metà serpente corallo), uno degli animali parlanti amici di Elisabeth nella storia, i quali sono gli unici esseri con cui può parlare e che le fanno compagnia all'interno del mondo in cui si è risvegliata dopo la morte.

Oltre a seguire le vicende della protagonista intrappolata in questa serra gigante, il lettore seguirà anche quelle del collegio femminile gestito da suore in cui studiava Elisabeth e in cui studia la sorella di quest'ultima: Dorothea. In questo collegio le compagne della giovane defunta sono perplesse e stupite, oltre che rattristate, per la perdita dell'amica avvenuta per motivi poco chiari, in quanto esistono varie versioni ufficiali discordanti tra loro a proposito della morte di Elisabeth, che inoltre godeva di ottima salute.
Dorothea sembrerebbe inoltre dotata di qualche misterioso potere, tanto che Elisabeth vuole cercare di consegnare una lettera alla sorella in quanto questa potrebbe fare qualcosa per aiutarla. Tali poteri tuttavia sono noti anche alle suore del collegio le quali li sfruttano per assicurare alla scuola nuove e generose donazioni, facendo compiere a Dorothea dei "miracoli" di fronte a patriarchi dell'accademia, cosa di cui Elisabeth era però all'oscuro.
Il finale è aperto e lascia irrisolte molte questioni in quanto questo volume non è auto-conclusivo, ma è il primo di una trilogia.

Sopra: In questa tavola, che unisce sfondi ed altri elementi dai colori chiari con altri dai toni più scuri, possiamo vedere come la storia sia raccontata tramite l'uso di vignette, ballo e riquadri in cui possiamo leggere i versi della Bibbia che il prete sta declamando per il funerale della protagonista.

Come ho appena scritto questo volume lascia irrisolti molti misteri e solleva molti dubbi e domande ai quali non è ancora stata data una risposta in quanto il secondo volume non è ancora stato pubblicato e, da quanto ne so, è ancora in fase creazione. Infatti la Canepa si è dedicata nel frattempo, insieme ad Alessandro Barbucci, principalmente alla serie Sky Doll, di cui a giugno del 2016 uscirà il tomo 4.
Barbara Canepa ogni tanto pubblica qualche post sulla sua pagina facebook con delle tavole in fase di realizzazione e degli schizzi riguardanti END 2 (l'ultimo risale attualmente a qualche mese fa), tuttavia sembriamo essere ancora ben lontani da una data di uscita, per cui dovremo ancora attendere prima di poter avere qualche risposta riguardo ai misteri della storia narrata in questo fumetto.

Sopra: Quest'immagine non ancora colorata, e che ho trovato sulla pagina facebook di Barbara Canepa, dovrebbe diventare l'immagine della copertina del secondo volume. 

Le illustrazioni, realizzate dalla Canepa e dalla Merli, sono molto belle, molto curate e ricche di dettagli, nonostante le dimensioni piuttosto piccole di alcune tavole. Queste sono quasi tutte molto scure, in quanto i colori utilizzati sono piuttosto cupi e freddi, infatti predominano: il nero, il grigio, il verde scuro e  il blu. Viene sfruttato molto anche il bianco, che viene utilizzato sia nelle scene con tinte più chiare, sia in quelle in cui sono presenti tinte scure, anche se in quantità variabile: in alcune tavole è quasi del tutto assente, mentre in altre c'è un certo equilibrio tra il bianco e i colori scuri. Vi è praticamente una quasi totale assenza di colori caldi, l'unico di cui si può trovare traccia è il rosso, presente comunque in minime quantità, solitamente lo vediamo contornare gli occhi di Elisabeth.

      
Sopra: In queste tavole, in cui vengono raffigurati alcuni luoghi in cui sono ambientate le vicende all'interno del fumetto, possiamo notare la bellezza e la ricchezza di dettagli dei paesaggi, nonché il sapiente uso della luce e delle ombre. I colori sono, in entrambi i casi, freddi e scuri, anche se nella pagina a sinistra sono più chiari rispetto a quella di destra, in cui sono invece molto cupi.

   
Sopra: Nella tavola a sinistra sono stati utilizzati principalmente colori chiari, sebbene siano comunque presenti alcuni elementi scuri. La tavola a destra è invece caratterizzata da colori molto cupi e scuri, anche perché è una scena notturna. Notare la totale assenza di colori caldi e accesi.

Questa graphic novel è un'opera pregevole che regala al lettore una storia intrigante, inusuale e innovativa, caratterizzata da tinte gotiche e da molti misteri, con personaggi complessi  e di cui la maggior parte nasconde dei segreti. Le illustrazioni, parte integrante ed essenziale del volume, impreziosiscono ulteriormente questo lavoro di cui spero (insieme a diversi altri lettori) di vedere presto il seguito.

Questa graphic novel è stata pubblicata in Francese, sempre col titolo "END- Elisabeth", nel 2012 per la Collection Methamorphose (che fa parte della Edition Soleil). Questo titolo è giunto in Italia, nello stesso anno, pubblicato dalla Bao Publishing, una piccola e prestigiosa casa editrice specializzata nella pubblicazione di fumetti, min-serie e grapich novel caratterizzate dall'alta qualità grafica e del formato di pubblicazione.
L'opera ha 64 pagine e misura 32,2 cm d'altezza e 24,5 cm di lunghezza, ha la copertina rigida e costa 15 euro. Nel 2013 è stata inoltre pubblicata dalla Solei Edition un'edizione speciale arricchita di 4 pagine e di alcuni oggetti appartenuti a Elisabeth: una lettera e una foto; quest'ultima versione costa 25 euro.

    
Sopra: A sinistra Cliff, il logo della Bao Publishin, interpretato, nell'immagine a destra, da Anna Merli e Barbara Canepa. Una particolarità di questa casa editrice è infatti quella di chiedere agli artisti di cui pubblica le opere di interpretare col proprio stile il logo della Bao. In questo caso Cloff è diventato per metà cane e per metà salamandra.

Tutti i diritti appartengono ai legittimi proprietari, non vi è alcun intento di infrangere il copyright.

lunedì 4 aprile 2016

Cinderella Skeleton di Robert D. San Souci e David Catrow

"Cinderella Skeleton" è un libro illustrato del 2000 scritto da Robert D. San Souci e illustrato David Catrow. Come si può facilmente capire dal titolo quest'opera riprende la storia di Cenerentola collocandola però in un mondo abitato non da esseri umani, ma da mostri (in particolare scheletri), proponendo così un interessante variante della fiaba classica.

Sopra: La copertina di "Cinderella Skeleton", sulla quale possiamo vedere la protagonista della vicenda mentre indossa un abito fatto di ragnatele e pizzo.

In questa versione della fiaba Cenerentola abita in un decadente e decrepito mausoleo, ed è la più ripugnante del reame. Le sue due sorellastre (Gristlene e Bony-Jane) e la matrigna, la trattano con disprezzo e la fanno lavorare dal tramonto al mattino facendole riattaccare ragnatele, disporre fiori morti nei vasi, disseminare il pavimento di polvere e foglie, nutrire i pipistrelli sui cornicioni.

Sopra: Ecco rappresentata tutta la famiglia di Cenerentola al completo, con le due sorellastre e la matrigna sulle scale (più il cane), mentre la protagonista è stata posta più sullo sfondo, intenta a svolgere le proprie mansioni, in questo caso spargere foglie e polvere sul pavimento.

Il principe del regno (Charnel), però, una notte convoca tutti al suo spaventosamente famoso ballo di Halloween, al quale la matrigna, come ben sappiamo, proibirà alla nostra protagonista di andare, intimandole di rimanere a casa a finire le faccende.
Tuttavia questa Cenerentola non ha la minima intenzione di rimanersene a casa a disperarsi, così, dopo che la matrigna e le sorellastre sono partite col carro funebre, ella si mette in marcia per raggiungere una strega buona che abita al di là del bosco vicino al mausoleo della protagonista.

Sopra: La strega, che sostituisce in questa versione la fata madrina della protagonista, viene rappresentata come una sorta di creatura (simile a un folleto) dei boschi, apparentemente molto legata alla natura e all'ambiente che la circonda e nel quale vive.

La strega, dopo aver ascoltato la richiesta della giovane, decide di aiutarla facendosi portare una jack-lantern, sei ratti rimasti intrappolati, due pipistrelli e un gatto nero.
Per magia la strega trasforma la zucca in un carro funebre, i ratti in incubi metà cavalli e metà draghi, i pipistrelli in lacchè e il gatto in un cocchiere; dopodiché dona a Cenerentola anche un nuovo abito per il ballo e delle scarpette di raso rosa. Prima che la protagonista parta per giungere a palazzo la strega però l'avverte: deve ritornare prima che giunga il mattino poiché l'incantesimo svanirà alle prime luci dell'alba.
L'arrivo di Cenerentola suscita scalpore e meraviglia al ballo e il principe Charnel la invita subito a danzare con lui dicendole queste parole: 
"<<Your beauty burns
like bonfires ablaze at night.
Your brightness fills me with delight!
Dance with me, lady, I implore.>>"
("<<La vostra bellezza brucia 
come un falò in fiamme nella notte.
La vostra luminosità mi riempie di delizia!
danzate con me, signorina, vi imploro.>>")

 
Sopra: Cenerentola e il principe ballano insieme. La prima porta sulla testa un fiore di Tarassaco, fiore che simboleggia speranza e fiducia, e stringe nella mano una rosa rossa, simbolo di amore, mentre il secondo ha arrotolato su una spalla un serpente Corallo. In basso sullo sfondo possiamo vedere i vari mostri, alcuni più famosi e altri del tutto nuovi, presenti al ballo.

I due, come da copione, danzano tutta la notte e Cenerentola si accorge troppo tardi che ormai sta per spuntare l'alba, così si precipita di corsa fuori dal palazzo, ma per la fretta inciampa dando così al principe la possibilità di afferrarle un piede, così la fanciulla con uno scatto si spezza l'osso della gamba e corre via prima che l'incantesimo di spezzi.
Mentre Cenerentola ritorna alle sue mansioni il principe Charnel giura di ritrovare la misteriosa ospite che lo ha fatto innamorare cercando in ogni posto, portandosi appresso, in un astuccio di velluto, la gamba e il piede persi dalla protagonista.
Quando egli giunge al mausoleo di Cenerentola la matrigna sprona le figlie a rompersi le gambe, in modo di avere una possibilità di sposare il principe, ma la caviglia di Bony-Jane è troppo larga, mentre quella di Gristlene è troppo fina. Poco dopo giunge al cospetto del principe anche la nostra portagonista, dopo essersi liberata dalla stanza in cui l'aveva rinchiusa la matrigna, che naturalmente supera il test del piede.
Il principe Charnel e Cenerentola si sposano vivendo felici e contenti, mentre la matrigna e le sorellastre si raggrinzirono per l'invidia fino a ridursi in polvere, e nessuno le rivide più.

Sopra: Il principe ha finalmente ritrovato Cenerentola, la misteriosa ragazza di cui si era innamorato al ballo, e le ha già riattaccato la gamba e il piede. Intanto le sorellastre si disperano, mentre una di loro si è già riappiccicata la propria gamba con del nastro adesivo. Nel frattempo un ragnetto, lo stesso che l'artista ha rappresentato anche nell'immagine con la strega buona, osserva contento la scena da sopra la sedia su cui è seduta la protagonista.

Come si può intuire anche dallo stralcio di testo che ho riportato sopra, la storia di questo libro è narrata totalmente in rima. In particolare questo testo è formato da strofe composte solitamente da sette versi, e a volte da otto, di lunghezza variabile, di cui il primo è sempre "Cinderella Skeleton". Lo schema delle rime, almeno per le strofe con 7 versi, è: A, B, C, C, D, D, B.
Ad esempio, l'ultima strofa del testo è questa:
"Cinderella Skeleton    A
soon was marriend to her prince.   B
And they stayed happy ever after;   C 
Their kingdom filled with love an laughter.   C
Skeech, Gristlene, and Bony-Jane just   D
shriveled with envy and shrank to dust,   D
and no one's seen (or missed) them since."   B

Per quanto riguarda invece la vicenda raccontata, come avevo anticipato, questa narra la fiaba di Cenerentola trasportandola però in un altro universo, un universo abitato da mostri. Oltre a questo, comunque, questa versione della fiaba riprende idee principalmente dalla versione di Perraul (la più famosa e riproposta in quanto meno violenta rispetto a quella dei Grimm), basta pensare alla presenza della strega/fata che chiede alla protagonista tutta una serie di oggetti e animali per trasformarli.
Della versione dei Grimm viene invece ripresa la parte in cui la matrigna richiede alle figlie di tagliarsi il pollice o il tallone per riuscire a calzare la scarpetta, infatti in questa versione di San Souci la matrigna chiede a Gristlene e a Bony-Jane di staccarsi un piede per provare quello perso da Cenerentola, anche se il fatto che le sorellastre siano degli scheletri rende la cosa meno macabra e meno dolorosa per loro.
Versione dei Grimm del 1857:
"Allora la madre disse <<Tagliati il dito: quando sarai regina non dovrai più andare a piedi.>>"
Versione di Robert D. San Souci:
"Sayng (Skreech, la matrigna), <<Wire or glue; you're good as new!
Surely it's worth this slight distress
for the chance to be a true princess. (...)>>"
Traduzione:
"Dicendo (Skreech, la matrigna) <<Filo o colla; sarete come nuove!
Certamente vale la pena questo lieve disagio
per la possibilità di diventare una vera principessa. (...)>>"
Inoltre anche nella versione dei Grimm la scarpetta indossata da Cenerentola non è di cristallo (particolare che appartiene solamente alla fiaba di Perrault), ma è una sorta di pantofolina (nella storia dei Grimm è d'oro, mentre in questa di Cinderella Skeleton è di raso rosa).
In questa versione più recente si può invece notare come la stessa protagonista sia più intraprendente, infatti quando capisce che le parenti acquisite non la lasceranno andare al ballo, invece di andare a piangere e a disperarsi in giardino, ella corre subito a cercare la strega buona per chiederle aiuto. Inoltre in questa versione è la stessa Cenerentola  che, riuscendo a scassinare il lucchetto che la teneva rinchiusa in una stanza, si libera e va dal principe per provare il piede.

Le illustrazioni di David Catrow, fatte con matite e acquerelli, sono molto piacevoli e originali, mai troppo inquietanti, e si adattano molto bene alla vicenda narrata. Sebbene i contorni dei personaggi e degli oggetti sembrino essere stati eseguiti con un tratto molto veloce e "ondulato" le immagini sono in realtà molto curate e ricche di dettagli (basta pensare al fiore di Tarassaco sulla testa di Cenerentola o il serpente Corallo che adorna il completo del principe).
Le illustrazioni sono tutte molto colorate, con tinte vivaci e allegre, scelta che aiuta a smorzare lo scenario lugubre che si sarebbe potuto invece creare con un'altra scelta di colori. Le tinte scelte variano da una vasta gamma a seconda degli scenari della vicenda: abbiamo varie tonalità di grigio, il violetto, il giallo, il rosso, il nero, il bianco, il fucsia, il verde, il blu, l'azzurro, il marrone, l'arancione. In molte illustrazioni sono presenti tinte più scure e fredde ed altre più chiare, calde e brillanti, in modo da creare un certo equilibrio.

Sopra: In questa immagine si possono facilmente distinguere la parte sinistra, in cui l'artista ha utilizzato colori freddi come il grigio-azzurro e l'azzurro, e la parte destra, in cui sono invece presenti colori caldi e accesi. Notare inoltre la cura dei dettagli quali i particolari sul muro del mausoleo (le pietre, i decori, i rami e le foglie del rampicante) e tutte le tombe e le lapidi sulla destra.

Sopra: In questa immagine molto scura i colori freddi e cupi del cielo notturno sono accompagnati da quelli caldi e accesi del giallo e dell'arancione della grande luna posta al centro della pagina.

La fiaba di Cenerentola è un classico che è stato raccontato e rivisitato in moltissimi modi (esistono anche versioni in cui la protagonista è un pinguino oppure una gallina) e credo che questo sia uno dei più piacevoli e carini che io abbia visto. Le illustrazioni sono belle e i testi in rima contribuiscono a dare una marcia in più a una trama che è comunque piuttosto prevedibile (d'altronde non potrebbe essere altrimenti in quanto quest'opera si basa comunque sulla fiaba che tutti noi conosciamo), anche se almeno questa versione presenta alcuni particolari interessanti e innovativi (come il fatto che invece di perdere una scarpa in questo caso la protagonista perde l'intero piede).

"Cinderella Skeleton" è stato pubblicato nel 2000 dalla Harcourt (la quale, nel 2007, è stata acquistata dalla Houghton Mifflin acquisendo il nome Houghton Mifflin Harcourt), ha 32 pagine e misura 27,9 cm d'altezza e 21,6 cm di lunghezza. Lo si può trovare sia con la copertina rigida che flessibile; il prezzo sarebbe di 6,99$ (circa 6,25 euro) ma, attualmente, può variare di molto in base al tipo di edizione: si può partire da meno di 6 euro fino a quasi 130 euro.

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